Il primo giorno di Wine Town, la manifestazione fiorentina giunta alla sua quarta edizione, ha già coinvolto gli amanti del vino con eventi, seminari e degustazioni sparsi per il centro della città. Grazie a questo evento, infatti, Firenze e i suoi storici palazzi, per due giorni, nascono a nuova vita; attraverso il vino in tutte le sue declinazioni, abbinato alla cucina di qualità, si realizza una ricetta vincente rivolta a esperti del settore e non, per vivere il vino secondo le proprie preferenze o attitudini.
Con un bel programma di seminari e incontri, gli addetti ai lavori hanno l’opportunità di incontrare i vari produttori, in uno scambio di esperienze ed emozioni; i semplici appassionati, invece, possono partire alla scoperta di sensazioni olfattive e gustative inedite, grazie alle tantissime etichette presenti. Tra i tanti seminari in programma, nel pomeriggio di ieri Davide Bonucci ha condotto i presenti in un viaggio di odori e sapori attraverso il vitigno principe di alcuni dei più prestigiosi vini italiani, amati in patria e notissimi e ricercati all’estero; con un percorso di 14 degustazioni, “La meravigliosa versatilità del Sangiovese, Toscana e altrove” è stata una continua sorpresa, con la scoperta di alcune delle sfumature che può assumere il vitigno più diffuso in Toscana quando entra negli uvaggi e nei territori di coltivazione dei grandi rossi italiani.
Con gli appassionati racconti delle esperienze dirette dei produttori, si è potuto scoprire come dal Sangiovese, coltivato in aree geografiche tra loro estremamente diverse (dalla Toscana alla Romagna), possano nascere dei vini con caratteristiche tra loro così diverse - a tratti sorprendenti - nei quali, però, si riescono comunque a rintracciare le peculiarità del vitigno. Ogni degustazione è stata preceduta da una breve introduzione dei produttori e dall’approfondimento del curatore del seminario, per preparare il pubblico alla scoperta delle varie declinazioni del Sangiovese, a Montalcino, nel Chianti Classico e nelle altre zone di elezione del grande vitigno rosso italiano, con un forte accento sulle diverse espressioni territoriali; un viaggio di odori e sapori attraverso le valli e i monti chiantigiani, le zone di Montalcino, il resto della Toscana, la Romagna.
E proprio l’approfondimento degli aspetti del territorio di produzione - dal clima alle caratteristiche del terreno – è stato il fulcro del percorso di degustazione, arricchito dalle note dei produttori sulle forme di allevamento delle viti e di affinamento del prodotto scelte dalla propria casa vitivinicola. Appassionati ed esperti hanno potuto così scoprire quanto il vino possa essere l’espressione più vera e articolata del territorio che lo ha prodotto. Da non perdere i tanti eventi in programma oggi, ultimo giorno della manifestazione. Valentina Passaro