Decadenza di Berlusconi: Enrico Rossi fa arrabbiare il Nuovo Centrodestra

Nuovo Centrodestra: “Condividiamo le parole di Alfano. Sinistra incapace di battere Berlusconi sul campo”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
28 novembre 2013 14:09
Decadenza di Berlusconi: Enrico Rossi fa arrabbiare il Nuovo Centrodestra

"Ieri è stata una buona giornata per la Repubblica e per le istituzioni -commenta dal proprio profilo Facebook il presidente della Regione, Enrico Rossi- Il Presidente Napolitano, Letta e il PD non hanno ceduto a mesi di ricatti, minacce e pressioni. La supremazia della legge è stata fatta valere, hanno vinto lo Stato di diritto e la Costituzione. Un senatore della Repubblica, Silvio Berlusconi, con una sentenza passata in giudicato per reati fiscali gravi contro la collettività, in applicazione di una legge dello Stato, è stato messo fuori dal Parlamento.

La legge è uguale per tutti. Ma ora inizia una fase altrettanto difficile e densa di rischi per la Repubblica. I toni, le dichiarazioni eversive, gli appelli alla rivolta contro "il colpo di Stato" che abbiamo visto e sentito nelle manifestazioni di ieri, fuori dal Parlamento, devono preoccupare. Questo spinta estremistica, populistica, antiparlamentare può sommarsi a quella di Grillo e preparare una miscela esplosiva da gettare sulla crisi economica, strumentalizzando la sofferenza del Paese, anche in vista delle elezioni europee.

Il governo Letta e il PD hanno davvero una responsabilità enorme. Oggi più che mai è necessario e urgente fare le riforme, a cominciare da quella elettorale, ridistribuire la ricchezza a favore dei ceti più deboli e colpiti dalla crisi, ridurre i costi della politica e rendere più snelle le istituzioni, agganciare la ripresa, predisporre un piano straordinario per il lavoro. Solo se saremo uniti potremo farcela. Il bisogno di tempo del nuovo centrodestra di Alfano per potersi strutturare, può favorire questo impegno del PD e del governo Letta.

Anche la sinistra di SEL, con Vendola, dovrebbe considerare questo cambio di prospettiva, così come quei senatori di 5 stelle che mostrano in certi casi di ragionare con la propria testa. Il Paese ha bisogno di riforme e stabilità". «Il Presidente Rossi ci dà la sua lettura giacobina della giornata di ieri, e ciò non sorprende -dichiara il Vicepresidente del gruppo Nuovo Centrodestra, Marco Taradash- Ma, se mai lo pensasse, sarà bene si liberi immediatamente dall’illusione che il centrodestra italiano, in tutte le sue componenti, sia pronto a piegarsi all’arroganza degli ex post e neo giustizialisti.

Esulti pure per quella che, senza memoria della recente storia italiana e senza rispetto per gli avversari, ritiene una vittoria dello stato di diritto, ma si guardi intorno prima di cantar vittoria politica». «Ieri, con l’espulsione di Berlusconi dal Senato, si è verificata non la vittoria dello stato di diritto, come immagina Rossi, ma la resa del Parlamento e di un partito in particolare alla incostituzionale prevaricazione del cosiddetto potere giudiziario sulla politica. Una vittoria di Pirro per il Partito democratico, ancora incapace di capire, a quanto pare, come la magistratura politicizzata abbia tentato, lungo l’arco di vent’anni, di supplire in ogni modo all’incapacità della sinistra di sconfiggere Berlusconi sul campo delle idee, dei programmi e delle realizzazioni».

«E inoltre, non tragga Rossi buoni auspici per il Pd dall’errore compiuto oggi da Berlusconi nel dar vita a un nuovo partito decidendo, per motivi che comprendiamo ma non condividiamo, di sottrarre oggi, in una situazione così difficile, il suo contributo alla ricostruzione economica, istituzionale e politica del paese, rinviandolo a un momento elettorale né scontato né oggi da auspicare». «Il Nuovo Centrodestra è nato – Rossi si dovrà rassegnare – con l’obiettivo di restituire forza all’elettorato liberale moderato e riformista, deluso ma ancora combattivo, è nato per infondere nuovo vigore alla modernizzazione per troppo tempo rinviata delle strutture politiche, giudiziarie ed economiche italiane». «La decadenza di Berlusconi è ingiusta perché deriva dall’applicazione retroattiva di una legge.

Condivido le parole dell’onorevole Alfano e le faccio mie». È questo il commento del capogruppo di PT/Nuovo Centrodestra, Antonio Gambetta Vianna, sulla decadenza da senatore di Silvio Berlusconi. «La sinistra ha tentato la carta della vittoria istituzionale quando sarebbe bastato attendere pochi mesi per avere lo stesso risultato, seppur ingiusto. Questa voglia di rivalsa nei confronti di un avversario politico, che la sinistra non è capace di battere sul campo, non farà altro che rafforzare negli elettori moderati del centrodestra la voglia di combattere marciando divisi per colpire uniti.

