Domenica 19 gennaio 2014 a Palazzo Vecchio si svolgerà un’iniziativa che ha fatto e sta facendo discutere. Il Comune ospiterà una manifestazione e un convegno di Manif Pour Tous, "un’espressione della destra clericale che contesta la legge contro l’omo-transfobia". Per questo è stata attivata una contro mobilitazione da parte del movimento LGBT della Toscana. «Partendo da un sentimento di amore per ogni persona», Manif Pour Tous "vuole potere continuare a discriminare gay, lesbiche, bisessuali, trans ed intersessuali, smerciare odio sociale a basso costo e avvelenare gli animi arrivando a dipingendoci come soggetti pericolosi.
Partendo dall’amore, insomma, arrivano direttamente a spacciare paura. In condizioni ottimali, di piena tutela dei diritti e di eguaglianza tra persone, uno Stato non solo negherebbe le proprie sedi istituzionali per iniziative come questa, ma difenderebbe i propri cittadini dai discorsi di odio e dai fiumi di violenza verbale che si riversano quotidianamente contro lesbiche, gay, bisessuali, trans e intersessuali. Invece, mentre noi lavoriamo ogni giorno nelle scuole per prevenire violenza e bullismo, Manif Pour Tous si attrezza per impedirci di prendere parola.
Mentre cerchiamo di essere cittadine e cittadini a pieno titolo, con pari diritti, Manif Pour Tous pretende che continuiamo ad essere cittadini a metà. Mentre noi stiamo a contare i nostri morti uccisi dall’odio e dalla violenza, Manif Pour Tous fa bella mostra di sé in un salone rinascimentale. Inoltre, l’iniziativa di Firenze si affianca a un’iniziativa simile a Roma e segue quelle di Verona, Brescia e Perugia dello scorso autunno. Si inserisce, inoltre, in un percorso quasi intimidatorio che contesta la Strategia nazionale per la prevenzione e il contrasto delle discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere (2013-2015), approvate dall’UNAR (Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali).
Per di più, gode di numerosi appoggi politici, come dimostra la presenza di rappresentanti del Governo quali il ministro Quagliarello e il sottosegretario Toccafondi. Chiediamo al Comune di Firenze di astenersi dal concedere una sala di alto valore simbolico come il Salone dei Cinquecento o il Salone dei Ducento -afferma un documento firmato dalle Associazioni LGBT- Per questo, domenica, non staremo a guardare, a lasciare che passi anche questa, nell’indifferenza generale. Vogliamo sapere da che parte sta il Comune di Firenze? Da che parte sta il Sindaco di Firenze e Segretario nazionale del Partito Democratico Matteo Renzi? Il Movimento LGBTI* della Toscana – fatto di associazioni, gruppi informali e singoli attivisti – non rimarrà in silenzio e promuoverà una contromobilitazione.
Riteniamo necessaria una risposta pacifica di quella parte della città che crede realmente nel valore delle differenze e del rispetto della dignità umana". "A Firenze, domenica, ci sarà una manifestazione per difendere, mascherandola ipocritamente dietro concetti quali famiglia e valori, il diritto all'omofobia. Firenze per un giorno - attacca Alessandro Cresci, consigliere provinciale fiorentino di Progetto Toscana - si trasformerà nel centro del talebanismo ultracattolico.
Non può essere un caso che nello stesso giorno si tengano la manifestazione di piazza organizzata dal'associazione francese 'manif pour tous' contro le nozze gay, che dopo aver fallito nel proprio paese, che ha recentemente autorizzato le unioni anche tra persone dello stesso sesso, vengono in Italia, paese a loro più congeniale evidentemente vista l'arretratezza culturale in fatto di diritti civili in cui ci troviamo, e il convegno a Palazzo Vecchio sulla legge Scalfarotto approvata di recente contro l'omofobia'.
'Manifestare oggi contro le unioni gay e una legge contro l'omofobia e transfobia – continua Cresci - è come quando il Klus Klus kan manifestava contro i matrimoni misti e la superiorità della razza bianca'. ' Una società moderna e civile deve essere rispettosa di ogni individuo mentre loro sono per una società medioevale. Il concetto di famiglia si difende piuttosto creando e fornendo i mezzi perchè questa si formi e possa durare nel tempo, come il lavoro e i diritti ad esso correlati. Non ci si sposa e si procrea sempre meno anche per la crisi e la precarietà economica di tanti.
Le politiche per la famiglia negli ultimi venti anni hanno fatto pena per colpa proprio di coloro che si impuntano su preconcetti ormai superati dalla realtà di tutti i giorni'. 'Come consigliere provinciale, ma soprattutto come essere umano, appoggerò l'iniziativa delle associazioni Glbt toscane e fiorentine in piazza della Signoria, sotto Palazzo Vecchio contro i due eventi, invitando più cittadini possibili a partecipare per dimostrare che Firenze e i fiorentini sono per il rispetto dei diritti civili di ognuno e contro queste forme di razzismo, perchè di questo si tratta".