L’anno scorso sono stati registrati 31 casi di avvelenamento nella città di Firenze e 10 nel primo semestre di quest’anno, evidenziando come la pratica dell’avvelenamento non sia più monopolio di vecchi e aberranti costumi venatori (come l’eliminazione dei presunti predatori nei confronti della selvaggina di pregio), ma manifestazione criminale di intolleranza verso il vicino o espressioni di una qualche forma di rivalsa sociale. Nell’intero territorio provinciale, nel corso de 2012 sono stati seguiti 92 casi di avvelenamento e nei primi sette mesi del 2013, sono già 52.
Sono numeri e cifre che dimostrano l’attività congiunta della Polizia Provinciale di Firenze e la Sezione fiorentina dell’Enpa del corpo della Polizia Zoofila nell’azione di repressione ai reati sugli animali da affezione e non, effettuati nella città di Firenze e nel territorio provinciale. Il lavoro di monitoraggio del territorio e di azione di prevenzione è portato avanti grazie a un protocollo d’intesa – sancito in via sperimentale, a giugno del 2012 e rinnovato proprio in queste ore – tra la Polizia Provinciale e l’Enpa di Firenze.
La professionalità e la passione dei volontari dell’Enpa si è ben amalgamata con le finalità istituzionali del Corpo di Polizia Provinciale, distintosi negli anni in questa attività specifica di vigilanza, a cui lo stesso Corpo ha dedicato una propria Unità specializzata in questa tipologia di spregevoli azioni di maltrattamento e avvelenamento degli animali.