È terminata a fine marzo, per la precisione il 31, l’accoglienza invernale, servizio predisposto dall’Amministrazione comunale per dare una risposta alle persone in difficoltà nei mesi più rigidi dell’anno. Il servizio, che ha aperto i battenti a metà novembre, consiste nella messa a disposizione di posti aggiuntivi rispetto all’offerta consueta nelle strutture di accoglienza per i cosiddetti senza fissa dimora. Non si tratta però semplicemente di un posto letto: agli ospiti infatti viene fornito anche il pasto serale e la prima colazione.
“Da diversi anni come Amministrazione comunale abbiamo scelto di privilegiare un’accoglienza di qualità – dichiara il vicesindaco e assessore al welfare Stefania Saccardi – che punta a offrire assistenza e, a chi è interessato, percorsi di integrazione nella società. Si tratta di un grande impegno che svolgiamo grazie al prezioso contributo delle associazioni che rappresentano un vero e proprio terminale del Comune sul territorio. È soprattutto grazie al loro lavoro che, anche quest’anno, a Firenze non si è verificato nessun decesso a causa del freddo.
L’azione preventiva e il sostegno delle associazioni del tavolo dell’inclusione sociale che si sono prodigate sul territorio distribuendo pasti caldi e coperte a coloro che, per loro scelta, hanno rifiutato l’ingresso nelle strutture di accoglienza, sono stati come sempre fondamentali”. I posti aggiuntivi messi a disposizione questa stagione invernale sono stati 120 distribuiti tre strutture del Comune (Albergo Popolare, Foresteria Pertini, Foresteria Fuligno) e ulteriori 20 nella struttura della Caritas di via Gioberti.
Analizzando i numeri, emerge che il numero delle persone accolte è diminuito rispetto allo scorso inverno (un trend che si conferma per il terzo anno consecutivo): in totale sono stati 424 gli ospiti, di cui a 351 stranieri e 73 italiani. Alla base di questa riduzione principalmente il fatto che da quest’anno l’Ostello del Carmine è inserito nell’accoglienza ordinaria e destinato ai residenti in carico ai servizi sociali. E questa è anche una delle ragioni per cui, per la prima volta, gli italiani non sono il primo gruppo per presenze, ma sono scivolati al terzo (preceduti da Marocco e Romania): i residenti sono infatti inseriti nell’accoglienza ordinaria piuttosto che in quella “straordinaria” invernale. Questo inverno ha debuttato anche il Protocollo Dea, ovvero l’intesa fra Comune e Azienda sanitaria di Firenze per l’attivazione di ricoveri in struttura per persone senza fissa dimora che stazionano nei pronto soccorso degli ospedali e che non necessitano di cure mediche.
Complessivamente le chiamate dai Dea sono state diciassette. Anche la città, chiamata in causa dall’appello del vicesindaco a dare una mano nel periodo più freddo dell’anno, non ha fatto mancare il suo sostegno. La Ge&Oil Nuovo Pignone ha sostenuto in parte economicamente la fornitura dei pasti per gli ospiti delle strutture; il Circo Nero ha avviato una raccolta di fondi con cui sono state acquistate coperte e giubbotti per i senza fissa dimora. Coperte sono state donate anche dagli albergatori fiorentini mentre l’Hotel Adler Cavalieri ha donato materassi.
“Ringrazio tutti coloro che hanno accolto l’appello dell’Amministrazione, testimoniando, una volta di più, l’attenzione di Firenze nei confronti delle persone meno fortunate. Un grazie anche alla Polizia Municipale e alla Protezione Civile per tutte le volte che sono intervenute dimostrando disponibilità e competenza” conclude il vicesindaco Saccardi. (mf)