Il Presidente di Firenze Fiera Antonio Brotini e gli altri componenti del Consiglio di Amministrazione hanno rassegnato le dimissioni per dar modo ai Soci di poter operare liberamente per la riorganizzazione della Società. Il Presidente e il Consiglio di Amministrazione ringraziano gli azionisti per la fiducia accordata. “L'Amministrazione Comunale di Firenze è da tempo impegnata con i soci pubblici di Firenze Fiera, in particolare Regione Toscana e Camera di Commercio di Firenze, a definire i termini economici, finanziari e di governance dell'operazione di rilancio del polo fieristico della Fortezza da Basso.
Nel corso delle frequenti riunioni con soci l'Amministrazione Comunale, da me rappresentata, ha più volte indicato l'opportunità di procedere all'immediato ricambio dell'attuale Consiglio di Amministrazione, nella convinzione che la fase di rilancio dovesse essere gestita da una nuova compagine non coinvolta con i risultati negativi della società degli ultimi anni”. Lo afferma l’assessore al bilancio e alle partecipate Alessandro Petretto in riferimento alle dimissioni del presidente di Firenze Fiera Antonio Brotini.
“Al riguardo – prosegue l’assessore Petretto – l’Amministrazione Comunale, pur riconoscendo che il Consiglio di Amministrazione e il presidente di Firenze Fiera hanno lavorato, a partire dal 2011, in condizioni istituzionali e finanziarie molto precarie e difficili, ritiene sia più logico e opportuno dare credibilità al protocollo di intesa, che sancirà l'accordo sul rilancio della Fortezza, proponendo una nuova governance della società stessa che possa anche suscitare una maggiore partecipazione, responsabilizzazione ed entusiasmo dei lavoratori”.
A titolo personale l'assessore Petretto desidera ringraziare il presidente Brotini per il lavoro svolto e per il gesto di responsabilità che lo ha condotto a lasciare l'incarico. "Le nostre denunce, le nostre richieste di chiarimento in merito alle spese effettuate con le carte di credito aziendali, le nostre critiche agli acquisti inutili costati migliaia di Euro, ma soprattutto l'aver messo in evidenza come una struttura prestigiosa quale il polo fieristico fiorentino non possa chiudere ogni anno bilanci in pesante passivo, hanno evidentemente colto nel segno.
Siamo soddisfatti della decisione del Presidente di Firenze Fiera e dei membri del Consiglio di Amministrazione di aver rassegnato le proprie dimissione dagli incarichi ricoperti. Adesso, speriamo che la politica non incorra più in certi errori di valutazione delle persone a cui affidare la guida dell'azienda e venga data a Firenze Fiera una governance all'altezza di Firenze e del suo prestigioso polo fieristico". Questo il commento dei consiglieri comunali Francesco Torselli (Fratelli d'Italia) e Tommaso Grassi (Sinistra Ecologia e Libertà) che negli ultimi mesi si erano resi protagonisti di numerose interrogazioni sulla gestione di Firenze Fiera. Francesco Torselli Fdi e Tommaso Grassi Sel "Doverose le dimissioni del Presidente di Firenze Fiera e il conseguente azzeramento del Consiglio di Amministrazione.
