Toscana - Campeggiatori in agitazione per gli adeguamenti che la nuova normativa rischia di apportare ai contratti di affitto. A Marina di Bibbona intervengono i carabinieri chiamati dal sindaco per sedare gli animi della protesta. Sulle piazzole solo elementi rimovibili e temporanei, addio alle roulotte con le fondamenta che si passavano di generazione in generazione: questa la decisione che mette in crisi una lunga tradizione. La normativa ha inteso evitare la presenza di veri e propri prefabbricati in area non idonea, ovvero impedire di rendere fisse, strutture che dovrebbero essere per definizione temporanee.
Per presidi stabili occorre il permesso di costruire e l'adempimento delle specifiche richieste a carattere regionale. In realtà si tratta di una norma già esistente, ma è stata riproposta creando forti dubbi di interpretazione. Si tratta dunque di abusi edilizi? Il tema è dibattuto e rischia di travolgere tutta la Toscana nomade e turistica nella prossima stagione. Piangono i campeggiatori, ma esultano i camperisti. Gli abitudinari delle quattro ruote infatti hanno accolto con gioia la notizia che permetterà di trovare maggiore disponibilità di posto in quegli spazi che più volte hanno definito vere e proprie "Città abusive" ripiegando con il Camper su slarghi e campi di frontiera: "Viene a riprendere la sua funzione una normativa che peraltro già esisteva - recita una nota del Comitato Camperisti di Firenze - e che mai era stata applicata". La Regione Toscana si è spesa più volte sul fronte della tutela del territorio e quindi male si sposa questa normativa che 'penalizza' i campeggi con la necessità di tutelare i terreni non edificabili dalla presenza di strutture dotate di impianti irremovibili ed accessori. Più chiarezza sulla normativa l'ha chiesta l’assessore regionale al Turismo Cristina Scaletti in una lettera inviata al ministro dei beni culturali del Turismo Massimo Bray e e al ministro alle Infrastrutture e Trasporti Maurizio Lupi.
“La mancanza di certezza sulle caratteristiche e sulle procedure per l’allestimento nelle piazzole dei campeggi determina per le imprese del settore gravi problemi nei rapporti con i Comuni. Non c’è un’univoca interpretazione delle norme e tutto ciò genera contenziosi e danni alle imprese ricettive”. Scaletti chiede quindi di “modificare urgentemente” l’articolo 3, comma 1, lettera e.5 del decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001 n. 380. E nello specifico di non richiedere il permesso di costruire per roulottes, campers e case mobili, “destinati alla sosta e al soggiorno degli ospiti, collocati all’interno dei campeggi regolarmente realizzate nei limiti della ricettività assentita, conformemente alle specifiche disposizioni regionali a tutela del territorio.” Giovanni Santini, Presidente del gruppo regionale di Forza Italia a fine gennaio così è intervenuto sul tema: “La nostra azione politica, accolta da tutto il Consiglio regionale ed in particolare cofirmata e sostenuta dal Presidente del Gruppo regionale del PD, Marco Ruggeri, è nata da una problematica reale, e cioè quella di chiarire definitivamente la questione inerente l’interpretazione della normativa urbanistica ed edilizia relativa alle procedure da adottare per il posizionamento di "unità di pernottamento" e loro accessori all'interno dei campeggi regolarmente autorizzati”. “Paradossalmente il Comune di Viareggio ha interpretato la norma in oggetto in modo differente e restrittivo sia rispetto al Parco SMM, per quanto attiene le procedure da adottare per l’installazione di accessori delle roulotte, all'interno del quale sono situati i campeggi, sia dal Comune di Bibbona, per quanto attiene le procedure da adottare per l’installazione di Mobile Home, disattendendo le note emesse dai Dirigenti Regionali.
La scelta fatta dai dirigenti comunali di Viareggio ha comportato l’emissione di un’Ordinanza di demolizione/rimozione degli "accessori" (cucinotti e verande) posizionati su 119 piazzole all'interno di un campeggio ubicato a Torre del Lago Puccini, costringendo i titolari dell'attività ricettiva, regolarmente autorizzata e conforme alle previsioni urbanistiche della zona, ad un inutile e costoso ricorso amministrativo contro l'ordinanza. Non è quindi stata sufficiente la nota diffusa dai dirigenti competenti regionali circa L.R.
01/2005, riprendendo il testo nazionale (D.P.R. 380/2001) sui titoli edilizi. Per fare chiarezza – spiega Santini – occorre invece che il Consiglio regionale vari una nuova legge che abbia quale scopo quello di dare una interpretazione autentica alla normativa che regola questi aspetti (L.R. 42/2000 in rapporto alla L.R. 01/2005 sul tema campeggi). Abbiamo presentato una mozione, cofirmata anche con il Consigliere regionale del PD Marco Ruggeri, con la quale impegnamo le commissioni competenti ed il Consiglio a varare, entro il mese di febbraio, una legge regionale avente come scopo l’interpretazione autentica delle norme in questione, sia per quanto concerne le procedure da adottare per l’installazione di "unità di pernottamento e loro accessori" all'interno dei campeggi, a conferma dei pareri già espressi dai dirigenti regionali, sia per omologare le azioni dei comuni eliminando così ogni dubbio interpretativo in merito.
Un messaggio di distensione a tutti gli operatori che possono programmare la propria offerta turistica con serenità, sapendo che le istituzioni regionali sono al loro fianco”. I primi effetti non hanno però tardato a farsi vedere. I primi a muoversi sono stati i campeggiatori di Marina di Bibbona che nei giorni scorsi hanno ricevuto una spiacevole lettera a casa. Nella missiva il gestore degli spazi di sosta invita i campeggiatori ad attenersi alle nuove disposizioni decise interpretando così la normativa: eliminare tutte le strutture rigide e tornare ai teloni.
Chi non adempie fa decadere il contratto. Gli interessati si sono riversati al campeggio per chiedere spiegazioni ed hanno creato un Gruppo Facebook attraverso il quale promuovere la loro causa. Previsto anche un incontro pubblico presso il Municipio che si preannuncia molto partecipato. In tanti hanno investito molto sul proprio spazio; chi ha provveduto alla pavimentazione, chi ha acquistato frigoriferi di grossa capienza, chi ha provveduto a dotarsi di cucine a norma e di casette in legno e siepi, ecc.
Spese che adesso risultano irrecuperabili in caso di cessazione del contratto. Oneri che arrivano sino a 3000 euro per il solo recupero delle roulotte interrate da anni. Una situazione che prima di arrivare i caldi giacigli estivi rischia di passare attraverso le stanze fredde e buie della burocrazia amministrativa e legale. AntLen