FIRENZE - Meno incidenti, meno morti e meno feriti sulle strade toscane nel 2012. I dati del Sirss (sistema integrato regionale per la sicurezza stradale), convalidati da Istat, raccontano un anno in cui il numero dei sinistri è calato del 9,4%, quello dei feriti è sceso di 8,4 punti percentuale e quello delle vittime della strada è diminuito del 6,6% rispetto al 2011. Considerando i veicoli coinvolti in incidenti, si vede che tra le vittime della strada il 32,8% è morto in auto (27,5% uomini, 5,3% donne), il 24,1% è morto utilizzando un motociclo (22,5% uomini, 1,6% donne), il 9,5% è morto spostandosi in bicicletta (7% uomini, 2,5% donne), la stessa percentuale, cioè il 4,1%, è morto a bordo di veicoli pesanti (3,7% uomini, 0,4% donne) e di ciclomotori o quadricicli leggeri (3,3% uomini, 0,8% donne), lo 0,4% è morto a bordo di un autobus.
Il restante 25% tra le vittime della strada è rappresentato da pedoni deceduti a causa di investimenti (15,2% uomini, 9,8% donne). "L'amministrazione regionale toscana lavora da anni, con costanza, sul tema della sicurezza stradale - ha spiegato l'assessore regionale ad infrastrutture e trasporti Vincenzo Ceccarelli - ed i risultati si vedono. I numeri ci dicono che il 2012 è stato un anno positivo per la sicurezza stradale, sia rispetto all'anno precedente sia prendendo come riferimento un periodo temporale più lungo: infatti tra il 2001 e il 2012 il numero degli incidenti è calato del 25% e quello dei morti si è addirittura dimezzato.
Anche se, in parte, il calo degli incidenti può esser dovuto al minor numero di veicoli che circolano in conseguenza della crisi economica, risultati così incoraggianti e costanti indicano che la via che abbiamo intrapreso è giusta e deve essere seguita". In Toscana in circa 10 anni sono stati 180 gli interventi approvati e cofinanziati con le risorse dei cinque programmi attuativi Cipe per la sicurezza stradale. Il valore complessivo delle opere messe in cantiere è di circa 80 milioni di euro.
"Abbiamo usato ogni euro di quelli che ci sono stati assegnati - ha spiegato l'assessore Ceccarelli - trasformando quelle risorse in strade, incroci e marciapiedi più sicuri. Il Ministero ha recuperato altre 13,5 milioni di euro non utilizzati in tutta Italia, ma questo non ci ha riguardato dato che la Toscana risulta tra le prime Regioni italiane per velocità nella tempistica attuativa, come risulta dai dati presentati dal Ministero nel maggio scorso". Nell’aprile del 2011 l'Associazione Guarnieri, insieme all’ASAPS, segnalò che i dati di mortalità pubblicati da ACI-ISTAT relativi ad incidenti stradali nel 2010 erano sbagliati e sottostimati.
"Partivamo dal caso di nostro figlio Lorenzo, ucciso nel 2010 da un guidatore ubriaco e drogato, che per ACI-ISTAT risultava incolume. Estendemmo la ricerca a tutta la Provincia di Firenze e risultava che erano morte 69 persone e non 58 come riportato da ISTAT. Lo stesso accadeva nella provincia di Forlì-Cesena dove nel 2010 i morti per scontri stradali sono stati 39 (fonte ASAPS ) e non 34 come indicato dall'Istat. A più di due anni dalla denuncia, ISTAT ci ha dato ragione e ha rivisto i dati della mortalità della Toscana portandoli da 282 a 306, riconoscendo che 24 morti non erano stati registrati come tali (il dato nazionale e’ passato da 4090 a 4114).
