Firenze, 30 dicembre 2013 - Addio (o quasi) al cenone nei ristoranti. San Silvestro a tavola si festeggia sempre più col menu alla carta. È questa la novità imposta dalla crisi. Al ristorante si va esclusivamente per mangiare e non per brindare al nuovo anno. Sì, perché la festa è fuori, in piazza. Quindi, sono sempre meno i locali che organizzano veglioni da 100 euro in su. La stragrande maggioranza si limita a presentare il menu alla carta. Risultato? Di media si spenderanno 50-60 euro a testa.
I più opteranno per un primo, un secondo e un dolce. Oppure un antipasto, un secondo e un dolce. E le cene in ristoranti di classe? Sono perlopiù regalate da parenti e amici, che in questo modo vogliono donare un’emozione, un’esperienza irripetibile. Ad esempio, il 31 dicembre al Kome, sushi and bbq restaurant, il 50% dei clienti si presenterà perché ha avuto in regalo la cena. Lo conferma uno dei titolari, nonché vicepresidente nazionale Fipe-Confcommercio, Aldo Cursano: “La crisi sta modificando profondamente le abitudini.
Per il 31 si aspettano i last minute e si confrontano le offerte su internet. Prima della crisi, i locali erano in overbooking già a novembre. Adesso, invece, tutto si decide all’ultimo tuffo”. Se per il pranzo di Natale molti locali hanno preferito chiudere, non sarà così per San Silvestro. “Alla fine, soprattutto grazie ai turisti che sono tornati ad affollare il capodanno fiorentino grazie alle proposte in piazza, riempiremo i locali – dice Cursano -. Ma i ristoratori per circoscrivere il rischio ripiegheranno sul menu alla carta.
Che consente di scegliere e di pagare solo quello che si consuma”. Niente più cene lunghissime, insomma. I più giovani optano addirittura per lo street food: un panino, una birra e via tutti insieme in giro per il centro. Sennò, l’alternativa più in voga “è rappresentata dalle feste che offrono buffet a 25 euro”. “Prevediamo una spesa media ridotta del 10-15% - conferma Andrea Angelini, presidente Fipe-Confcommercio Firenze -. I fiorentini che sceglieranno il ristorante saranno meno del 10%.
Lavoreremo soprattutto coi turisti e con chi viene dalle altre città. Un cenone può costare da 50 a oltre 100 euro”. Tendenze particolari? “Nessuna. Confermati i piatti della tradizione come le lenticchie e il cappone. Molti turisti chiedono invece la bistecca”. Nel complesso, per San Silvestro 20mila persone si siederanno ai tavoli dei ristoranti fiorentini. Nel Chianti i ristoratori vedono luci e ombre. “Vediamo poco movimento”, sospirano. Ma c’è anche chi, dopo dieci anni di stop, per questo ultimo dell’anno ha deciso di aprire.
Si tratta di Massimo Marzi, titolare dell’osteria La Gramola di Tavernelle Val di Pesa: “Apriremo, ma faremo una serata molto semplice. Un menu a 40 euro. Se prima i cenoni costavano 100-120 euro, adesso i prezzi si sono molto ridotti. Ad ogni modo noi ci saremo. In passato non avevamo organizzato nulla perché, da quando le città hanno iniziato ad organizzare eventi, per i locali della provincia è cambiato tutto”.