“Arte botanica nel terzo millennio” è il titolo della mostra che si inaugura al Museo della Grafica a Palazzo Lanfranchi a Pisa sabato 20 aprile alle 17,30. La mostra, che resterà aperta sino al 15 luglio, presenta opere di molti dei più brillanti e raffinati artisti contemporanei. Il percorso espositivo si apre con i riferimenti alla lezione di Rory McEwen, Margaret Mee e Margaret Stones, che alla metà del ’900 seppero indicare la modernità della pittura botanica in termini di sensibilità artistica e descrizione scientifica. Seguono poi oltre 150 opere che, con una sorprendente varietà di soluzioni linguistiche e tecniche, testimoniano l’ampia gamma descrittiva e interpretativa con cui gli artisti riescono a restituire la complessità del mondo naturale, fornendo un quadro complessivo di un fenomeno che investe problematiche legate alle varietà sistematiche, alla biodiversità e all’ambiente.
Il visitatore potrà ammirare una significativa selezione di opere provenienti dalla collezione londinese di Shirley Sherwood, la più importante e prestigiosa raccolta di autori contemporanei, oltre ad un nucleo di opere di artisti brasiliani e un’ampia panoramica di artisti italiani. Il percorso si conclude con alcuni protagonisti della scena artistica contemporanea che hanno rivolto al tema una significativa attenzione. Dalle attente meditazioni sulle tecniche e sui maestri dei secoli passati, alle coraggiose sperimentazioni grafiche e materiche che uniscono dipinti e tempere a fotografie, collage, video e istallazioni, sarà così proposto un viaggio di suggestioni ed emozioni in uno splendido giardino di arte e di scienza. Agli inizi del terzo millennio, la pittura botanica costituisce un ambito di espressione artistica di sorprendente vitalità.
In una continuità con la tradizione che sin dal Rinascimento ha inaugurato, con il genio di Leonardo e Dürer, una nuova visione e interpretazione del mondo naturale, passando nei secoli attraverso l’opera di grandi artisti europei come Jacopo Ligozzi, Maria Sibylla Merian, Nicolas Robert o Pierre-Joseph Redouté, l’universo del fiore rappresenta uno dei motivi più forti e affascinanti della ricerca artistica. La descrizione visiva di una pianta, di un petalo o di una foglia, unificando la qualità estetica del gesto artistico ad un preciso interesse scientifico e naturalistico, costituisce ancora oggi il mezzo privilegiato dai botanici per illustrare peculiarità morfologiche e sistematiche, anche a dispetto degli esiti più sofisticati offerti dalle moderne tecnologie di riproduzione. Come testimoniato dall’attività di grandi istituzioni scientifiche internazionali (Royal Botanic Gardens, Kew, London; The New York Botanical Garden; Jardim Botânico do Rio de Janeiro; The Royal Horticultural Society, London) e dalla specificità di collezioni di altissimo profilo e prestigio (Shirley Sherwood Collection, London; Oak Spring Garden Library di Rachel Mellon, Virginia, USA; Hunt Institute for Botanical Documentation, Pittsburgh, USA) l’esercizio grafico e pittorico sulla natura nasce e si rafforza nel dialogo con la scienza per arrivare a straordinari esiti di qualità espressiva e varietà stilistica.
La mostra Arte botanica nel terzo millennio intende dunque documentare, in una dilatata dimensione geografica e nella caratterizzazione dei diversi ambiti naturalistici locali, le ricerche più recenti e affascinanti.