Le oltre 300 persone che ieri hanno trovato la morte in mare davanti a Lampedusa hanno travolto la coscienza di un intero Paese. Un barcone di migranti si è inabissato in prossimità dell'isola dei Conigli, a Lampedusa nella notte tra il 2 e il 3 ottobre 2013. Moltissime le vittime, tra cui bambini. Dopo la tragedia di ieri si torna a chiedere che sia garantito ai migranti un ingresso legale nei paesi Ue. Nel 2012 gli sbarchi a Lampedusa erano quasi cessati, ora la guerra ha riattivato le reti libiche e egiziane.
Il Consiglio dei ministri ha proclamato per la giornata di oggi il lutto nazionale per le vittime della tragedia. Numerose le iniziative in tutta Italia da parte di associazioni, istituzioni e società sportive per ricordare quanto accaduto ieri. Palazzo Vecchio espone a mezz’asta le bandiere nazionale, europea e del Comune in segno di lutto. Bandiere a mezz’asta esposte anche nelle sedi dei Quartieri, nei vari palazzi istituzionali dell’amministrazione e nelle scuole comunali.
La richiesta di esporre le bandiere a mezz’asta era arrivata anche dalla commissione Pace e dalla conferenza dei capigruppo. Bandiera a mezz’asta e listata a lutto fuori dal Municipio di Pontassieve in memoria delle vittime della strage. Anche le scuole del territorio hanno osservato questa mattina alle ore 12 un minuto di silenzio per ricordare questa dolorosa vicenda. "A parte qualche sconsiderato, la tragedia di Lampedusa è nel cuore di tutti in questo momento - dichiara il Presidente del Consiglio provinciale di Firenze Piero Giunti - Ma non basta: gli orrori vanno prevenuti.
Possiamo vedere una persona che legge un giornale grazie alla potenza di un satellite ma fingiamo di non essere in grado di scorgere i barconi in mare con il loro carico enorme di speranza e al tempo stesso di disperazione". Giunti aprirà il Consiglio provinciale di lunedì 7 ottobre con una comunicazione sulla questione migranti e osservando un minuto di silenzio per tutte le vittime perite nel naufragio. Anche il Presidente di AdF Marco Carrai e l'Amministratore Delegato Mauro Pollio esprimono profondo cordoglio per la nuova terribile tragedia avvenuta al largo dell'isola di Lampedusa.
AdF partecipa alla giornata di lutto nazionale mantenenendo per tutta la giornata le bandiere a mezz'asta. "Come sempre l'indignazione più sentita si produce solo davanti ai grandi numeri, e non davanti alla piccola scia di simili tragedie quotidiane, di cui pure ogni tanto si parla sui giornali -si legge in un documento del PD Empolese Valdelsa- Solo lo scorso lunedì sul litorale di Scicli sono annegati 13 immigrati, e di simili esempi potremmo farne a centinaia. Sono le conseguenze della legge Bossi-Fini, che proprio in questa giornata di lutto nazionale noi chiediamo nuovamente di abolire.
Solo dopo che la politica avrà abrogato quella oscenità potremo andare a testa alta a chiedere all'Unione europea una nuova politica sull'immigrazione e di gestione dei confini, consapevoli che, finalmente, anche l'Italia avrà fatto la sua parte". Non sarà una festa di canti e balli, e non lo sarebbe stato comunque, ma dopo i tragici fatti di Lampedusa il compleanno di Agata Smeralda sarà una ulteriore occasione per ribadire un invito alla riflessione e alla preghiera nel rispetto della dignità umana.
Domenica infatti nella Basilica della SS. Annunziata non saranno presenti solo gli amici di Agata Smeralda ma anche tutti coloro che di fronte a drammi come quelli di Lampedusa non riescono a rimanere indifferenti: “mi sono domandato a lungo – ha spiegato il presidente di Agata Smeralda, il professor Mauro Barsi – se non fosse opportuno lasciare spazio solo al silenzio e alla preghiera. Ho però deciso di mantenere il programma previsto proprio perché il lavoro della nostra associazione da oltre 22 anni è al servizio della vita e della dignità di ogni essere umano.
