Prova di carattere della Fiorentina in Ucraina. Affrontando un avversario difficile la Fiorentina si dimostra squadra di grande personalità. In un campo impossibile e ai limiti della praticabilità i Viola giocano meglio del Dnipro, riuscendo a imporre il gioco a un team ben organizzato come la squadra ucraina. Montella, per far fronte alle assenze di Mario Gomez, Rossi, Yakovenko e Rebic, schiera in attacco il giovane Ryder Matos assieme a Mati Fernandez. A centrocampo giocano Cuadrado e Alonso sulle fasce oltre a Bakic, Ambrosini e Pizarro; in difesa: Roncaglia, Rodriguez e Compper.
Il pallone non gira, a causa del campo, ma i Viola riescono a tenere il pallino del gioco. Il primo brivido è al 13', quando Neto perde il pallone su una palla bassa, ma Gonzalo Rodriguez salva in scivolata: E' l'unica incertezza di Neto che si riscatta alla prima occasione, quando Seleznyov prova dal limite un diagonale sinistro, che il portiere viola respinge in tuffo. Al 38′ Alonso sulla sinistra, si libera per il cross ma la palla che arriva a Matos è rallentata dal terreno e il tiro è debole. Nel secondo tempo non cambia molto, la Fiorentina sembra trovare ancora meglio la misura della partita.
Il deciso predominio viola si concretizza all’ottavo quando una grande azione di Matos sulla sinistra, è fermata da due difensori ucraini che lo stendono. E' un rigore netto che Gonzalo Rodriguez trasforma con grande freddezza. Il vantaggio meritato dei Viola resiste solo per tre minuti. Una palla ravvicinata sbatte sul braccio di Pizarro e l'arbitro vede un rigore che non c'è. Dal dischetto Seleznyov riporta in parità il risultato. La Fiorentina potrebbe mantenere il pareggio ma ha la sicurezza e la determinazione per cercare la vittoria.
Al 21′ Cuadrado, da trenta metri prova la botta e il portiere ucraino è costretto a un grande intervento in angolo. Intanto entra Borja Valero in campo ed è subito protagonista. Ben servito da Gonzalo Rodriguez, spinge sulla sinistra, salta con una finta l’avversario e poi inventa un cross perfetto dal fondo per la testa di Ambrosini che schiaccia in rete il gol del vantaggio. La partita è tesa, i padroni di casa premono e subito dopo ci provano con un destro al volo da lontano di Konoplyanka su cui Neto è pronto.
A quattro minuti dalla fine una nuova decisione dubbia del direttore di gara che stavolta lascia in dieci la squadra di Montella: Pizarro commette fallo, non sembra da cartellino ma l’arbitro non ci pensa due volte. Finale con nervi tesi. C’è da tenere il vantaggio, il Dnipro prova un paio di tiri dalla distanza mentre nel recupero Borja prima e Matos ci provano. I quattro minuti di recupero sono lunghissimi, lo stesso Matos si ferma per crampi e il cronometro arriva a oltre cinque minuti ma finalmente finisce, con una vittoria che vale praticamente mezza qualificazione.
Il carattere che voleva Montella ha vinto, tre punti d’oro sul campo più difficile . La Fiorentina sale a sei punti ed è l'unica squadra italiana ad aver vinto nella tre giorni delle coppe europee. Nel dopo partita un Vincenzo Montella, visibilmente contento, ha dichiarato ai microfoni di Sky: "Il Dnipro veniva da sedici vittorie consecutive, il livello era alto.
La squadra mi è piaciuta come tale ma anche nei singoli, ciascuno pronto alla battaglia su un campo al limite. Grande orgoglio anche per quei giocatori che hanno avuto meno spazio ma che si sono rivelati utili anche per il futuro. E' stata una vittoria voluta, nelle difficoltà; la squadra non ha cercato alibi. Questo è il maggior successo che la squadra potesse ottenere. Oggi era una partita prettamente difensiva, loro sono strutturati per giocare in un certo modo. La squadra non ha concesso praticamente niente, potevamo essere un po' più attenti ma abbiamo disputato una grande partita soprattutto difensiva.
Paura della stanchezza per la Lazio? Cambi in vista? Non c'è rimasto nessun altro (rde, ndr). Il calcio è questo, bisogna adattarsi. Rigore su fallo di mano di Pizarro? Rigore è quando con un movimento composto o scomposto si fa volume, valutate voi.... Neto? Oggi non era una partita facile a livello emotivo e per come aveva iniziato la partita. Da lì ha fatto una gara di personalità, ha dimostrato sicurezza e coraggio". di Alessandro Lazzeri