L'annuncio arriva dalla segreteria sincdacale della Uil, la stessa che non ha mai accettato compromessi con la dirigenza. Così dopo l'ultima presa di posizione del neo commissario Francesco Bianchi che ha annunciato il prossimo taglio del contratto integrativo perché antquato, il sindacato si prepara a scendere in piazza e dichiara lo stato di agitazione. "Netta e forte" è la "contrarietà ad individuare nel taglio dei salari dei lavoratori la misura strutturale necessaria per portare il bilancio in pareggio nell’anno in corso.
La crisi che attraversa il paese e un CCNL non rinnovato da sette anni hanno già eroso in manierasostanziale i livelli retributivi e la capacità d'acquisto dei lavoratori". La Uil prosegue attaccando la passata gestione. "A questo va aggiunto che non può essere richiesto ancora una volta e per il terzo anno consecutivo ai lavoratori di rimediare ai guasti di una gestione scellerata e irresponsabile perpetrata dall'assettodirigenziale che, seppur cambiato nella figura apicale attraverso il Commissariamento, è tuttora presente in teatro a dar prova di tutta la propria incompetenza.
Riteniamo la misura prospettata assolutamente sproporzionata dal punto di vista dell'impattoeconomico in quanto si mostra devastante sul piano delle retribuzioni dei lavoratori edinsignificante rispetto al rientro dal debito". Dito puntato anche sulle scelte politiche ma i lavoratori non rinunciano al dialogo. "Le responsabilità della politica sono enormi rispetto ad una situazione che poteva e doveva esseregestita diversamente come più volte denunciato da questa O.S. in tutte le sedi. Tutti gli impegni presi a fronte dei sacrifici fatti dai lavoratori dal 2011 ad oggi non sono statimantenuti, anzi non si è fatto altro che aumentare il debito, portando il Teatro sull'orlo delfallimento.Tutte le operazioni “Salva Maggio” si sono rivelate nulle sul piano del risparmio strutturale, hanno inquinato e avvelenato la vita sociale/produttiva del Teatro rompendo gravemente i rapporti con la Città e il suo pubblico.
Peggio di così era davvero difficile fare....eppure questa amministrazione è riuscita nel capolavorodi distruggere un teatro dall'alto prestigio internazionale per la qualità dei suoi lavoratori tutti,i ngaggiando battaglie ideologiche vane e soprattutto improduttive. Nonostante ciò, non rinunceremo ad esercitare il nostro senso di responsabilità, e non ci sottrarremoal confronto con il Commissario straordinario, tenendo ben presente tre aspetti: 1. Salvaguardia dei livelli retributivi dei lavoratori 2.
Discontinuità dell'assetto dirigenziale degli ultimi 2 anni 3. Progetto culturale e piano economico-finanziario triennaleQualora non si dovessero avere riscontri positivi, ci si riserva di utilizzare tutti gli strumenti chesaranno ritenuti utili ad ottenere la più ampia ed incisiva mobilitazione dei lavoratori, per lasalvaguardia della Fondazione e dei suoi lavoratori".