Juan Manuel Vargas si scalda a fine primo tempo e sembra voler spaccare il mondo. Dal 6 al 66 quante cose sono accadute, ma basta vederlo in campo ed il furore agonistico è quello del dopo Catania. Cerca la rete e la trova. Rimette in piedi una Fiorentina disorientata, che per strada si perde anche Giuseppe Rossi ed è sul punto di gettare la spugna quando trova il pareggio del buon Gonzalo Rodriguez. Bravo Vincenzo Montella, a scommetterci, a credere ancora nel peruviano, nel loco.
Alti e bassi per tutti però: Joaquin, Alonso, Wolski, devono ancora trovare una identità. Nota positiva il rientro di Cuadrado e la prestazione di Rebic che non guarda molto i compagni, ma cerca la porta.
Tanta la rabbia per i punti persi ancora una volta che si sommeranno alla classifica finale. Tornano allora le immagini dei Frey e dei Toldo, dei Mareggini e dei Landucci che per esser sicuri sopra la traversa ci mettevano comunque una mano e cercavano di allontanare quella sfera vagante. Neto vede arrivare il cross, ma si abbassa, e quando si volta trova gli avversari. Un incubo più che un errore. Ampi i margini di miglioramento. Per i più pratici meglio cambiare portiere. Meglio l'altro, no meglio l'altro.
Occhio però a non bruciarsi le carte in mano. La passata stagione insegna che fare scopa è un attimo. Antonio Lenoci