Firenze– Oggi è stata bocciata in Consiglio Regionale una mozione a tutela dell’efficace applicazione della legge 194/78 sull’interruzione volontaria di gravidanza. La mozione era frutto di un lavoro comune tra le consigliere e le associazioni delle donne. La legge 194/78 è una legge dello Stato, una conquista delle donne per vedere tutelati autodeterminazione e diritto alla salute della donna stessa. La legge chiamava le Regioni a vigilarne l’applicazione. Il Consiglio regionale, con il voto contrario dei gruppi di opposizione e quello dei consiglieri del Pd Gianluca Parrini, Pier Paolo Tognocchi, Paolo Bambagioni, Loris Rossetti e Lucia De Robertis, ha respinto la mozione “in merito alla garanzia di applicazione della legge 194/78 sull’interruzione volontaria di gravidanza”.
La mozione era stata presentata dai consiglieri Monica Sgherri (capogruppo FdS-Verdi), Lucia Matergi, Daniela Lastri, Rosanna Pugnalini, Vanessa Boretti e Simone Naldoni (Pd), Maria Luisa Chincarini, Rudi Russo (Cd) e Marta Gazzarri (Idv). Il documento chiedeva alla Giunta un impegno all’emanazione di atti che, con effetto vincolante per tutte le strutture che applicano l’interruzione di gravidanza, prevedesse la piena applicazione della legge 194, “assicurando i parametri di personale sanitario”, tutelando al contempo “la professionalità del personale non obiettore da non relegare esclusivamente ai servizi di interruzione volontaria”.
Inoltre, la mozione chiedeva di verificare, presso gli Ordini provinciali dei medici, l’istituzione “di elenchi di medici non obiettori e medici obiettori” consultabili dai cittadini che ne facciano richiesta; di chiedere che nei “curricula per i concorsi ospedalieri venga esplicitata la posizione riguardo all’articolo 9 della legge 194”; di verificare che le “Asl organizzino servizi di controllo e garanzia del servizio”; di vincolare “la scelta per un periodo di tempo di almeno tre anni, analogamente con quanto avviene con le nuove assunzioni”; e, infine, di implementare “le informazioni sul percorso per l’interruzione volontaria di gravidanza in tutti i presidi sanitari e sui loro siti”. "Insieme al centrodestra, alcuni colleghi del Pd hanno fatto bocciare, questa mattina, in Consiglio regionale la mozione, anche da me sottoscritta, per garantire l'applicazione in Toscana della 194, la legge che garantisce dal 1978 la possibilità di interruzione di gravidanza in Italia".
Lo scrive, in un post su Facebook, il Consigliere di Centro Democratico Rudi Russo. "E' una vergogna: in Consiglio stamani si è consumato un grave arretramento nel campo della tutela dei diritti personali", spiega Russo. "Dalla sensibilità di alcune colleghe della maggioranza, a cui ho dato il mio pronto sostegno, era stata presentata all'Aula una mozione con la quale si chiedeva di garantire l'applicazione della Legge 194 del 1978 in merito all'interruzione volontaria di gravidanza.
Invece il Consiglio regionale ha voluto fare un passo indietro di trentacinque anni. Oggi l'insensibilità di un centrodestra retrivo e bigotto sommata a quella di alcuni colleghi del Partito Democratico ci hanno impedito di far diventare questa legge una certezza in Toscana". Il consigliere Gianluca Parrini (Pd) è intervenuto per “esprimere dissenso sul testo della mozione, anche se migliorato rispetto al documento presentato in precedenza. Pertanto – ha annunciato – voterò contro”.
Anche Loris Rossetti (Pd) è intervenuto per annunciare il suo voto contrario. Duro il consigliere Romanelli (Sel): "Una cosa che lascia esterrefatti". "Rimango agli impegni che anche oggi stesso sia Marroni che dirigenti dell'Assessorato mi hanno confermato, sul mantenimento del Centro di Borgo e sul tavolo di concertazione Regionale. Venissero a mancare tali impegni, per me questo è tema di rottura della Coalizione in Toscana. Sono in gioco valori fondamentali per noi non negoziabili" "Chiediamo un immediato segnale -affermano dal Coordinamento di Difesa 194- che il Presidente della Commissione Sanità Remaschi e l’assessore Marroni istituiscano in tempi rapidissimi il tavolo regionale concordato il 25 giugno con le associazioni e il coordinamento in difesa della 194.
E che il Presidente Rossi dimostri con i fatti e non con le parole se questa è ancora la terra dei diritti". “Convocare un tavolo di consultazione con le associazioni di cittadini che si occupano di testamento biologico e disposizioni di fine vita per inserire nel fascicolo sanitario elettronico il riferimento all’espressione di volontà in merito alle terapie che un cittadino intenda o non intenda accettare”. È quanto chiede una mozione approvata a maggioranza e firmata dai consiglieri del Gruppo misto Pieraldo Ciucchi e Mauro Romanelli e dal presidente del Gruppo Idv Marta Gazzarri. L’atto impegna la Giunta della Toscana anche a “valutare l’autorizzazione ad integrare le disposizioni ad altri soggetti, oltre il medico di riferimento, quali il fiduciario o depositario di una disposizione o di un testamento biologico, o in alternativa di inserire nel fascicolo elettronico il riferimento del fiduciario o depositario”.
Nella carta elettronica, inoltre, dovrebbe essere inserita anche la “registrazione o dichiarazione di volontà alla donazione di organi e tessuti”.