Firenze– “Nell’ultimo consiglio di amministrazione è stato deciso di sospendere temporaneamente il progetto di cessione del ramo di azienda. Parallelamente proseguono i confronti con le rappresentanze sindacali per ridefinire gli accordi e riorganizzare il servizio di handling (insieme di servizi di assistenza a terra ndr) in modo da tendere ad un pareggio economico tra i costi e i ricavi dei servizi resi”. Così l’assessore alle Infrastrutture Vincenzo Ceccarelli ha risposto ad un’interrogazione presentata dal consigliere del Gruppo Misto Mauro Romanelli.
L’assessore ha specificato che la Regione è impegnata “nel quadro della programmazione regionale e nel rispetto della legislazione vigente, all’integrazione del sistema aeroportuale toscano attraverso piani, azioni e tempistiche condivise, auspicando e lavorando in tal senso per una sempre maggiore pianificazione integrata di attività e servizi con soluzioni che tutelino occupazione e diritti dei lavoratori”. "Era stato un blitz in pieno stile renziano, simile a quello fatto con Ataf, ma fortunatamente non ha funzionato" - commenta Romanelli.
"Innanzitutto la gara è andata deserta, e comunque oggi la Giunta ci ha comunicato che l'ultimo Cda di Adf ha deciso di congelare il progetto". "Siamo soddisfatti del ruolo giocato dalla Regione in questa vicenda e della riconferma, espressa a nome della Giunta da parte dell'Assessore Ceccarelli, della volontà di proseguire verso la costituzione della Holding, per poi valutare a livello di holding le modalità di gestione dei servizi, garantendo comunque qualità e quantità dei posti di lavoro" - conclude Romanelli. "Se c'è una cosa che non possiamo permetterci, e il Governo non può consentire, è l'immobilismo.
C'è bisogno di attrarre, portare turisti, creare lavoro e far competere i territori con un piano nazionale degli aeroporti che presenteremo a fine novembre e che definirà il quadro di sviluppo italiano. La Toscana, per il Governo, è oggi il modello di riferimento nelle governance aeroportuali grazie alle scelte condivise che ci hanno permesso di scalare la serie A uscendo dal cono d'ombra del declassamento di Pisa e Firenze a scali di interesse regionali e marginali. La costituzione della holding regionale deve spazzare via ogni timore e rendere anacronistico discutere come se fossimo nel medioevo tra città in guerra e dentro le mura”.
Così il Sottosegretario alle Infrastrutture e Trasporti Erasmo D’Angelis che stamattina ha incontrato al Ministero i vertici di Enac. “Il Piano Nazionale dei Trasporti – spiega D’Angelis - non tratta più gli scali di Pisa e Firenze come separati e in competizione, ma li considera come un sistema unico regionale con un ruolo strategico nel panorama nazionale. La road map definita proprio al Ministero prima dell’estate e insieme agli amministratori locali, assegna a Firenze il ruolo di city airport e a Pisa di aeroporto internazionale, ognuno con la propria specificità e struttura logistica e trasportistica.
L’aeroporto di Firenze vede confermata, anche nell’incontro di oggi con Enac, la tipologia di scalo a medio raggio con il vincolo della pista monodirezionale (che non consente il superamento di un determinato volume di voli e di passeggeri). Da Firenze, in sostanza, non partiranno mai gli aerei di grande potenza per voli intercontinentali a lungo raggio di categoria sopra la classe C. La lunghezza della pista e le prescrizioni previste oggi da Enac non rimettono in discussione lo schema dei due aeroporti, che resta una scelta strategica delle istituzioni, né tantomeno il ruolo di Pisa che è centrale nel sistema toscano.
La pista di 2.400 metri, più i 240 metri di resa in testa e in fondo alla pista non asfaltati, ha chiarito Enac, non è un modo per cercare di ingrandire l’aeroporto di Firenze oltre il ruolo previsto, ma consente maggiore sicurezza e minori impatti ambientali sia in termini di rumore che di qualità dell’aria. Sicuramente sarebbe stato utile e necessario aver chiarito tutte le questioni tecniche nel corso della discussione sul Piano di indirizzo territoriale svolta in Consiglio Regionale. Avremmo evitato alcuni equivoci e l’ennesimo dibattito sulla lunghezza della pista che dura da venti anni.
Ma oggi abbiamo il compito di guardare al futuro della Toscana, recuperando il gap infrastrutturale per rafforzare e integrare i due scali”. “L'allungamento di quattrocento metri della pista dell'aeroporto di Peretola richiesto da ENAC certifica una realtà che in troppi hanno fatto finta di non vedere: lo sviluppo del Vespucci non solo è ambientalmente e urbanisticamente incompatibile con l'area metropolitana, ma anche insostenibile dal punto di vista economico. Gli Enti coinvolti, a cominciare dalla Regione, tornino sui loro passi e rinuncino ad un'opera inutile e dannosa per Firenze e i Fiorentini”.
Il consigliere comunale di Sinistra Ecologia e Libertà, Tommaso Grassi, e il coordinatore cittadino di SEL, Antonio Imprescia, intervengono così nel dibattito sul futuro dell'aeroporto Vespucci di Firenze, riacceso nei giorni scorsi dalle osservazioni al PIT che ENAC ha inviato alla Regione Toscana. “Di fatto – proseguono Grassi e Imprescia – le osservazioni di ENAC e le reazioni negative da Pisa confermano quello che SEL ha sempre sostenuto, ovvero che un potenziamento del Vespucci avrebbe portato alla creazione di un doppione inutile dello scalo pisano.
Si colga, dunque, l'occasione per fermare questo progetto che mette a rischio la salute dei cittadini che vivono nell'area metropolitana e si punti con forza alla realizzazione del Parco della Piana, un'opera utile e con enormi potenzialità”. “Allo stesso tempo – proseguono – siamo molto preoccupati per l'assordante silenzio delle forze politiche che governano la città, alla luce di una serie di sviluppi che non ammettono più ambiguità su questo tema. O Pisa o Firenze, o la pista o il Parco.
E' evidente come conciliare tutto non sia possibile: si dica allora con chiarezza che tipo di futuro si immagina per l'area metropolitana, si dica in faccia ai Fiorentini se si preferisce potenziare Pisa, realizzando una linea veloce di superficie che la colleghi con Firenze e ridimensionando il Vespucci, oppure se si intende permettere ancora a lungo il protrarsi di una situazione che da troppi anni crea disagi ai cittadini di Peretola, Brozzi, Quaracchi e che con la nuova pista ne creerà di ben peggiori ai residenti di tutto il Q5”.
“Il PD fiorentino, il PD toscano, la Regione, il Comune dicano come la pensano, raccontino che tipo di futuro si immaginano per la nostra città. SEL – concludono – ha scelto una posizione coerente e chiara, nell'interesse dei cittadini, dicendo no alla nuova pista, in nome della salute, dell'ambiente, ma anche del buonsenso”.