Stiamo parlando dell'inopportunità di affittare la struttura di Firenze Fiera per festeggiare il matrimonio del figlio, del gravissimo gesto di utilizzare le carte di credito aziendali per pagare multe stradali prese con l'auto privata, di una serie di acquisti assolutamente inopportuni, come ad esempio una trave per l'illuminazione costata 160.000 Euro e utilizzata soltanto 8 volte in due anni, per giunta soltanto grazie all'ausilio di un tecnico specializzato costato ulteriori 4.360 Euro. Per non parlare degli altrettanto gravi errori di valutazione sulla rendita di alcune manifestazioni (su tutte il Florence Fantastic Festival e BICIFi) stimate quali fonti di guadagno per l'azienda e tramutatesi nella realtà in giganteschi flop". "Una serie di sprechi - proseguono i due consiglieri comunali - che non sono mai stati giustificati in maniera convincente da parte dei vertici aziendali, ai quali vanno aggiunte le considerazioni politiche sui bilanci presentati: Firenze Fiera è e deve essere un'eccellenza, un polo fieristico a due passi dalla stazione di Santa Maria Novella, nel centro della città più bella del mondo non può che richiamare visitatori da tutto il mondo; dovrebbe essere una meta contesa da tutti gli organizzatori di congressi a livello mondiale, ma in realtà, sotto quest'ultima gestione, ha presentato bilanci sempre pesantemente in rosso". "Con le dimissioni del Presidente e dei vertici del CDA - concludono Torselli e Grassi - si chiude finalmente una stagione negativa per Firenze Fiera, ma non si pensi di chiudere in questo modo anche la vicenda delle spese ingiustificate: su alcuni impegni di spesa da parte di Firenze Fiera e sull'utilizzo fatto delle carte di credito aziendali pretendiamo venga fatta chiarezza.
Il pessimo costume italiano di cancellare con le dimissioni tutto quello che è stato fatto deve finire: se si sono sprecati soldi pubblici, qualcuno ne dovrà comunque rispondere. Verificare questo ovviamente non rientra nelle nostre competenze, ma in quelle delle istituzioni preposte. Per quanto ci riguarda, crediamo di aver reso un servizio alla città di Firenze, restituendo Firenze Fiera, speriamo, ad una futura migliore governance". "Saluto con favore il cambio al vertice di Firenze Fiera con le dimissioni di Brotini e del CDA.
Era un passo atteso da tempo. Le criticità gestionali erano note: dai conti critici alle scelte aziendali a dir poco infruttuose fino al rapporto con il personale". Lo dichiara il consigliere del Pd Andrea Vannucci. " La strada intrapresa e sostenuta con forza dall’assessore Petretto - aggiunge Vannucci - è quella giusta. Una nuova governance è non solo necessaria, ma imprescindibile per un vero e autentico progetto di rilancio dell’azienda sulla base del protocollo di intesa siglato dai soci.
Ripartire dalla Fortezza e dalla valorizzazione dei lavoratori di Firenze Fiera dovranno essere i prossimi passi, ma il vento è quello giusto" Questo l’intervento del capogruppo di Forza Italia Marco Stella: “A Firenze Fiera nessuno sentirà la mancanza di Brotini, questo è certo. Le sue dimissioni, se pur tardive, sono un atto dovuto rispetto al voto in consiglio comunale dell’ottobre scorso, quando tutto il consiglio votò un ordine del giorno con cui esprimeva la sua sfiducia nei confronti del presidente di Firenze Fiera.
Il peso politico delle dimissioni di Brotini non sfugge a nessuno, ma a noi non basta: chiediamo l’immediato azzeramento del cda della società. Ribadiamo che, accanto alle responsabilità gestionali, esistono responsabilità politiche da parte di chi lo ha voluto ai vertici di una società strategica per il nostro territorio, ottenendo in cambio risultati disastrosi. Questo è il fallimento di Renzi, il suo piano di risanamento e rilancio è completamente fallito. Solo grazie a manager che rendano le nostre realtà economiche credibili e competitive si salvaguardano i posti di lavoro e si garantisce la tenuta e il rilancio della nostra economia: è giunta l’ora di un deciso cambio di passo.
Si nomini una nuova governance fuori dalla politica, basta con gli amici degli amici, si scelgano persone competenti con alta professionalità in grado di predisporre un nuovo piano industriale di rilancio della società. Un piano che scelga di investire sulla Fortezza, metterla in sicurezza e rilanciare il ruolo di centro fieristico espositivo e motore di sviluppo per la nostra città. Firenze ha bisogno di un centro espositivo congressuale che funzioni al meglio e che sia vero motore economico per il tessuto della città”.