Blitz tra i parrucchieri

Task force contro la concorrenza sleale e a tutela della salute dei consumatori. Una trentina di saloni controllati. Un’iniziativa che segue quella già svolta nei centri benessere cinesi. Varratta: “Salvaguardare chi rispetta le regole”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
18 giugno 2013 23:47
Blitz tra i parrucchieri

Sanzioni amministrative per 29mila euro è il risultato di un’operazione di controllo nei saloni di parrucchieri svolta da una speciale task-force, coordinata dalla Prefettura, per combattere la concorrenza sleale e tutelare la salute dei consumatori. L’azione è stata effettuata da undici squadre che venerdì scorso hanno passato al setaccio una trentina di attività di acconciatore, gestite sia da italiani che da cittadini extracomunitari, in particolare cinesi. Si è puntato a verificare la regolarità amministrativa, contributiva e fiscale, il rispetto delle direttive sanitarie e la conformità dei prodotti impiegati.

Gli esiti del blitz sono stati esaminati oggi a palazzo Medici Riccardi nel corso di un debriefing del gruppo di lavoro interforze, costituito dalla Prefettura, di cui fanno parte Questura, Carabinieri, Guardia di Finanza, NAS, Agenzia delle Entrate, Direzione Territoriale del Lavoro, Comune di Firenze, Camera di Commercio, Inps, Inail e il Dipartimento di prevenzione dell’Asl. Nel dettaglio, sono state riscontrate violazioni penali in materia di prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro e per l’installazione di videocamere senza la prescritta autorizzazione, mentre i 29mila euro di sanzioni amministrative sono stati determinati da: impiego di due lavoratori a nero (per cui è stata anche sospesa l'attività dell'esercizio), mancata denuncia del periodo di prova prima dell’assunzione, assenza di requisiti base (come abilitazione professionale e iscrizione all’INPS del titolare), presenza di dipendente senza qualifica, esercizio di attività di estetica in modo abusivo, omissione delle ricevute fiscali, mancanza delle scritture contabili.

In un caso sono state sequestrate 17 confezioni di cosmetici perché prive di etichetta italiana. “Sono risultati positivi – ha sottolineato il prefetto Luigi Varratta– e confermano che la maggior parte delle imprese lavora nel rispetto delle regole. L’obiettivo della nostra azione è proprio quello di salvaguardare chi opera correttamente. Tante sono le aziende che per esercitare legalmente la loro attività sostengono costi elevati e osservano rigorosamente vincoli e divieti In gioco ci sono la tutela di un’intera categoria professionale e la salute dei consumatori, che può essere messa a rischio dall’uso di cosmetici nocivi”. Assicurare alle imprese di essere competitive sul mercato in modo onesto è l’obiettivo principale di questa iniziativa che interviene, fra l’altro, a pochi giorni dall’entrata in vigore della nuova legge regionale che ha ridefinito l’attività di acconciatore.

Norme che hanno stabilito i requisiti fondamentali, come l’abitazione professionale e la responsabilità tecnica, fissato le caratteristiche dei locali e aggiornato le sanzioni amministrative. Le undici squadre miste composte da poliziotti, carabinieri, anche del Nas, finanzieri, agenti della polizia municipale fiorentina e ispettori della direzione territoriale del Lavoro, Inps Inail e Asl, hanno lavorato simultaneamente venerdì 14 giugno, dalle 14 alle 20, su una serie di saloni di parrucchieri sparsi in città, nel centro storico e in periferia, individuati durante le riunioni preparatorie.

Un’operazione sinergica, sul modello di quella svolta nell’ottobre dello scorso anno sui centri di bellezza gestiti da cinesi, nata da una segnalazione di CNA e Confartigianato. (sl)

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