Ci sarà anche il viceministro degli esteri Lapo Pistelli al Forum dei giornalisti del mediterraneo in programma a Firenze il 16-17 maggio prossimi. Il convegno è articolato in otto panel con la partecipazione di giornalisti, blogger e analisti provenienti dai Paesi dell’area Medio Oriente- Magreb, servirà a fare una valutazione sullo stato dei diritti umani e dei livelli di democratizzazione dopo la fase delle cosiddette Primavere Arabe. Per l'intanto è già attivo un sito internet, che sarà lo strumento strutturale e permanente dell'istituendo Osservatorio Permanente sulla Libertà di Stampa nell’area Mediterranea.
Il sito web del Forum dei Giornalisti del Mediterraneo consente un monitoraggio continuo della situazione sociale e politica, con particolare riguardo al rispetto dei diritti umani e civili e la libertà di stampa, nei Paesi del Medio Oriente e Nord Africa attraverso articoli e denunce di giornalisti e blogger dell’area; raccoglierà articoli, foto e video postati da giornalisti, blogger e fotoreporter di M.O. e Nord Africa; consentirà lo scambio di informazioni con giornalisti e associazioni di categoria italiani.
Odg e FNSI forniranno consulenze in campo legale, normativo, deontologico, sindacale e professionale ai colleghi dell’area interessata. “Il sito del Forum sarà un osservatorio in tempo reale sui processi democratici e i diritti umani dopo le rivoluzioni arabe”: dichiara Stefano Marcelli, presidente ISF (Information Safety Freedom). “Sarà anche un porto franco per la denuncia”, aggiunge, “ per il confronto sui temi della professione fra blogger e giornalisti di quell’area”. “Insomma”, conclude Stefano Marcelli, “mettiamo a disposizione dei nostri colleghi uno strumento per lo sviluppo della democrazia e della libertà di stampa.
Per i colleghi italiani, uno strumento di conoscenza da fonte diretta”. Per il web master STEFANO NERI, creatore del sito, “il sito del Forum è stato costruito utilizzando una piattaforma e delle tecnologie che consentiranno ai colleghi di postare articoli, foto e video senza rischiare di essere identificati e rintracciati dalle autorità del proprio Paese. Secondo la nostra esperienza, aggiunge concludendo, la non-tracciabilità è la condizione essenziale per garantire la libertà del web in paesi dove censura e repressione sono la normalità “. nb