di Montecristo FIRENZE- 119.993,50 euro. E' questa la cifra che separa i magnati internazionali che sabato sera hanno partecipato alla serata griffata Ferrari sul Ponte Vecchio, e i due turisti minorenni denunciati domenica mattina per aver scritto i propri nomi sul muri esterni della Galleria dell'Accademia in via Ricasoli. Un 14enne statunitense e una 15enne spagnola in gita turistica, aspettavano sotto il sole il loro turno per visitare il museo fiorentino quando sono stati sorpresi dai poliziotti a scarabocchiare la facciata.
Puniti per aver ingannato il tempo ingenuamente -come fanno gli adolescenti di oggi- forse perché stufi di restare bloccati da ore in coda, senza servizi igienici e acqua corrente, causa la disorganizzata gestione del patrimonio artistico italiano. Se ci si pensa bene avevano avuto la stessa idea della Ferrari: scrivere il proprio nome sul muro esterno dell’edificio storico. Ma mentre la casa automobilistica prima di esporre il proprio marchio su uno dei monumenti più famosi del mondo ha formalizzato la richiesta pagando € 120.000,00, i due ragazzini erano muniti soltanto di un biglietto da € 6,50 e questo è bastato per far scattare nei loro confronti una denuncia per deturpamento e imbrattamento di edifici di interesse storico, o artistico -a norma dell'articolo 639 del codice penale.
E adesso i due minori rischiano una condanna a tre mesi di riformatorio. Con il plauso della stampa cittadina e dei lettori benpensanti, che assomigliano tanto al Giudice di "Acchiappacitrulli", il vecchio scimmione-metafora di una giustizia cieca, ritratto nel Pinocchio di Carlo Collodi, genio fiorentino nato a poca distanza dalla Galleria dell'Accademia. Ieri mattina i 90 bolidi ospitati nel fine settimana del Cavallino Rampante lasciavano la città. Ne abbiamo visto uno, targato in lingua araba, transitare in viale Talenti a bordo di un carro attrezzi.
Quella vettura di sogno, dal prezzo accessibile soltanto a pochi fortunati, che si allontanava senza conducente, sembrava il simbolo della Firenze contemporanea, magnifico scenario in cui indossare abiti di scena per foto ricordo, un fondale di posa a cui qualcuno vuole applicare un'etichetta con il prezzo per ogni inquadratura, alcune da 6,50 euro, altre da 120.000,00. Nulla più a che vedere con la culla dell'Umanesimo, quel luogo straordinario, un tempo fucina di idee innovative, che gridavano al mondo la forza dell'intelligenza, della libertà, della creatività. Allora, controcorrente, vogliamo fare apologia del reato di cui si sono macchiati quei due minorenni, epigoni incompresi degli street artist.
Grazie per avere lasciato nella nostra città fantasma una traccia della vostra giovane vita: “Que hiciste lo correcto”, “You did the right thing!”.