Siamo contenti di questo e ringraziamo la dott.ssa Bruzzone dell’ISTAT per aver preso a cuore la vicenda e continuato a stimolare la regione Toscana a fornire i dati corretti. Si tratta di un primo passo verso una maggiore accuratezza dei dati. Ancora tanta strada deve essere percorsa per misurare correttamente il fenomeno della violenza stradale Esistono ancora dati difficili da spiegare e che indicano una chiara sottostima: ad esempio nei dati di mortalita’ per causa ISTAT riporta 4.546 persone decedute sui mezzi di trasporto per il 2010 e non ci risultano incidenti ne’ ferroviari ne’ aerei ne’ navali che possano spiegare i 442 morti che mancano per arrivare al nuovo dato rettificato di 4.114.
l’approssimazione in difetto delle morti dimostra come lo stato voglia continuare scientemente a minimizzare un fenomeno di grande importanza sociale e economica come quello della violenza stradale. Come sappiamo inoltre i reati stradali nel nostro paese restano impuniti e il nostro appello all’introduzione del reato di omicidio stradale (insieme ad ASAPS e all’Associazione Gabriele Borgogni) che ha raccolto più di 70.000 firme in tutta Italia giace inascoltato in parlamento. I parlamentari Italiani e il nostro governo pare che abbiano argomenti più importanti sui quali discutere rispetto alla prima causa di morte dei giovani in un paese vecchio come l’Italia". Tra le più recenti iniziative per la promozione della sicurezza stradale e della cultura della sicurezza stradale in Toscana sono da segnalare: - un bando da 5 milioni di euro pubblicato nel maggio scorso, che permetterà di cofinanziare i migliori progetti presentati da Province e Comuni non appena il Patto di stabilità lo consentirà.
Tra il 2010 e il 2012 la Regione, tramite altri bandi, ha finanziato 94 interventi sul territorio toscano, destinando a Province e Comuni circa 10 milioni di euro, che hanno attivato investimenti per oltre 29 milioni. Per il 2014 è già previsto un nuovo bando per favorire interventi sui tratti stradali ritenuti più critici; - la nascita dell'Osservatorio regionale per la sicurezza stradale, previsto dalla LR 19/2011, che si è costituito lo scorso 2 agosto. L'Osservatorio ha il compito di aiutare la Giunta ed il Consiglio regionale e la Giunta Regionale nella definizione delle politiche in materia di sicurezza stradale e diffondere anche tramite la conoscenza del proprio lavoro la cultura della sicurezza stradale; - la decisione di portare avanti anche per il 2013 il progetto SIRSS, che coinvolge la Regione, le Province ed i Comuni toscani e, indirettamente, anche la Polizia di Stato e l'Arma dei Carabinieri.
Il Sirss, nato come strumento per conoscere meglio il fenomeno dell'incidentalità in Toscana e fare da supporto nella programmazione degli interventi di sicurezza stradale, raccoglie ed invia ad Istat i dati relativi agli incidenti stradali con almeno un ferito, recepisce anche dati ritardatari, sviluppa sub progetti per confrontare il proprio database con altri database sull'incidentalità ed promuove azioni per migliorare la velocità di censimento e l'aggregazione dei dati raccolti. I dati 2012: Nel 2012 sulle strade toscane si sono verificati 16.911 incidenti con lesioni a persone.
Si sono avuti 22.780 feriti e 248 vittime della strada. Una prima analisi dei dati (convalidati da Istat lo scorso 29 ottobre) mostra una riduzione sul territorio regionale del numero di incidenti (-9,4 % rispetto al 2011), di feriti (-8,4 %) e dei morti (-6,4 %). Il trend dal 2001 al 2012 mostra una riduzione costante del numero di incidenti e feriti (entrambi -25% in undici anni) e un dimezzamento del numero dei morti. E' sulle strade urbane che si verifica il maggior numero di incidenti (79,4% contro il 20,6% delle strade extraurbane), anche se in proporzione risultano più gravi quelli che avvengono in contesto extraurbano, dato che ad un numero molto inferiore di sinistri corrisponde una mortalità quasi equivalente: il 51,2% degli incidenti mortali avviene in città e il 48,8% sulle strade extraurbane . I sinistri avvengono soprattutto nei giorni feriali (nei cinque giorni feriali si verifica il 76,8% degli incidenti, circa il 15% a giorno).
