È il deputato Dario Parrini l’unico candidato a segretario del Pd della Toscana. “Chiusi i termini per la presentazione delle candidature con le ore 20 di oggi” spiega infatti il Responsabile Organizzazione del Pd regionale Antonio Mazzeo “è stata depositata solo la candidatura di Dario Parrini, sostenuta non soltanto dal numero di firme previsto ma anche da tutti i dirigenti del Partito. Adesso, stando al regolamento Pd, il percorso congressuale in presenza di un unico candidato prevede – continua Mazzeo – che dal 27 gennaio al 12 febbraio si svolgano comunque delle assemblee comunali sulla mozione congressuale e il 16 febbraio, al posto delle primarie che si sarebbero dovute celebrare in quella data tra più candidati, la convocazione dell’assemblea regionale con gli adempimenti statutari e la ratifica a segretario, unitario e condiviso, di Dario Parrini”.
Parrini, classe 1973, laureato in Scienze Politiche a Firenze (con una tesi sul ruolo di Alcide De Gasperi nella politica italiana dei primi anni '50), è originario di Vinci (in provincia di Firenze), di cui è stato assessore comunale e Sindaco. Attualmente è deputato, membro della Commissione Bilancio della Camera, eletto alle Politiche dello scorso anno dopo essere risultato il più votato nell’empolese-valdelsa alle primarie per la scelta dei parlamentari del Partito Democratico del 30 dicembre 2012.
Giovanissimo è stato segretario comunale dei DS a Vinci e dal febbraio 2012 è presidente dell’associazione «LibertàEguale Toscana», associazione di cultura politica nata nel 1999 per opera di riformisti provenienti dalle più diverse esperienze nell'ambito del centrosinistra italiano. Dario Parrini, aveva iniziato la sua campagna congressuale a settembre scorso alla festa regionale del Pd con l’annuncio della candidatura dato da Matteo Renzi. A Scandicci nel corso della mattinata di oggi, alla presenza di Partito Democratico, Italia dei Valori, Partito Socialista e SEL e dei candidati alle primarie del 9 marzo Mario Pacinotti, Marco Gamannossi e Sandro Fallani, sono state illustrate le linee programmatiche dei partiti aderenti alla coalizione.
"Questi indirizzi costituiranno il vero e proprio nucleo dei programmi di tutti i candidati alle primarie - commentano dal comitato organizzatore - e saranno alla base dell'impegno che la coalizione assumerà di fronte a tutti i cittadini che il 9 marzo si presenteranno alle urne per la scelta del candidato Sindaco". "A questo primo incontro seguiranno altre occasioni di confronto e dibattito per permettere a tutti i nostri concittadini di partecipare alle primarie in maniera chiara e informata.
E' la prima volta che a Scandicci utilizzeremo questo strumento, e siamo consapevoli che quello che abbiamo di fronte sarà un passaggio storico". Nel corso della mattinata sono stati presentati anche i risultati del sondaggio svolto lo scorso autunno sulla percezione degli scandiccesi su qualità dei servizi e della vita nella nostra città. Civismo coraggio e cambiamento. Sono queste le prime tre parole intorno al quale Partito democratico, Sinistra ecologia e libertà, Italia di Valori e Partito socialista italiano formalizzano la propria coalizione e costituiscono il tavolo provinciale senese per sostenere la costruzione delle coalizioni di centrosinistra nei comuni che andranno al voto alle elezioni amministrative della prossima primavera.
I segretari provinciali di Pd, Niccolò Guicciardini; Sel, Simone Ceccherini; Psi, Giorgio Del Ciondolo e Idv, Roberto Vulpo hanno sottoscritto un documento che pone le basi di un percorso unitario e condiviso. “Non ritengo chiusa la partita delle primarie”: così il consigliere di Palazzo Vecchio Mario Razzanelli sull’ esito della riunione di ieri alla presenza di tutti i gruppi di centrodestra e dopo la netta presa di posizione di Forza Italia contro le Primarie. “Non capisco come si possa asserire da un lato che la candidatura di Matteo Renzi al suo secondo mandato darà alle Amministrative per Palazzo Vecchio una rilevanza nazionale e contemporaneamente arrivare alla conclusione che la strategia migliore sia contrapporgli un avversario deciso, all’ultimo minuto, nelle segrete stanze dei partiti sul quale i fiorentini non avranno avuto possibilità di esprimersi e pretendere anche che raccolga un consenso con percentuali dignitose.” “Ostinarsi da parte di Forza Italia a non volere un candidato legittimato dalle Primarie, senza la proposta di un serio metodo alternativo, perché sarebbe un flop in termini di partecipazione, fa a cazzotti con i risultati dei sondaggi di settembre e dicembre che affermano l’esatto contrario.
Mentre in Palazzo Vecchio il PDL si disgregava in quattro tronconi il consenso alle ultime consultazioni politiche calava al 18%. Il rischio è quello di rimanere a quelle percentuali - prosegue Razzanelli- e di lasciare l’elettorato di centrodestra fiorentino diviso tra chi voterà per Renzi o per il Movimento 5 Stelle oppure rimarrà a casa. La concezione che la politica sia il prodotto di decisioni da prendere ‘inter nos’ per salvaguardare questo o quel partito è vecchia ed ha già fallito su tutti i fronti.
I commenti nei confronti del centrodestra da parte dei fiorentini accorsi oggi in Piazza Santa Maria Novella al gazebo dei 5 Stelle sono preoccupanti. Me ne rammarico, ma come dargli torto. Ci vuole coraggio. Altrimenti la partita è persa in partenza”.