Firenze, 14 Novembre 2013– Il Consiglio di Amministrazione di Aeroporto di Firenze – AdF S.p.A., presieduto da Marco Carrai, ha approvato oggi il Resoconto intermedio consolidato di gestione al 30 settembre 2013. Nel corso del terzo trimestre 2013, grazie anche alla ripresa del traffico, i principali indicatori economici di AdF registrano un parziale recupero rispetto ai primi sei mesi dell’anno. I passeggeri hanno infatti registrato un aumento del 10,9% rispetto al terzo trimestre 2012, raggiungendo quota 627.266, la marginalità ha registrato un lieve recupero, il Risultato Operativo è diminuito del 9,4% e l’Utile Netto del 5,7%.
I risultati progressivi al 30 settembre 2013 vedono una contrazione dei principali indicatori finanziari, con un Margine Operativo Lordo a -16,5%, Risultato Operativo a -39,6% e Utile Netto a -48,4%, influenzati dai maggiori ammortamenti e oneri finanziari legati agli investimenti entrati in funzione a metà 2012 e non ancora remunerati in tariffa attraverso un adeguato contratto di programma. In controtendenza i passeggeri transitati presso lo scalo fiorentino, che nei primi nove mesi del 2013 hanno raggiunto quota 1.545.369, in aumento del 6,4% rispetto allo stesso periodo del 2012.
I dati di traffico progressivi al 31 ottobre 2013, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, sono in aumento del 6,9% nella componente passeggeri ed in lieve decremento dello 0,5% nella componente movimenti. Per quanto concerne esclusivamente il mese di ottobre, si registra un incremento dell’11,1% nella componente passeggeri e del 2,4% nella componente movimenti rispetto al corrispondente mese di ottobre del 2012. Nei primi nove mesi del 2013 sono transitati 1.545.369 passeggeri in aumento del 6,4% rispetto allo stesso periodo del 2012.
In forte crescita anche il traffico nel terzo trimestre 2013, durante il quale sono transitati 627.266 passeggeri, +10,9% rispetto al terzo trimestre 2012. L’andamento dell’aeroporto di Firenze è in controtendenza rispetto a quello degli scali italiani, che al 30 settembre hanno registrato un calo medio del -2,7%. Il Consiglio d’Amministrazione di SAT Società Aeroporto Toscano Galileo Galilei S.p.A., che gestisce l’aeroporto di Pisa, ha esaminato ed approvato in data odierna il Resoconto Intermedio di Gestione al 30 settembre 2013.
Ecco i dati salienti:
• Traffico passeggeri: l’aeroporto di Pisa ha chiuso i primi nove mesi del 2013 con 3.555.439 passeggeri (-1,5%), posizionandosi, per la prima volta nella sua storia, al nono posto nella classifica degli scali nazionali . Nel terzo trimestre dell’anno (+1,5% rispetto allo stesso periodo del 2012) è proseguito il trend di crescita del traffico passeggeri iniziato a partire dallo scorso mese di giugno (+1,3%). • Ricavi operativi: al 30 settembre 2013 sono pari a 50,70 milioni di euro rispetto ai 52,55 milioni di euro al 30 settembre 2012. • REBITDA: ammonta a 10,87 milioni di euro rispetto al dato dei primi nove mesi del 2012 quando era pari a 13,31 milioni di euro. • EBIT: pari al 30 settembre 2013 a 5,92 milioni di euro, a fronte degli 8,14 milioni di euro al 30 settembre 2012. • Utile netto di periodo: ammonta a 2,70 milioni di euro rispetto ai 4,32 milioni di euro dei primi nove mesi del 2012.La Provincia di Firenze dismetterà parte della propria quota della Sat (Società aeroporto toscano), che gestisce lo scalo Galileo Galilei di Pisa. Lo ha deciso il Consiglio provinciale che ha approvato una delibera illustrata dall'assessore al Bilancio e Vice Presidente della Provincia Tiziano Lepri. Si tratta dello 0,84% del capitale dello scalo pisano (su una quota complessiva detenuta dell'1,4%), per un valore stimabile intorno ai 130 mila euro.• Indebitamento Finanziario Netto: pari a 10,17 milioni di euro, in calo rispetto agli 11,9 milioni di euro al 30 settembre 2012.
Dalla dismissione la Provincia prevede di ottenere sul mercato circa 4-500 mila euro. A favore della delibera Pd, Progetto Toscana-Idv, Sel. Astenuti Pdl, Lega Nord e Rifondazione comunista. Non hanno partecipato al voto i tre consiglieri del Gruppo Misto, perché non rappresentati nella commissione consiliare competente. Verso la decisione assunta, ha spiegato Lepri, hanno spinto sia la normativa nazionale sia l'incertezza sui destini futuri della Provincia di Firenze che preferisce ispirarsi a un criterio di grande prudenza nella gestione e nella tenuta delle proprietà societarie, e garantire i servizi senza scaricare ulteriori costi sui cittadini attraverso l'aumento delle imposte provinciali.