FIRENZE- Dal prossimo 10 novembre è prevista la riattivazione del servizio ferroviario sulla tratta Siena-Buonconvento (parte della linea ferroviaria Siena-Grosseto), chiusa a seguito dei danni provocati nelle settimane scorse dal maltempo. Rete ferroviaria italiana ha infatti comunicato all'assessorato ai trasporti della Regione che i lavori di ripristino della linea stanno procedendo e dovrebbero concludersi entro la seconda domenica di novembre. In particolare, nel tratto tra Siena e Buonconvento è stato necessario ricostruire 500 metri di sede ferroviaria nel tratto tra Monteroni e Buonconvento e consolidare le fondazioni dei ponti ferroviari sui torrenti Sonna e Arbia.
Rete ferroviaria italiana ha comunicato, inoltre, che per riattivazione della tratta Buonconvento-Montepescali sarà necessario aspettare almeno altri 2 mesi a causa degli ingenti danni subiti dall'infrastuttura. Si ricorda che fino alla riapertura della linea ferroviaria Siena-Grosseto saranno attivi i servizi sostitutivi su gomma organizzati da Trenitalia. Resteranno in vigore anche le agevolazioni previste dalla scorsa settimana per gli abbonati ferroviari residenti a Sticciano, Roccastrada e Monte Antico.
Grazie ad un accordo con il gestore del trasporto pubblico su gomma Tiemme, infatti, chi ha un abbonamento ferroviario valido per raggiungere Grosseto da queste tre stazioni (e viceversa) potrà compiere il viaggio a bordo degli autobus Tiemme senza doversi procurare altri titoli di viaggio. Un’interrogazione alla giunta provinciale per sapere quale iniziative sono state prese per intervenire nei territori senesi colpiti dall’alluvione del 21 ottobre scorso e per ristabilire la viabilità nelle strade interrotte a causa degli effetti del maltempo.
E’ quella presentata da Alberto Taccioli, capogruppo del Partito democratico senese in consiglio provinciale, in vista della prossima seduta consiliare. “La pioggia caduta lo scorso 21 ottobre – afferma Taccioli – ha causato danni, soprattutto nella zona della Valdarbia e delle Crete senesi, per i cittadini, i commercianti, gli imprenditori e per la rete infrastrutturale a causa di un quantitativo d'acqua caduto in poche ore che non ha precedenti. Dai dati ufficiali della Regione Toscana le precipitazioni registrate nella giornata di lunedì sono state pari a circa 250 mm d'acqua in poco meno di 12 ore.
Per comprendere l'eccezionalità del fenomeno basta pensare che la media annuale non arriva ai 1000 mm d'acqua. L’Amministrazione provinciale di Siena ha subito avviato insieme alla Regione Toscana tutte le procedure per richiedere al Governo lo stato di calamità”. “Da un punto di vista infrastrutturale si segnalano danni gravissimi che, ad oltre una settimana di distanza, rendono non percorribili quattro arterie del nostro territorio: la Sp34/A tra il bivio sulla Cassia e Vescovado di Murlo; la Sp34/D Buonconvento – Bibbiano; la Sp12 Monteroni d’Arbia – Asciano per frane e la Sp60 Asciano – Chiusure, nei pressi di Asciano.
Tali arterie sono indispensabili per l’area delle Crete-Val d’Arbia e la loro chiusura sta comportando gravi disagi ai cittadini e alle attività imprenditoriali. In particolare la frazione di Bibbiano ad oggi risulta praticamente isolata in quanto i danni sul Ponte sull’Ombrone privano ogni collegamento con il comune capoluogo di Buonconvento con tutte le drammatiche e immaginabili conseguenze. Per questo – conclude Taccioli – ho ritenuto indispensabile intervenire con un’interrogazione per sapere quale iniziative siano state intraprese dalla Provincia.
E' opportuno inoltre che anche i parlamentari senesi e toscani si mobilitino per chiedere con forza al Governo di intervenire nei territori colpiti dall’alluvione del 21 ottobre scorso, ristabilendo al più presto la viabilità nelle arterie interrotte”. Tutti uniti per salvare il Museo della Mezzadria di Buonconvento (Siena). Fondazione Musei Senesi, Comune di Buonconvento e Provincia di Siena lanciano una raccolta fondi per recuperare l’importante patrimonio museale, gravemente danneggiato lo scorso 21 ottobre dalle ingenti piogge e dalla conseguente esondazione del fiume Ombrone.
L’acqua, mista a terra e a detriti, è penetrata all’interno del museo, arrivando a raggiungere un metro e cinquanta centimetri nell’area accoglienza, biglietteria e bookshop, e distruggendo tutto quello che si trovava al suo interno: libri, documenti, computer, stampanti, scanner, quadri elettrici, arredi e attrezzature. Il flusso del fiume è riuscito a penetrare per oltre quaranta centimetri – e ritirandosi ha lasciato uno strato di quindici centimetri di fango – anche nelle sale espositive a piano terra, dove si conservano numerosi strumenti agricoli e macchinari d’epoca, danneggiando allestimenti, impianti elettrici e dati, oltre alle numerose postazioni interattive e multimediali che caratterizzavano l’esperienza educativa nel museo.