Vorremmo che la giornata di domenica – prosegue Barsi – fosse un ulteriore invito a tutti gli uomini di buona volontà a rimboccarsi le maniche e ad andare incontro a questi nostri fratelli. Auspico che il Vangelo ci aiuti a capire che è finito il tempo di stare a guardare, tutti ed in particolar modo le forze politiche devono attivarsi fattivamente e non solo con le parole per porre un freno a questo che è un vero e proprio crimine contro l’umanità e contro la vita. E tutto questo – conclude Barsi – vogliamo farlo in piena sintonia con Papa Francesco che ha già dato un segnale forte ed importantissimo rivolto proprio a tutti gli uomini di buona volontà”.
Un primo momento di incontro è così fissato per domani, sabato 5, alle ore 21.00 presso la Chiesa di Santa Felicita a Firenze con il concerto di musica polifonica della Corale Laurenziana G.D’Amato di Chiavenna mentre domenica tutti gli amici di Agata Smeralda si ritroveranno in piazza Santissima Annunziata a Firenze: alle 15.00 sarà deposto un omaggio floreale nella pila dell’acqua benedetta nella chiesa di S.Maria degli Innocenti, lì dove la piccola Agata Smeralda fu abbandonata nel 1445.
Alle 15.30 nella Basilica della SS.Annunziata il professor Barsi consegnerà insieme al Cardinal Giuseppe Betori, Arcivescovo di Firenze, e a Monsignor Claudio Maniago e alla presenza delle autorità cittadine, il premio “Prima di Tutto la Vita” che quest’anno sarà dato all’Associazione Lorenzo Guarnieri Onlus. Dopo la consegna del premio sarà proiettato un video che ci ricorda l’esperienza in Mozanbico di don Renzo Rossi, amico straordinario di Agata Smeralda, attraverso un’intervista dello stesso professor Barsi.
A seguire le testimonianze di alcuni dei missionari che operano nel mondo insieme ad Agata Smeralda: don Luca Niccheri e padre Ferdinando Caprini (al quale sarà destinata la somma del premio) che operano a Salvador Bahia, suor Marcella Catozza che si spende nell’inferno di Haiti, e suor Raffaella Corvino, responsabile a Salvador Bahia delle case famiglia che ospitano tante giovanissime ragazze madri. Al termine di queste testimonianze, alle 17.30, ci sarà la Concelebrazione Eucaristica presieduta dal Cardinal Betori.
La S.Messa sarà accompagnata dalla Corale D’Amato. "Quello che è avvenuto al largo di Lampedusa - commenta Andrea Barducci, presidente della Provincia di Firenze - è, senza mezze misure, una tragedia. L'ennesima tragedia di una lunga serie che da tanti anni affligge il nostro Mare Mediterraneo, e in particolare le coste siciliane, teatro di drammi umanitari sempre più frequenti, ai quali la generosità e lo slancio lodevoli delle popolazioni locali non possono e non debbono rispondere in solitudine. Dico questo perché le parole di cordoglio e la vicinanza umana che tutti noi proviamo in questo momento dovranno lasciare spazio all'azione, perché il naufragio e le centinaia di vittime di ieri non sono purtroppo un tragico evento isolato, ma una drammatica consuetudine connessa alla povertà, alle guerre ed al sottosviluppo che l'Occidente ha spesso guardato con indifferenza, senza volontà o capacità d'intervenire, talvolta essendone la causa.
Agli enti locali viene spesso contestato l'utilizzo delle risorse per i progetti di cooperazione allo sviluppo. Al di fuori di ogni polemica di natura politica, del tutto fuori luogo in questo contesto, vorrei fare presente che queste attività che Regioni, Comuni e Province riescono a portare avanti in terre lontane da casa nostra, nonostante la crisi ed i tagli, possono contribuire non soltanto allo sviluppo socio-economico di quelle aree, ma anche a salvare materialmente delle vite. Oggi è una giornata di lutto.
Da domani, vorrei che chi oggi si stringe attorno alle vittime di questa sciagura possa unirsi alle tantissime iniziative che il nostro Paese, dalle istituzioni alle singole persone, mette quotidianamente in campo per risolvere drammi umanitari e costruire un futuro migliore per milioni di persone".