Lisa Gherardini è la presunta modella di Leonardo da Vinci, il soggetto del dipinto più conosciuto del mondo. La Gioconda, un quadretto che ogni anno vede un vero e proprio pellegrinaggio al Louvre di Parigi e c'è chi sostiene che senza quel dipinto il museo perderebbe una buona quota di 'simpatizzanti'. Il quadro più discusso che, nel panorama internazionale delle opere d'arte smarrite, trafugate, sottratte, scippate, occultate ha però avuto un suo prezzo ed un suo regolare acquirente.
A Firenze è in corso la ricerca dei resti della dama del Giocondo. Televisioni di tutto il mondo occupano freneticamente le caselle del calendario che Silvano Vinceti presidente del Comitato per la valorizzazione dei Beni Storici Culturali gelosamente conserva e contribuisce a riempire. Non si sottrae, si presta ed accoglie giornalisti presso lo scavo come il direttore di un grande museo. Silvano Vinceti è personaggio controverso, all'apparenza un professore di filosofia in un liceo periferico, quella filosofia che spazia da Talete a Schopenhauer, da De Crescenzo a Tanino Liberatore, per alcuni addirittura un genio dell'improvvisazione storica e tecnica, per altri un mito dei nostri tempi capace di far provare attrazione per un luogo, Sant'Orsola, che fa ribrezzo persino ai vicini di casa che da via Taddea e vie limitrofe starebbero volentieri a largo.
"Una forte ed efficace promozione turistica" la definisce Vinceti e come dargli torto? E' un turismo che non piace? Su questo aspetto è possibile discutere, non sulla quantità che è sempre un bene, ma sulla qualità. Il turista che segue le orme di Dan Brown, quello solleticato dal mistero, il tombarolo mancato non è il turista giusto per Firenze? Se certe iniziative fossero sostenute, è il pensiero di Silvano Vinceti più volte espresso, potrebbero persino sorprendere gli scettici. Ad onor del vero, dentro Sant'Orsola allo stato attuale non entrerebbe neppure un geometra addetto alla demolizione.
Se però parliamo dell'ala in cui si è scavato e sono emerse le fondamenta dell'antico presidio monastico, magicamente compare la fila dei curiosi. In tempo di crisi, con la struttura senza sorte e senza padrone, fate voi. Ci sono piccoli borghi in Italia che hanno riscoperto antiche radici e da un pozzo, da una vecchia strada di ciottoli, da una fontanella di pietra hanno saputo trarre prestigio, merito, attrazione turistica che si è trasformata in vero e proprio sostentamento per l'attività culturale.
Se il turista paga il biglietto, il turista contribuisce a migliorare il sistema. Metti in cassa e tira la linea del totale, avrai sempre più di un pianto lamentoso alla ricerca dell'obolo statale. Firenze è piena di se', indifferente spesso a ciò che le è stato offerto in dote: scopre, se ci riesce, cataloga e poi ricopre. Come una ricca dama si muove all'interno di un museo a cielo aperto e pensa "Grazie ce l'ho già, non mi serve". Firenze è la città che vive da secoli come un pappagallo corsaro sulle spalle dei Medici, e che sul passato continua a fare affidamento riaprendo la Torre di Arnolfo, scavando sotto Palazzo Vecchio, cercando la Battaglia di Anghiari dietro un affresco di Giorgio Vasari 'sacrificabile' sull'altare della storia.
Sensazionalità: sono solo parole, solo nomi che fanno colore come quello di Leonardo, utile in tutti i momenti ed in tutti i contesti, oppure è una luminare strategia, l'unica che paga? Antonio Lenoci