Ad una prima disamina, i danni superano i 70mila euro. Per dare il proprio contributo alla raccolta fondi è possibile accedere al sito internet e cliccare su “contribuisci” per indicare l’importo del proprio contributo. Un apposito display, inoltre, segnalerà l’ammontare complessivo di quanto donato. “Il Museo della Mezzadria – spiega Gianni Resti, presidente della Fondazione Musei Senesi – ospita una prestigiosa collezione, spesso frutto di donazioni della comunità locale: il percorso museale, mischiando sapientemente oggetti del passato e nuove tecnologie, racconta la storia delle campagne senesi e non solo dall’Ottocento ad oggi attraverso i suoi protagonisti (vere e proprie figure parlanti), antichi strumenti agricoli, documenti (come i libretti del colono), e consente al visitatore di rivivere l’atmosfera di una fattoria, proprio come nei ricordi dei nostri nonni.
Un museo che, non a caso, da anni ha sviluppato un’efficace vocazione didattica e che proprio di recente ha recuperato una relazione sempre più forte con i giovani e il mondo della ricerca”. In un periodo in cui la cultura è uno dei settori più colpiti dalla crisi economica e in cui le istituzioni culturali, tra cui i musei, continuano a lavorare e ad impegnarsi con fondi insufficienti, un danno come quello riportato dal Museo della Mezzadria è drammatico. “Il settore Musei ed Ecomusei di Regione Toscana ha manifestato concretamente il suo sostegno ed è costantemente presente accanto alla Fondazione Musei Senesi al Comune di Buonconvento e alla Provincia di Siena – ha dichiarato Luigi Di Corato, direttore generale di Fondazione Musei Senesi - ma per riuscire nell’impresa l’aiuto di ciascuno, ogni piccolo contributo, è per noi, per il patrimonio culturale di questo territorio e del nostro paese un grande contributo, che ci consentirà di restituire quanto prima la sede museale ai cittadini, al suo territorio e ai numerosi turisti che ogni anno vengono a vistarlo”.
Per informazioni e donazioni è possibile contattare la Fondazione Musei Senesi anche al numero 0577 530164. “In questi giorni particolarmente difficili per la difesa del suolo su tutto il territorio regionale” spiega il Commissario Straordinario, Mauro Cresti “il Consorzio di Bonifica della Toscana Centrale si è preoccupato soltanto di informare meglio possibile i propri cittadini-consorziati su quanto stava accadendo e lavorare concretamente alla risoluzione delle diverse problematiche che via via si stavano presentando sul territorio.
Comprendendo lo sconforto e la rabbia di chi è rimasto danneggiato dalle acque, si è ascoltato e letto di tutto ma troppo spesso si è puntato il dito solo e soltanto contro il Consorzio e la presunta mancata manutenzione delle opere idrauliche. Il documento vuole contribuire a fare chiarezza con spirito collaborativo e operativo. Anche di fronte a mille difficoltà normative e burocratiche, ripeto da anni che il Consorzio è un ente tecnico-operativo che ha le professionalità e grazie al tributo che ci fa mettere la faccia davanti ai consorziati, ha anche le risorse per lavorare: chi ha la responsabilità di pianificare e autorizzare e di controllare il nostro operato prenda consapevolezza delle problematiche esistenti, ci dica cosa fare e noi con i nostri tecnici, operatori e mezzi lo faremo”. Interventi immediati e urgenti per le situazioni più difficili, come nel caso della sede del liceo Rodolico e del liceo Pascoli, cantieri in programma in altri istituti sulla base delle risorse disponibili mentre altre operazioni, già programmate, come nel caso del Vasari, sono in corso di realizzazione.
L'assessore alla Pubblica Istruzione della Provincia di Firenze Giovanni Di Fede, insieme all'assessore all'Ambiente Renzo Crescioli, ha svolto in Consiglio provinciale di Firenze un'ampia e dettagliata ricostruzione della situazione degli edifici scolastici di cui si rende conto nell'allegato. "Teniamo sotto controllo tutte le situazioni e le monitoriamo, impiegando per gli interventi tutte le risorse disponibili", ha spiegato di Fede annunciando la prossima approvazione di una delibera con lo stanziamento di 225 mila euro per lavori al liceo Pascoli.
Nel dibattito seguito alla comunicazione, il consigliere Udc Samuele Baldini ha apprezzato il percorso seguito dalla Provincia per far fronte alle emergenze, esprimendo una "preoccupazione per una presa d'atto: scarse le risorse, difficilmente si potrà incidere su alcune strutture". Per Andrea Calò (Rifondazione) "le descrizioni svolte dai due assessori sono state minimaliste. Non parlerei di modeste infiltrazioni negli edifici scolastici, non nel caso del Vasari ed esempio". Massimo Lensi (radicale nel Gruppo Misto) contesta "l'emergenza rituale: sono decenni che si constata il dissesto idrogeologico del territorio, ma si arriva sempre dopo".
Condivide questa lettura Piergiuseppe Massai (Pdl): "Che fine hanno fatto i soldi che c'erano in tempi di vacche grasse? Manca una sequenza di interventi minimali". Rigetta le critiche il capogruppo del Pd Stefano Prosperi: "La rassegna operata dagli assessori è stata completa e soddisfacente. Ci troviamo ad operare in una situazione in cui la Provincia soffre anche della capacità di spendere su capitoli importanti e prioritari e, a fronte dei cambiamenti istituzionali annunciati, mi chiedo se le strutture comunali saranno in grado di gestirli".
Marco Cordone, richiamando come altri consiglieri la vicenda dell'ascensore rotto all'Isis Pontormo di Empoli, che ha comportato problemi per una studentessa disabile, ha sottolineato che "non si deve aspettare oltre un mese per le riparazioni. Speriamo di uscire presto dalla cultura dell'emergenza che è diventata una regola".