Schede prive di indicazioni di voto, su cui quindi occorre scrivere nome e cognome del candidato: sono alcune delle modalità di votazione per le elezioni dell'Ordine dei Giornalisti della Toscana e del Consiglio nazionale che si terranno domenica 19 maggio. Si voterà dalle ore 10 alle ore 18, in tre seggi della regione: a Firenze, Siena e Livorno. Sono eleggibili tutti i giornalisti che hanno almeno 5 anni di iscrizione all'Albo e che saranno indicati negli elenchi presenti in ciascun seggi.
Per votare occorre essere in regola col pagamento della quota annuale: chiunque non lo fosse potrà provvedere direttamente il giorno stesso delle votazioni presso i seggi. A Firenze voteranno gli iscritti che risiedono a Firenze, Prato, Pistoia ed Arezzo. A Livorno i residenti a Livorno, Pisa, Lucca e Massa Carrara. A Siena i residenti di Siena e Grosseto. Per chi lo chiederà, sarà possibile votare anche in un seggio diverso da quello assegnato. In caso di ballottaggio, la data prevista è il 26 maggio: in questo caso non sarà possibile mettersi in regola con i pagamenti dell'iscrizione.
Per cui la quota dovrà essere regolarizzata entro il 19 maggio. La lista ‘’Nuova professione’’ indica alcuni punti come essenziali:
- accesso alla professione unico e di livello universitario; - drastico snellimento del Consiglio Nazionale; - riequilibrio della rappresentanza di uomini e donne nei Consigli; - incompatibilità fra incarico di consigliere nazionale e cariche direttivi in altri organismi di categoria; - forte presenza degli Ordini regionali nelle elaborazione delle linee generali del Cnog, sia sul piano della deontologia che su quella della formazione.. Sul piano regionale ‘’Nuova professione’’ dà un giudizio nettamente positivo sull’ esperienza di lavoro e di impegno del Consiglio regionale dell’ Ordine uscente e condivide in pieno l’ appello per la conferma in blocco di tutto il consiglio lanciato da colleghi di tutte le testate della Toscana.
Il lista molte donne e anche il direttore di Nove da Firenze, Nicola Novelli, da qualche mese il primo rappresentante del giornalismo digitale ad aver seduto in Consiglio Regionale. "Candidarsi a ricoprire incarichi nell’Ordine dei giornalisti non dà diritto ad alcun compenso -spiega il Vicepresidente regionale uscente, Michele Taddei- Il Consiglio regionale da tempo ha scelto di non retribuire l’impegno dei consiglieri. Altresì non è per una mera gestione del potere che ci presentiamo al voto.
Perché ricoprire il ruolo di consiglieri, regionale o nazionale, è più scomodo che altro, avendo a che fare con la carne viva della nostra professione, con i colleghi e con questioni che attengono alla vita professionale e spesso anche personale. Dunque, il nostro impegno e le nostre candidature con Nuova professione sono un atto di puro spirito di servizio verso la professione che svolgiamo e che amiamo e anche la convinzione che un lavoro è stato avviato e deve essere finito". “Soprattutto valutiamo positivamente l'esperienza unitaria che in questi anni è andata maturando nel consiglio regionale, oltre ogni logica di corrente e schieramento precostituito che non ha davvero più ragione di essere in questo difficilissimo contesto -spiegano i 50 firmatari, tra cui il Presidente dell'Associazione Stampa Toscana, Paolo Ciampi, di un appello a sostegno dei candidati- Non era facile, proprio in questo contesto, in cui la crisi può alimentare anche facili promesse e contrapposizioni che troppo spesso si sono esercitate più all'interno della categoria che contro gli editori.
Che questo sia potuto avvenire all'interno del consiglio regionale non è frutto delle circostanze, ma di un confronto e di un dialogo continuo, che non ha cancellato le differenze ma ne ha fatto una ricchezza, buona anche per il futuro. Si tratta prima di tutto di un metodo che raccomandiamo con forza anche per gli altri istituti di categoria e per gli scenari nazionali”. “Non si tratta di denigrare nessuno, né di mettere in discussione le qualità individuali di questo o di quel candidato.
Il punto è la necessità di rinnovarsi e di chiedere a chi ha assistito in silenzio al declino della nostra professione di farsi da parte. E’ un’esigenza generazionale ma anche, e soprattutto, di merito. Del resto, non si può non fare distinzioni tra chi in questi anni ha ideato, scritto, promosso e difeso la Carta di Firenze, tra chi ha dato anima e corpo per la Legge sull’Equo Compenso, e chi invece, forse per interesse, forse per superficialità, o forse solo per paura del cambiamento, ci si è fermamente opposto.
Usciamo dal tranello di credere che tutti siano uguali e che nulla possa davvero cambiare” con un altro documento circa 25 giornalisti hanno deciso di sostenere i candidati della Lista contrapposta, intitolata «¡Ya Basta!». Alcuni candidati della lista ¡Ya Basta! hanno anche criticato l'Odg Toscana per non aver organizzato più sedi per votare, ma la disposizione è stabilita dalla direttiva nazionale come si può vedere sul sito dell'ordine nazionale. Venerdì sera al Cinema Stensen "Ya Basta" ha organizzato una manifestazione per il rinnovamento con "testimonial d'eccezione" (si leggeva sul appello pubblicato nel gruppo di Facebook) il 64enne presidente dell'OdG nazionale Enco Iacopino, nel Consiglio nazionale dal 2001. "Grandi proclami, grandi parole, grandi Carte -ribatte Pino Rea, consigliere nazionale uscente e candidato per Nuova Professione- grandi campagne contro il precariato e nessun risultato concreto.
Con in più la miopia di considerare nemici principali la Fnsi e i colleghi delle redazioni, lasciando invece nell’ombra i nemici naturali, gli editori".