Il sabato la percentuale si attesta al 13,5%, la domenica al 9,7%. La fascia oraria in cui si concentrano è quella 8-20 (79,7 %), con picchi che corrispondono ai tragitti casa-lavoro e casa-scuola. Si tratta per lo più di incidenti non gravi. L'indice di mortalità aumenta, invece, nelle ore notturne (dalle 22 alle 7), raggiungendo il picco massimo (6 morti ogni 100 incidenti) nella fascia oraria 4-5. Analizzando i dati in base ad altri parametri, come il sesso, l'età delle persone coinvolte e il tipo di veicolo guidato, emerge che tra i feriti, le femmine rappresentano il 41% del totale, i maschi il 59%, mentre nei decessi le femmine rappresentano il 20% del totale, mentre i maschi sono l'80%. Le fasce di età più soggette a incidenti sono quelle tra i 26 ed i 55 anni, nelle quali si concentra la maggior parte dei feriti del 2012.
La situazione cambia radicalmente se si considerano, invece, i decessi. In questo caso risultano più a rischio le persone più mature, ed in particolare si nota che con l'avanzare dell'età aumenta sensibilmente per le donne il rischio di investimenti stradali fatali. Per gli uomini questo incremento è meno evidente, anche perchè per la popolazione di sesso maschile in tutte le fasce di età (ad eccezione di quella oltre gli 80 anni) è più soggetta a incidenti quando è alla guida del veicolo. Oggi è anche il giorno dell'“Audizione dei rappresentanti di Federcarrozzieri, nell’ambito della discussione della risoluzione n.
7-00060 Gutgeld, relativa alle tematiche concernenti il meccanismo per il risarcimento dei danni biologici derivanti da sinistri nell’ambito dell’assicurazione RC auto, nonché le misure in materia di prezzi delle polizze.” Così recita il comunicato della Camera dei deputati all’indirizzo http://www.camera.it/leg17/360?slAnnoMese=201311&slGiorno=6&shadow_organo_parlamentare=2080 "Quattro carrozzieri di Federcarrozzieri andarono a Roma a presentare le loro ragioni di fronte alla commissione Finanze della Camera che sta portando avanti una scandalosa proposta di legge, totalmente asservita al volere delle compagnie assicurative.
Una legge che preannuncia foschi scenari per le imprese artigiane senza nessuna contropartita reale per gli automobilisti. Ne abbiamo argomentato già troppe volte, inutile ripeterci. Naturalmente non si va davanti ad una commissione per diritto divino. Per poterci essere, occorre esercitare un’azione continua e costante di solleciti e pressioni. E noi di Federcarrozzieri non abbiamo mai mollato la presa nemmeno su questo fronte. Già vi avevamo riportato del nostro incontro con i tecnici del Ministero dello sviluppo economico del 23 ottobre scorso.
Alla Leopolda di Firenze abbiamo invece posto le premesse per l’audizione in oggetto. Potete seguire il confronto in diretta streaming sulla webcam della Camera. L’indirizzo è http://webtv.camera.it/home Ora ci sembra legittimo farci qualche domanda. Dov’erano e dove sono nel frattempo le associazioni di categoria? Quelle che per statuto devono difendere le piccole imprese? La nostra impressione è che non sappiano nemmeno quale sia la posta in gioco, che non siano del tutto conscie del delicatissimo passaggio che si sta compiendo proprio sotto i nostri occhi e in queste settimane e che potrà mettere in ginocchio migliaia di carrozzerie. Nel nostro piccolo abbiamo invece la coscienza a posto.
Ci siamo adoperati come meglio potevamo"