Plinio il Vecchio nella sua Naturalis Historia parla di un rimedio medico alla base di zinco usato per alleviare i fastidi e i dolori agli occhi. Ebbene proprio un composto di zinco, cera d'api, grassi animali e vegetali, resine e amido è stato ritrovato in relitto annegato oltre 2000 anni fa nel Golfo di Baratti nei pressi del porto di Piombino. La nave di epoca romana risale al II secolo a.C. e contiene una scatola molto simile a una cassetta di pronto soccorso; dentro scoperte delle particolari pastiglie.
Potrebbe essere il collirio più antico del mondo usato per alleviare fastidi, dolori e allergie varie in cui facilmente incappavano i marinai sempre esposti ai venti e all'acqua. Le prime analisi fatte dall'Università di Pisa sono state sorprendenti, nonostante i secoli il composto si è conservato in buone condizioni; i primi risultati sono stati pubblicati a gennaio 2013; i dati chimici poi risultano ancora più interessanti se messi in relazione con i testi antichi, Plinio in primis. Quel che è certo è che si tratta di una scoperta unica in Italia e del secondo caso al mondo in cui è stato possibile caratterizzare un farmaco tanto antico. La Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana promuove una giornata di studio dedicata all’antico medicamento in occasione della quale sarà esposto il contenuto della “valigetta” del medico e saranno analizzate alcune implicazioni della scoperta nella medicina moderna.