Riguardo all'intervista rilasciata dall'assessore al commercio Sara Biagiotti del Comune di Firenze su possibili aperture nel centro storico di strutture commerciali di 2500 metri quadri di superficie, l'assessore regionale al commercio Cristina Scaletti afferma: "La legge regionale vigente (l.r. 28/2005), pur adeguata, come obbligatorio, al d.l. 201/2011 (c.d. decreto salva Italia), contiene numerose disposizioni a salvaguardia del piccolo commercio e dell'equilibrio tra tipologie distributive e pianificazione del territorio. Voglio ricordare che la legge toscana è stata impugnata davanti alla Corte Costituzionale dal governo che ha accusato la Regione di aver posto troppi vincoli e violato le competenze statali in materia di tutela della concorrenza.
In particolare, la Regione ha previsto disposizioni in materia di strutture di vendita in forma aggregata, considerando come unica struttura (e come tale imponendo obblighi e requisiti) le medie e le grandi strutture di vendita poste a distanza reciproca inferiore a 120 metri: e se è vero che tale norma non si applica nei centri storici (per ovvie necessità di tutelare le situazioni esistenti), è anche vero che la norma prevede che i comuni possano disporre diversamente. Per quanto riguarda le medie strutture, la legge regionale prevede che esse possano essere autorizzate solo se il Comune, nel proprio piano delle funzioni, abbia riconosciuto una specifica destinazione d'uso funzionale per media distribuzione all'area o all'edificio.
C'è anche da aggiungere che la Giunta regionale, nella seduta di lunedì scorso, ha approvato una modifica alla legge 1/2005 sul territorio che, tra l'altro, prevede che per le medie strutture superiori a 1000 e a 2000mq (in relazione alle dimensioni del Comune), la loro destinazione d'uso sia attribuita solo dopo che la conferenza di pianificazione tra Comune, Regione e Provincia abbia fatto un'attenta valutazione in termini di sostenibilità urbanistico-ambientale e di impatto sulla rete esistente degli esercizi di vicinato e dei negozi storici.
In conclusione, le disposizioni che il Comune di Firenze si appresta a varare sono frutto delle sue scelte".