Artista a 360 gradi, cantante, musicista, poetessa, fotografa, voce rabbiosa e febbrile, Patti Smith incarna una delle figure femminili più dirompenti della storia del rock. Dopo quarant’anni di carriera, Patti torna nella sua amata Toscana, e anche stavolta sceglie una cornice ricca di storia e arte, piazza Duomo a Prato, venerdì 26 luglio (ore 21 – biglietti posto unico 12,20 euro, tribuna numerata 24 euro) per quello che si annuncia uno degli appuntamenti più attesi di Prato Estate 2013. Un rapporto sempre più stretto quello tra la cantautrice americana e la nostra regione: “Non passa giorno che non ripensi a quel concerto”, confidò l’artista a proposito del memorabile evento targato 1979 allo stadio Comunale di Firenze, replicato con un’altra fantastica serata, esattamente trent’anni dopo, in piazza S.
Croce. Per non dire dell’amore a prima vista con la band aretina La Casa del Vento, con cui ha registrato un album a sostegno di Emergency e il sincero apprezzamento riguardo il blues-rocker Alberto Mariotti. Dalle parole ai fatti: la notizia dell’ultimora è che sarà proprio il nuovo progetto di Mariotti, King of the Opera, ad aprire la data pratese. Patti Smith porta sul palco la curiosità e la voglia di lottare in quello in cui crede, da sempre il filo conduttore della sua poetica.
E anche la “sua” rodata band: a partire da Lenny Kaye alla chitarra e voce – al suo fianco sin dalle prime performance nei locali off di una New York anni ’70 - Tony Shanahan al basso, Lenny Kaye alla chitarra e voce, Jay Dee Daugherty alla batteria e Jack Petruzzelli alla chitarra. Da “Horses” al recente “Banga”, il concerto è una cavalcata attraverso i suoi album e le diverse fasi artistiche, quasi un album di famiglia da cui tornano alla memoria le gioie, le lotte e i dolori di una vita lontana mille miglia dagli stereotipi della rockstar.
La scaletta varia ad ogni spettacolo, ma tra i punti fermi, statene certi, ci saranno “Because the Night”, “People Have the Power”, “Rock 'n' Roll Nigger” e altri capisaldi. Ancora una volta, ad emergere, è lo spessore di un'artista che dopo oltre quarant'anni di carriera riesce ad esibirsi con la stessa grinta e spirito punk degli esordi.