Nel pomeriggio di ieri, nel Comune di Fucecchio, gli agenti del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Empoli diretto dal dr. Maurizio Di Domenico, hanno proceduto all’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP nei confronti di un pregiudicato del 71’, gravemente indiziato dei reati di atti persecutori e lesioni personali aggravate. Alla misura cautelare si è giunti a conclusione di delicate indagini, nel corso delle quali gli inquirenti hanno accertato che, dal novembre 2012, ovvero da quando l’ex convivente dell’uomo aveva manifestato la volontà di porre fine ad un’unione dalla quale, peraltro, era nato anche un figlio, il pregiudicato aveva assunto comportamenti violenti nei confronti della donna, sfociati spesso in aggressioni ed in minacce di morte: condotte, peraltro, tenute nel tempo malgrado sia la collocazione della donna e del minore in una struttura protetta con incontri assistiti sia il divieto di avvicinarsi ai luoghi frequentati dall’ex-convivente; comportamenti denunciati dalla vittima e durati fino al giugno 2013, quando la donna e la figlia sono state trasferite in altra struttura protetta, mantenuta segreta.
L’uomo, dopo le formalità di rito, è stato associato presso la casa Circondariale di Sollicciano a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. "Quando parliamo di femminicidio e violenza sulle donne, non siamo di fronte a eventi occasionali, ma a un vero e proprio dramma sociale. Servono di interventi che spostino il fulcro delle politiche di genere nella scuola, perché la rivoluzione capace di cambiare stereotipi e cancellare devastanti incrostazioni mentali può essere solo culturale e deve partire dai giovani".
Questa la dichiarazione della senatrice fiorentina del Pd, Rosa Maria Di Giorgi, a margine del convegno "Donne e media", svoltosi nella Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani a Roma, alla presenza tra gli altri dei presidenti di Camera e Senato, Laura Boldrini e Pietro Grasso, della presidente della Rai, Anna Maria Tarantola e della promotrice dell'evento, la vice presidente del Senato Valeria Fedeli. "Un fenomeno - prosegue la senatrice Di Giorgi - che, molto spesso, trasforma la figura femminile in vittima designata di una concezione malata di amore o in oggetto di sudditanza.
La risposta deve partire in particolare dalla scuola, il luogo in cui si formano i cittadini di domani, uomini e donne che saranno chiamati a dar vita a una società migliore, in cui il verbo amare non può far rima con ammazzare".