In questo senso – conclude il capogruppo del PT/Nuovo Centrodestra in Regione – rappresentiamo ai colleghi consiglieri regionali di Forza Italia, a partire dal capogruppo Giovanni Santini e dalla nostra portavoce Stefania Fuscagni, tutta la nostra solidarietà politica e vicinanza. Per noi è chiaro che la vicenda di Berlusconi è una sconfitta per tutti». “Quanto accaduto in queste ultime settimane chiede ad ognuno di noi senso di responsabilità attraverso scelte chiare e credibili -interviene il consigliere del Nuovo Centro Destra, Emanuele Roselli- La divisione tra i moderati è un duro colpo per chi vuole dare al Paese una guida alternativa al centrosinistra.

Ho stima, rispetto e senso di riconoscenza per il Presidente Berlusconi, per tutto quello che ha fatto e certo continuerà a fare per il bene del Paese. Silvio Berlusconi ha rappresentato con grande coerenza e passione l’elettorato liberale e moderato per oltre venti anni, scongiurando con il suo impegno scenari drammatici, e ieri non ho voluto far mancare la mia solidarietà e la mia stima al Presidente Berlusconi. In questo momento ancora molto difficile, il Paese ha bisogno di un governo stabile capace di meritarsi con azioni concrete la fiducia degli italiani.

Questa consapevolezza e questo senso di responsabilità hanno spinto Berlusconi e il PdL a dare vita e fiducia a questo esecutivo, scelta che non può venir meno adesso come 6 mesi fa. Occorre riconoscere ciò che è più giusto e utile per il paese e per la gente e lavorare in questa direzione. L'impegno in politica deve vedere come orizzonte il bene del paese e delle persone, lasciare senza guida l'Italia o lasciare il governo del paese in mano ad una maggioranza spostata verso sinistra e i populisti non aiuterebbe certo i nostri elettori e il popolo dei moderati.

Il nuovo progetto di Angelino Alfano e del Nuovo Centro Destra, a cui ha aderito anche Gabriele Toccafondi, è lo strumento più adeguato per consolidare ed allargare quella grande casa dei moderati che sempre ha voluto il Presidente Berlusconi e che, sono sicuro, saprà ancora una volta vederci insieme - a livello nazionale e locale - come alternativa maggioritaria alla sinistra”. "Le nostre strade partitiche si erano già separate quando, un anno fa, scelsi di lasciare il PDL per aderire a Fratelli d'Italia, ma ad Emanuele Roselli mi continua a legare, oltre all'amicizia personale, anche il piacere di aver condotto assieme tantissime battaglie in questi 4 anni e mezzo di consiglio comunale -spiega il consigliere comunale e portavoce regionale di Fratelli d'Italia, Francesco Torselli- Oggi so che per lui è un giorno molto importante, per questo voglio fargli, a nome mio e di Fratelli d'Italia, il più sincero degli in bocca al lupo.

Con il Nuovo Centro Destra di Alfano oggi abbiamo una visione politica diametralmente opposta: loro nascono per sostenere il governo delle cosiddette larghe intese, noi continuiamo a credere che il governo Letta sia soltanto un inciucio politico che non rappresenta la nazione, ma i poteri forti di Bruxelles; ciò detto, mi auguro che in sede locale prosegua la collaborazione che è sempre esistita con Emanuele e con coloro che, come lui, hanno fatto questo tipo di scelta, collaborazione che, mi auguro, ci porti anche a presentarci alleati alle prossime elezioni amministrative ormai alle porte". Dichiarazioni del capogruppo del PdL in Consiglio regionale Giovanni Santini a commento del post su facebook pubblicato stamani dal presidente della regione Toscana Enrico Rossi: «Nel corso degli ultimi anni il presidente Rossi ci ha abituati a sortite biliose e piuttosto colorite nei confronti di Silvio Berlusconi, e quanto da lui scritto oggi ne è l’ennesima conferma.

Parole e omissioni gravi ed inaccettabili. Parole da cui traspare la felicità per quanto accaduto ieri, irrispettose – politicamente e umanamente - nei confronti di Berlusconi e dei quasi 10 milioni di italiani che nel febbraio scorso gli hanno dato ancora una volta fiducia. Omissioni nella ricostruzione di una realtà che parla di una persecuzione lunga venti anni, di una strategia finalizzata all’eliminazione per mano giudiziaria di un avversario politico, di interpretazioni fantasiose del diritto, di uno scandaloso allestimento di un patibolo sul quale far salire Berlusconi.

E se questo, come auspica Rossi, è l’inizio di una nuova fase, se questo è il clima politico col quale dovremo convivere non c’è da star sereni, altro che buona giornata per la Repubblica. Preferiamo pensare che quello di oggi sia stato uno sfogo poco ragionato e non una dichiarazione di un rappresentante delle Istituzioni, a cui consigliamo sommessamente di non cedere alle ossessioni politiche per affrontare serenamente e positivamente il suo compito di presidente della Regione».

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