"Lascia perplessi la notizia che la Toscana non rientra nella rosa, resa nota dal Ministero, delle 5 Regioni italiane nell’ambito delle quali verranno scelte le 3 Regioni benchmark, vale a dire quelle alle quali tutte le Regioni dovranno fare riferimento per la definizione dei criteri di qualità dei servizi sanitari da erogare". Lo affermano le Senatrici e i Senatori, eletti nel collegio toscano, Valeria Fedeli, Laura Cantini, Rosa Maria Di Giorgi, Marco Filippi, Manuela Granaiola, Maria Grazia Gatti, Claudio Martini, Donatella Mattesini. "Il sistema sanitario della Regione Toscana è un sistema estremamente vitale e ciò nonostante il periodo di crisi che il Paese sta attraversando" aggiungono "purtroppo, però, è stato penalizzato dalla richiesta di un pre-requisito puramente economico in base al quale sono state scelte le 5 Regioni ovvero Umbria, Emilia Romagna, Lombardia, Veneto, Marche.
E' stato, infatti, preso come anno di riferimento il 2011, l’anno in cui la Toscana era l’unica Regione ad aver intrapreso volontariamente la certificazione di bilancio e quindi era particolarmente appesantita". E concludono: "Ci auguriamo che il rinvio a settembre, da quanto apprendiamo dalle agenzie, delle Regioni di riferimento per i fabbisogni sanitari standard, punto previsto all'ordine del giorno della Conferenza Stato-Regioni di oggi, consenta maggiori approfondimenti e verifiche tecniche".
L’individuazione delle Regioni di riferimento per i fabbisogni sanitari standard, punto previsto all’ordine del giorno della Conferenza Stato-Regioni, verrà rinviata a settembre per consentire approfondimenti e verifiche tecniche. Ciò è stato richiesto dal presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, e condiviso dalle altre Regioni, a partire dalla Lombardia. “La Toscana e la Lombardia – ha commentato il presidente Rossi – hanno i conti migliori d’Italia e in più la Toscana ha anche i bilanci delle Asl certificati.
Quanto al Pdl che parla della fine di un mito, mi sa che l’incubo-Rossi sui temi della sanità continuerà un altro po’. In Toscana la qualità dei servizi è al top e i conti sono a posto. Chi parla di una sanità con i conti in rosso o non è informato o, peggio ancora, vuole solo strumentalizzare il tema a fini politici”. “Vedo dalle agenzie che si sta animando un dibattito sui piani di rientro. La questione diventa così perfino risibile. La Regione Toscana non solo non li ha mai avuti, ma da diversi anni a questa parte, unica Regione con i bilanci certificati, ha concluso le verifiche al Ministero con una serie di attivi sul conto economico”. “La vittoria che, con il rinvio a settembre, riportiamo oggi – conclude – è evidentemente parziale.
Se si definiranno criteri equi e corretti la Toscana non ha veramente nulla da temere nè altre verifiche dei suoi conti e tanto meno il confronto con le altre Regioni”.