«Non c’è oggettivamente alcun motivo perché i cittadini delle province di Grosseto e Siena si trovino a pagare due volte l’adeguamento di un’infrastruttura come il tratto Grosseto-Siena della Due Mari" commenta così il presidente della Provincia di Grosseto Leonardo Marras l’ipotesi del pedaggio per il project financing. "Prima come contribuenti che con le loro tasse hanno finanziato la mesa a norma di 10 lotti su 12, e poi, magari, successivamente come fruitori della nuova arteria sottoposta a pedaggio.
Ci hanno già provato con la Tirrenica e la reazione è stata veemente, quindi è bene mettere i puntini sulle I sin da subito. Ad oggi i lotti già finanziati con risorse statali nel troncone Grosseto-Siena sono 10 su 12. Bisogna trovare gli ultimi 245 milioni per appaltare le opere già progettate sui lotti 4 e 9. Il pedaggio, pertanto, può legittimamente essere introdotto là dove il project financing privato serva a realizzare ex novo o in gran parte l’adeguamento della vecchia arteria. Anche se mi rendo perfettamente conto delle preoccupazioni dei cittadini aderenti al comitato contro il pedaggio su tutta la Grosseto-Fano.
O torneremo a trovare il modo di facilitare la mobilità con investimenti pubblici, o rischiamo di finire con nuove strade a pedaggio che rimarranno deserte, perché nessuno potrà permettersi di pagare per utilizzarle». «È del tutto prematuro in questa fase parlare del pedaggio sulla Strada di grande comunicazione E78 dei Due Mari, e comunque è chiaro che là dove il raddoppio della strada è già avvenuto con soldi pubblici non potrà essere applicata alcuna tariffazione. Il raggruppamento d’imprese guidato dall’austriaca Strabag ha presentato ad Anas un’ipotesi di project financing sulla quale andranno prese decisioni definitive.
In questa fase, quindi, è importante ribadire che non si può realizzare con soldi pubblici un’infrastruttura, o in suo pezzo, e poi “regalarla” a un privato che la mette a pedaggio. E questo è esattamente il caso del moncone che va da Grosseto a Siena della Due Mari, del quale 10 lotti sui 12 totali sono già stati finanziati dallo Stato italiano».