Il caso delle carte di credito clonate torna al centro dell'attenzione nel capoluogo toscano, il centro storico in particolare, visto l'alto numero di passanti e turisti, si presta particolarmente al monitoraggio e furto dei codici.Ma nel 2015, era delle transazioni on line, l'unica difesa è quella di coprire il codice inserito a mano?Nei giorni scorsi i Carabinieri hanno diramato un Vademecum per gli utenti con alcuni consigli utili per proteggere i propri dati, ma sono in presentazione e allo studio soluzioni come la comunicazione a distanza tra Bancomat ed utente attraverso applicazioni da dispositivi smartphone.I carabinieri di Firenze hanno intercettato nuovamente dei clonatori di tessere bancomat.
Due bulgari sono stati arrestati mentre smontavano un dispositivo per clonare carte di credito.Lo strumento sotto accusa è lo skimmer: un apparato informatico montato sul bancomat e capace di carpire banda magnetica e codice segreto delle tessere bancomat e carte di credito che gli ignari clienti inseriscono nello sportello automatico ATM.
L'ultimo caso. I militari hanno predisposto un servizio di osservazione nei pressi dell’ apparecchio Bancomat, che è proseguito sino alle 19 di ieri sera, quando la coppia di bulgari, un uomo dell’82 e una donna dell’86, ha raggiunto la postazione ed ha rimosso l’intero dispositivo utilizzato per la clonazione. I due soggetti erano già stati notati aggirarsi nei pressi del bancomat, sia venerdì che sabato, ma avevano solo verificato il funzionamento dello strumento applicato, pertanto i Carabinieri hanno atteso il momento propizio per intervenire.Risiedevano sulle colline prestigiose di Firenze.
I militari hanno anche individuato il luogo dove i due avevano il domicilio, in un Hotel situato presso la collina del Poggio Imperiale e la successiva perquisizione effettuata nella camera occupata dai due ha consentito di rinvenire numeroso materiale che la coppia avrebbe sicuramente utilizzato per clonare ulteriori dispositivi bancomat. Sono stati sequestrati computer, carte di credito, cavetteria e strumentazione informatica varia. Visti gli elementi schiaccianti raccolti nei loro confronti, i due sono stati dichiarati in arresto e tradotti presso il carcere di Sollicciano, a disposizione dell’A.G..
Inoltre i militari stanno effettuando una serie di verifiche per accertare eventuali responsabilità della coppia nella clonazione di altre apparecchiature bancomat nel capoluogo fiorentino.