Dopo quanto accaduto in piazza della Repubblica sabato scorso con l’aggressione di tre antifascisti da parte di una decina di appartenenti a Casa Pound, Firenze Antifascista lancia la mobilitazione per sabato prossimo, con l’appello a tutte le realtà del territorio e a tutti coloro che si riconoscono nei valori e nella pratica dell'antifascismo per partecipare: "I fascisti e la loro violenza squadrista non devono più trovare spazio e smascherare la catena di complicità di chi consente loro di avere agibilità concedendogli la sala di un bar, una sede in affitto o appoggio politico" affermano da Firenze Antifascista, riferendosi alla nuova sede di CPI in Via Sant'anna 3, nei pressi della Questura di Firenze. La manifestazione è indetta per sabato 16 novembre nelle strade del centro con partenza alle 15.30 da Piazza Savonarola.
Anche la consigliera comunale Ornella De Zordo della lista di cittadinanza perUnaltracittà parteciperà: "L'antifascismo non può essere uno slogan o un retaggio del passato, va vissuto, praticato e testimoniato quotidianamente, contro ogni rigurgito neofascista più o meno nostalgico. In questo senso sarebbe molto opportuna una maggior attenzione da parte di tutti, anche dei soggetti politici o istituzionali che, a parte qualche celebrazione di prammatica, scompaiono poi colpevolmente lasciando che tutto questo avvenga facendo finta di niente.
La Firenze antifascista sabato, come sempre, saprà dare adeguate risposte anche questa volta". Sabato 9 novembre CasaPound aveva organizzato una conferenza al caffè letterario Giubbe Rosse. Una sala gremita alla presenza del Responsabile provinciale di CPI Saverio Di Giulio, per discutere del libro "Il Caso Speziale - Cronaca di un errore giudiziario", scritto da Simone Nastasi ed edito da Bonfirraro. Al termine dell'incontro, qualcuno, tra i cento intervenuti, è uscito in strada imbattendosi nei due ragazzi.
Questi ultimi sarebbero stati "identificati" come antifascisti, per la felpa che indossava uno di loro, mentre Casa Pound li accusa di “invettive contro un tavolo di ragazze” minacciate con “caschi e oggetti contundenti”. Ma la Digos non ha fatto scattare una denuncia contro gli antifascisti, pur trattenuti. Secondo la Questura hanno rifiutato le cure mediche, ma i due ragazzi, una volta fuori si sono recati al pronto soccorso e hanno avuto un referto rispettivamente di 15 e 25 giorni: motivo per cui la denuncia contro ignoti è partita d’ufficio.