Dopo i Ricciarelli ora anche il Panforte di Siena è entrato nell'Olimpo dell'Igp, la certificazione di indicazione geografica protetta che sancisce la genuinità e l'esclusività di un prodotto gastronomico. Ora in Toscana sono in tutto 26 le specialità considerate pregiate (su un totale di 251 di tutto il territorio italico): 5 oli extra vergini e 5 i prodotti castanicoli, 4 i prodotti della salumeria, 2 formaggi e 3 carni, un cereale, un miele, un fungo, un fagiolo e una spezia ed infine 2 prodotti dolciari, i Ricciarelli di Siena ed il Panforte di Siena. “Un dato – dice l’assessore all’agricoltura, Gianni Salvadori – da sottolineare perchè significa che la qualità dei nostri prodotti è sempre più riconosciuta e perchè le denominazioni di origine, Dop e Igp, sono un modo per tutelare questi prodotti e per arginare il fenomeno dei “tarocchi” sempre in agguato.” Siena dunque vince sui dolci: gli unici prodotti dolciari certificati sono infatti quelli della città del Palio.
Farlo in casa? Ci ha provato Benedetta Parodi: ORIGINE DELLA RICETTA: La storia del panforte ha inizio in epoca medioevale, al tempo dei commerci con l'oriente soprattutto per l'importazione delle spezie. Proprio l'aggiunta delle spezie fece di quello un dolce per ricchi oltre che a dare all'impasto quel sapore che oggi fa del panforte un dolce unico.
Il nome panforte proviene dal latino panem fortis che significa pane acido e veniva attribuito a quei dolci il cui impasto fatto di farina, frutta secca e acqua melata ( quella adoperata per risciacquare i recipienti che avevano contenuto il miele) che se non ben cotto, aveva la tendenza ad ammuffire e ad assumere un gusto acido, fortis appunto. Dalla fine del XIX secolo compaiono alcune varianti ancora oggi apprezzatissime: il panforte al cioccolato (1877) e il panforte bianco (1879). Quest'ultimo in particolare è riconoscibile per la copertura di zucchero a velo, ha una storia illustre.
Nacque in occasione della visita dei sovrani Umberto I e Margherita di Savoia a Siena per il Palio d’Agosto. L’inventore fu Galgano Parenti, figlio di Giovanni, fondatore dell’omonima fabbrica. Egli lo volle dedicare alla regina, e da quel momento il dolce prese il nome di Panforte Margherita. Gli ingredienti indispensabili e pregiati del panforte sono mandorle dolci intere, cedro e scorze di arancia canditi impastati con farina, miscela di zuccheri, miele e spezie e poi cotto in forno e dagiato su un foglio di ostia di amido.
f.d.