Bernardino Bernardi costruì la sua torre col danaro che aveva messo da parte per un pellegrinaggio a Gerusalemme. Si giustificò dicendo che costruire in alto era un modo per avvicinarsi a Dio. La Contessa Verrachi si murò nella Torre Nera del fratello per paura dell’amore che provava per lui. Leone Morgantini costruì la torre della sua famiglia con materiali scadenti così che potesse crollare sulla sua ambiziosa moglie, e distruggere finalmente lei e le sue odiose mire di ascesa sociale. Le 130 torri di Lucca, che nel Duecento svettavano con la loro “onorevole arroganza” a indicare ricchezza e potere, sono lo scenario e ad un tempo il tema di The Towers/Lucca Hubris, l’opera multimediale che il grande regista inglese Peter Greenaway sta ultimando in questi giorni: 22 storie, alcune assurde, divertenti e dal sapore grottesco, ambientate a Lucca nel Medioevo, raccontate miscelando l’utilizzo delle arti visive e della performance con il supporto delle più avanzate tecnologie hardware e software.
Un progetto promosso e finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e realizzato in collaborazione con il Lucca Film Festival e con Aldes, l’associazione diretta dal danzatore e coreografo Roberto Castello: un’opera che proietta Lucca sulla ribalta internazionale proprio grazie alla fama di Greenaway e alla sua capacità creativa, sempre orientata alla sperimentazione. Prodotto da Change Performing Arts di Milano – con cui Greenaway ha dato vita a numerosi eventi multimediali in tutto il mondo negli ultimi venti anni – il lavoro del regista inglese consiste, infatti, nell’animazione della intera facciata della Chiesa di San Francesco, che per circa 35 minuti diventerà teatro di un evento sperimentale di “cinema architettonico”, con immagini gigantesche in alta definizione tratte dalle riprese effettuate a Lucca utilizzando le più avanzate tecnologie video in alta definizione a 5 K. Luogo dell’installazione, in programma sabato 21 e domenica 22 settembre, alle ore 21, sarà quindi piazza San Francesco con la chiesa che dà nome all’imponente complesso conventuale intitolato al Santo di Assisi, da poco restaurato dalla Fondazione Crl.
A presentare l’evento, sabato 21, interverrà lo stesso Peter Greenaway, che parlerà di questo suo nuovo lavoro. L’iniziativa è voluta dalla Fondazione anche per testimoniare come la riapertura del San Francesco costituisca un servizio alla città, oltre che un’importante occasione per la fruizione pubblica di manifestazioni artistiche di grandissimo richiamo nazionale ed internazionale. Per l'occasione, Greenaway ha voluto la collaborazione di Roberto Castello e dei performer della sua compagnia.
L'immediato affiatamento fra Greenaway e Castello, che ha trasformato per qualche giorno la sede SPAM! di Porcari in veri e propri Studios, lascia sperare agli organizzatori di SPAM! Che questa bellissima esperienza possa rappresentare l'inizio di una serie di importanti eventi e ospitalità internazionali all'interno delle attività della residenza artistica recentemente avviata.