Se la Seconda Guerra Mondiale è finita con la sconfitta del nazismo, lo dobbiamo anche allo studio della crittografia, la scienza che si occupa delle “scritture nascoste”, cioè dei metodi per rendere un messaggio non comprensibile a persone non autorizzate a leggerlo e, viceversa, dei metodi per decifrarlo. E’ il tema della mostra “Enigma. Decifrare la vittoria. Il contributo dei matematici polacchi nella Seconda Guerra Mondiale”, esposizione dedicata alla macchina cifrante elettromeccanica ampiamente usata dalle forze armate tedesche per le comunicazioni via radio durante il conflitto bellico, il cui segreto fu violato con il contributo di un gruppo di matematici polacchi e inglesi, fra cui Alan Turing, uno dei padri dell’informatica.
La decrittazione dei messaggi cifrati fornì importantissime informazioni alle forze alleate. La mostra, che è stata ospitata in diverse sedi europee, si inaugura a Firenze martedì 1 ottobre alle ore 17 presso la sezione della Specola del Museo di Storia Naturale dell’Università di Firenze (Tribuna di Galileo - Via Romana, 17), a cura di OpenLab, servizio di educazione e divulgazione scientifica dell’Ateneo fiorentino, in collaborazione con l’Ufficio Consolare dell’Ambasciata della Repubblica di Polonia in Roma, l’Associazione Culturale Italo-Polacca in Toscana, il Corso di laurea in Informatica dell’Università di Firenze e il Museo di Storia Naturale. L’esposizione, che rimarrà aperta fino al 15 ottobre, fornisce approfondimenti, attraverso supporti informatici, sull’affascinante mondo della crittografia e sul suo ruolo nella vita di tutti noi.
Alla mostra è abbinata una gara di crittografia, giunta alla seconda edizione, a cui possono partecipare giovani dai 16 ai 25 anni, singolarmente o a gruppi di massimo tre persone. C’è tempo fino all’1 ottobre per iscriversi.