“Siamo disperati, passano le settimane, ma nessuna risposta alle nostre istanze, non ci rimane che pensare ad una precisa volontà di favorire il fallimento delle nostre attività” Queste sono le parole di Fiorenzo Smalzi e di Massimo Martelli con attività di somministrazione in Piazza del Duomo che da un anno aspettano l’autorizzazione di suolo pubblico per ristoro all’aperto esattamente come tutte le altre attività similari hanno ottenuto dall’amministrazione comunale.
"Nessuna spiegazione al diniego, che abbia una qualche relazione al regolamento comunale vigente. Solo il no per una presunta saturazione che non si è ben capito chi abbia deciso e con quale criterio. Dopo aver denunciato questa situazione, siamo arrivati ormai al limite. Occorre che l’Amministrazione comunale faccia qualcosa pensando a risolvere in qualche modo queste situazioni incerte e impedendo che in futuro altri imprenditori cadano in questa trappola che si è rivelato essere il Regolamento Comunale sulle Occupazioni di suolo pubblico". Ma dove è andato a finire il criterio della omogeneità nelle decisioni? "In questo contesto il diritto sembra essere stato sostituito da una discrezionalità assoluta senza alcuna responsabilità.
Così non è possibile continuare perché è legittimo che ci si sente vittime predestinate di una decisione discrezionale. Le attività di somministrazione le abbiamo realizzate quando non era ancora uscita questa problematica, abbiamo investito sapendo che il regolamento ci permetteva di fare i dehors e il nostro piano economico era legato esclusivamente alla concessione dei tavoli esterni. Ne chiediamo conto alle autorità preposte a partire dalla Amministrazione comunale che deve riuscire a comprendere la gravità della situazione.
Siamo veramente al limite, andando avanti così non riusciremmo a sopravvivere ad un'altra stagione estiva senza l’occupazione di suolo pubblico che tutti gli altri concorrenti normalmente hanno -afferma Fiorenzo Smalzi- a noi andrebbe bene anche la semplice concessione in via sperimentale di soli tavoli e sedie da esporre dal mattino alla sera, fino a quando la riforma del regolamento comunale porterà alla soluzione dei problemi esistenti". "Abbiamo dato fondo a tutti i nostri risparmi e a quelli della nostra famiglia -insiste Massimo Martelli- è impossibile reggere la concorrenza di tutti i locali similari che sono molto più visibili e facili di noi in virtù delle pedane esterne.
Non ci rimane che assumere delle iniziative di denuncia e di protesta, per far conoscere all’opinione pubblica questo assurdo stato di cose". Confesercenti lancia un ultimo appello all’Assessore allo sviluppo economico e al Sindaco Matteo Renzi affinchè trovi una soluzione equilibrata allo stato attuale e riveda le norme regolamentari prima della fine della legislatura. "Affrontare in questa situazione la nuova stagione turistica -spiega Claudio Bianchi, presidente della Confesercenti cittadina- significa condannare consapevolmente, quella ventina di casi che nel corso di questi mesi si sono assommati nelle decisioni capestro degli uffici comunali, alla chiusura degli esercizi".