Venerdì 27 settembre il governo ha impugnato la legge toscana (approvata lo scorso luglio) che riordina la materia delle concessioni demaniali marittime. Proprio mentre si è riuniva il tavolo regionale del demanio marittimo nel corso del quale erano state presentate e condivise alcune proposte di modifica al decreto legge per riallineare perfettamente la legge dello Stato alla disciplina regionale.
Il Governo ha preparato e fatto approvare una legge che garantisce continuità dell’occupazione, prorogando fino al 2028 l’attuale situazione, configurandone un’altra che garantisce continuità e non-concorrenza. Uno dei punti di contesa sono gli indennizzi che i subentranti nella gestione delle spiagge dopo aver vinto le gare, dovrebbero pagare agli uscenti, che in questi quasi 20 anni di guadagni e attività hanno pagato affitti allo Stato come se avessero un piccolo garage in una qualsiasi periferia urbana. Su questi indennizzi la Regione Toscana ha approvato una sua legge che prevede un proprio meccanismo di indennizzi.
Il governo adesso ha fatto ricorso alla Corte costituzionale per presunta incostituzionalità della legge toscana. Anche se i leghisti toscani hanno votato a favore del provvedimento della Giunta sinistra, mentre il ricorso alla Corte Costituzionale viene dal ministro leghista agli Affari regionali e le Autonomie, Roberto Calderoli.
“Il governo – spiegano il presidente Eugenio Giani e l’assessore a economia e turismo Leonardo Marras - ha impugnato senza motivo la legge anche dopo le nostre controdeduzioni, ma difenderemo con forza il testo davanti alla Consulta. Un atto totalmente irresponsabile, frutto solo della contrapposizione politica, senza aver minimamente considerato nel merito il valore e il contributo proposti dalla Toscana. Non solo dunque – concludono - sono stati presi in giro i concessionari e tutti coloro che lavorano negli stabilimenti balneari, non solo si sono dovuti arrendere all’evidenza troppo tardi e approvare l’attuale Decreto Legge che è un atto incompleto, contraddittorio e frettoloso, ma oggi si oppongono anche alle norme che potevano invece suggerire qualche soluzione più appropriata”.
Al tavolo regionale, che si è tenuto ieri pomeriggio, hanno partecipato, oltre all’assessore Marras, associazioni di categoria, balneari e Anci Toscana. “Nella riunione – ha aggiunto Marras – oltre ad illustrare le proposte di modifica al decreto legge le categorie hanno avanzato ulteriori proposte di modifica che abbiamo raccolto e che invieremo comunque a tutti i deputati e i senatori, un lavoro importante portato avanti da comuni e rappresentanti del mondo economico regionale.
La legge regionale salvaguarda la concorrenza ed abbiamo sempre sostenuto che fosse un ottimo spunto anche per il governo per risolvere la vertenza con L’Unione Europea. Allo stesso tempo – conclude l’assessore - si propone anche come strumento per tutelare la piccola impresa e sostenere gli investimenti per migliorare la qualità dell’offerta turistica e riqualificare l’ambiente e gli spazi pubblici delle città e delle comunità costiere”.
"Tutta questa sceneggiata -dichiara Vincenzo Donvito Maxia, presidente dell'Associazione Diritti Utenti e Consumatori- ha come conseguenza la mancanza di concorrenza nella gestione delle spiagge demaniali, per cui i prezzi dei servizi non sono al ribasso, e la qualità non è in aumento, ma sono solo per spese e guadagni dei gestori. Il non-mercato! Il consumatore paga. Poi c'è la sceneggiata della violazione delle leggi da parte di chi è deputato a farle… e noi - comuni mortali - dovremmo farci governare ed amministrare da loro".