Il Consiglio comunale ha dato il via libera all’ordine del giorno proposto da Valdo Spini e sottoscritto dalla consigliera De Zordo e poi emendato con cui si chiede la discussione in commissione Cultura con i capigruppo dei contenuti dell’istituzione di un soggetto unico della cultura. La giunta ha intenzione di riorganizzare completamente il settore da un lato con l’affidamento a un soggetto unico dei servizi attualmente svolti dall’amministrazione e dall’altro con una ‘cabina di regia’ unica per tutte le altre attività culturali presenti in città.
E’ stato l’assessore alla cultura Sergio Givone ad annunciare le linee guida di una comunicazione in consiglio comunale. L’idea di un soggetto unico per la cultura a Firenze era stata proposta dal sindaco Matteo Renzi alcuni mesi fa. Gli uffici si sono messi al lavoro e hanno compiuto una mappatura totale di tutto quello che di culturale viene prodotto o diffuso in città, senza dimenticare le infrastrutture culturali in corso di realizzazione, come il museo del Novecento, o di acquisizione in proprietà da parte del Comune, come il nuovo Parco della Musica.
Il progetto prevede un percorso graduale che potrà svilupparsi per fasi successive. Si parte ‘in casa’, ovvero con la riorganizzazione delle attività e dei servizi culturali che attualmente sono gestiti in forma diretta dall’ Amministrazione (archivi, musei, biblioteche). Sotto questo profilo, il Comune potrà procedere alla gestione di tali servizi o attraverso la riqualificazione di un soggetto giuridico esistente o attraverso l’affidamento dei servizi in questione ad un soggetto esterno all’amministrazione scelto tramite procedura di evidenza pubblica.
In linea di massima si ritiene di dover valutare prioritariamente la prima ipotesi. Allo stesso soggetto potrà poi essere affidata la gestione delle infrastrutture culturali in corso di realizzazione o di acquisizione in proprietà da parte dello Stato (Parco della Musica, Forte Belvedere, caserma Tannini). Una particolare attenzione dovrà essere dedicata alla valutazione delle modalità di gestione del Nuovo Parco della musica, a causa della sua oggettiva complessità e dei costi. Per quanto riguarda infine la riorganizzazione delle attività culturali prodotte da enti e/o soggetti giuridici che vedono la partecipazione a vario titolo dell’amministrazione insieme ad altri soggetti pubblici o privati, il Comune potrà puntare a costituire una ‘cabina di regia’ che consenta di ottenere una razionalizzazione del sistema e una riduzione dei costi. "Vorrei dire subito che sarei contrario ad ogni forma di esternalizzazzione di fatto dell'assessorato alla cultura".
Così il consigliere Valdo Spini che aggiunge: " Un conto è dotare l'assessorato alla cultura di capacità e di strutture manageriali il che è giusto ed auspicabile, un altro conto è creare una struttura parallela all'assessorato stesso che esautorerebbe il controllo democratico della giunta e del consiglio. Chiedo - conclude Spini- la formazione di una commissione consiliare speciale che possa esercitare una funzione di consulenza dell'assessore prima che venga formalizzata una delibera in materia". Questo l’intervento in aula della capogruppo di Noi con Matteo Renzi Bianca Maria Giocoli: “Dopo tutti i pareri negativi dei consiglieri che mi hanno preceduto, i fantasmi evocati e i peli nell’uovo trovati io invece la invito ad andare avanti.
Ben vengano tutte le soluzioni e le trasformazioni che consentano di non vivacchiare di rendita sulle risorse rinascimentali. Dobbiamo fare i conti con la modernità e le sfide in campo sono tante, dalla Pergola al Maggio al Museo del Novecento. I dati nazionali sono confortanti: 1 euro investito in cultura frutta il doppio e anche il triplo. Per mettere a reddito il patrimonio ereditato e per le nuove ipotesi in campo occorrono strumenti nuovi di raccolta fondi. I privati sono importanti, non vanno visti come il male assoluto: basta fare gli snob, basta la puzza sotto il naso, non è più tempo.
Vada avanti assessore Givone e la città ne avrà solo benefici”. “All’interno del capitolato speciale di appalto del nuovo bando di gara per i servizi bibliotecari e archivistici del Comune è inserita una clausola sociale per tutelare i lavoratori che già operano per l’amministrazione”. E’ quanto ha ribadito l’assessore alla cultura Sergio Givone, rispondendo in consiglio comunale a una domanda d’attualità. “Il nuovo bando di gara - ha precisato Givone - prevede le maggiori tutele possibili consentite dalla legge.
Osservando la normativa attualmente in vigore ed in particolare l’articolo 69 del codice dei contratti sono state previste ‘condizioni particolari di esecuzione dell’appalto’, ovvero l’aggiudicatario della gara dovrà impegnarsi a riassorbire prioritariamente i lavoratori o dipendenti del precedente aggiudicatario. In sede di valutazione dell’offerta tecnica, come maggior garanzia, è previsto un punteggio specifico per la riassunzione dei lavoratori”. “L’inserimento di una clausola di obbligatorietà al reintegro dei lavoratori a carico dell’aggiudicatario - ha continuato - avrebbe violato quanto disposto dall’articolo 69 del Codice e avrebbe esposto il Comune ad un altissimo rischio di ricorsi.
