L'aumento delle tariffe del Museo di Palazzo Vecchio è stato previsto nell'ambito del Bilancio comunale 2013, presentato in questi giorni al Consiglio, e fa schizzare dal 1° agosto da € 6.5 a 10 il prezzo del biglietto per la vista del Museo e da 10 a 14 per quello comprensivo anche della visita alla Torre d'Arnolfo, e da 4,5 a 8 Euro per quello ridotto. L'obiettivo è anche quello di abolire le agevolazioni per alcune categoria. "Un aumento considerevole, pari al 40% -interviene il Consigliere comunale di SEL Tommaso Grassi- che non risulta peraltro giustificato da alcun sostanziale incremento dei costi, posto che quelli per la retribuzione del personale addetto, trattandosi o in gran parte di dipendenti comunali, i cui stipendi sono bloccati da oltre 7 anni, o da dipendenti delle cooperative che magari vedessero il loro stipendio, assai basso rispetto alla professionalità e valore che hanno, aumentare quanto le tariffe, e che inoltre non fa distinzione tra fasce della popolazione e tra turisti e residenti." "In tutto il mondo ci si interroga da tempo se ha senso aumentare i prezzi dei musei e delle tariffe per la fruizione dei servizi culturali che, oltre a ridurre le possibilità di accesso per sempre più larghi strati della popolazione, non contribuiscono a incrementare in misura significativa le entrate ed i proventi degli stessi musei, in quanto si è dimostrato come il maggior prezzo non compensa la riduzione del numero di visitatori che spesso segue a tali aumenti.
E tuttavia si potrebbe anche pensare che con tale operazione si voglia di fatto incentivare l'acquista della card dei musei, che del resto ha avuto anche essa recentemente un aumento del prezzo del 50%, in conseguenza anche dei disastrosi accordi con il Ministero e la Sovrintendenza che hanno garantito incassi certi per i musei nazionali scaricando rischio d'impresa e l'onere del surplus delle visite interamente sul Comune e sul suo bilancio. Pensiamo per questo che il provvedimento che viene sottoposto al Consiglio Comunale, e che prevederebbe un aumento d'entrate che sfiora il milione di euro, debba essere ampiamente rivisto e corretto: non si possono fare calcoli da ragioniere contabile solo per far quadrare i conti , ma occorre invece avere sempre presente l'esigenza di salvaguardare la possibilità di accesso ai servizi culturali, in primo luogo ai musei, per le fasce di popolazione più deboli ed ai giovani, e che è anche opportuno confermare la possibilità di usufruire di qualche agevolazone per i cittadini residenti che, come è noto, non hanno interesse di solito ad avvalersi della Card dei musei per sua natura prevalentemente rivolta ai turisti.
Per questo valuteremo la possibilità di proporre una diversa modulazione degli aumenti del biglietto per i Musei Comunali e della stessa misura delle nuove tariffe, con un'occhio di riguardo alla popolazione fiorentina, ai soggetti convenzionati e alla popolazione giovanile e agli over 65, che rischiano di risultare anche più penalizzati dall'aumento."