La redazione degli atti di gara ha tenuto conto inoltre delle più recenti pronunce della magistratura e dell’autorità di vigilanza sui contratti pubblici in materia”. "Le risposte dell'assessore Givone alla nostra domanda d'attualità sull'appalto dei servizi bibliotecari del Comune non ci convincono e troviamo incredibile che si sia deciso di rispondere solo a ciò che faceva comodo interpretando e omettendo alcuni dei nostri rilievi". Così affermano i consiglieri Tommaso Grassi e Ornella De Zordo - Non solo si è deciso di non avvertire della pubblicazione del nuovo bando per l'appalto le Commissioni consiliari che si erano impegnate a fine dello scorso anno per approfondire la vicenda sottoposta dai sindacati ma si é deciso di non inserire né una clausola sociale tale da garantire realmente i posti di lavoro attualmente coperti dalle circa 70 persone impegnate nell'attuale appalto.
Inoltre non si fa riferimento ad alcun contratto collettivo nazionale di lavoro di riferimento, così da poter lasciare mano libera completamente al nuovo aggiudicatario che potrà applicare contratti meno remunerativi a parità di ore lavorate, quali il contratto 'multiservizio', rispetto a quello del commercio che adesso viene applicato ai lavoratori delle nostre biblioteche. Non é vero quanto sostenuto dall'assessore che il Comune ha fatto tutto quello che poteva inserendo la clausola della 'riassunzione prioritaria' assegnando un punteggio tale da far valere la riassunzione di un dipendente solo un trecentoventicinquesimo del punteggio assegnato per l'offerta economica, ovviamente al ribasso d'asta: un rapporto che non è assolutamente accettabile e che nonostante la nostra richiesta di sospendere il bando, non ha visto il Comune fare autocritica e fare dietrofront.
Nel caso di Perugia o nei Comuni della Sardegna da noi citati é stata inserita una clausola che realmente permette la riassunzione di tutto il personale impiegato nell'appalto e in ogni caso anche il Ministero ha firmato un accordo con i sindacati confederali che obbliga negli appalti della cultura che applicano il contratto del commercio l'inserimento della clausola sociale che preveda la riassunzione del personale in toto: quindi la clausola sociale si può e non c'è da temere alcun ricorso da parte di terzi.
Si dica che questa scelta é stata una precisa volontà dell'amministrazione comunale che ha deciso di operare in questo senso, al quale noi ci opporremo con tutte le nostre forze." Il presidente della commissione Cultura Leonardo Bieber (Pd) è intervenuto oggi in Consiglio comunale sul Maggio musicale, ringraziando il ministro Bray, il commissario Bianchi, i lavoratori e i sindacati per l'intesa raggiunta, auspicando che la Fondazione possa vincere tutte le sfide future che l'aspettano.
“Voglio ringraziare il ministro Bray – ha detto Bieber - che per la prima volta, dopo tanti anni in cui la cultura ha vacillato sotto i colpi di tagli e di crolli, anche materiali, ha dato un netto segnale di discontinuità con la legge 'valore cultura' (e il contributo alla Fondazione di 5,5 milioni di euro). Siamo partiti con 119 esuberi e con la seria ipotesi di liquidazione della Fondazione. Ad oggi – ha aggiunto Bieber - è stato invece raggiunto un accordo 'storico' che salvaguarda, pur con sofferenza, i posti di lavoro”.
Bieber ha poi voluto ringraziare il commissario Francesco Bianchi “Per l’opera di 'pulizia' e verità sui conti della Fondazione; per aver abbattuto dell’80 per cento il debito verso gli istituti di credito e anche per l’intelligenza e la capacità mostrata nel tornare sui propri passi, salvaguardando il laboratorio scenografico e soprattutto il Maggio Danza, come la commissione Cultura e tutto il consiglio comunale avevano chiesto più volte. Un ultimo e sentito grazie- ha concluso il presidente Bieber - va ai lavoratori e sindacati che più di tutti, umanamente ed economicamente, hanno subito e subiranno le decisioni che sono state prese, poiché avranno una decurtazione consistente della loro busta paga.
Il 2014 ci pone però sfide importanti. Quella della parità dei conti, visto che fino al 2016 la Fondazione dovrà rispettare il pareggio di bilancio e produrre utili che dovranno poi andare a colmare i debiti pregressi e l’apertura del nuovo Teatro dell’Opera che dovrà diventare un luogo centrale nella vita culturale della città giorno e notte. Siamo riusciti a raggiungere questo obiettivo con grande senso di responsabilità da parte di tutti quanti. Come diceva, con tono quasi irriverente, Moliere “Di tutte le seccature inventate dall’uomo, l’opera è la più costosa”, ma - ha aggiunto Bieber - anche (forse) la più bella.
Per questo, l’auspicio è che con la collaborazione, l'impegno e la passione di tutti quanti si possano vincere queste importanti sfide che ci aspettano”.