Ore 17:30 A un quarto dei voti scrutinati per il Senato il Pdl è in testa nel Paese e in tutte e quattro le regioni chiave (Lombardia, Campania, Veneto e in Sicilia). I dati: secondo la terza proiezione dell'Istituto Tecné per Sky, il centro destra è al 31,9% mentre il centrosinistra al 28,7%. Il Movimento 5 stelle si attesta al 24,9 %, la lista Monti all'8,4%, Rivoluzione Civile all'1,9%. La proiezione si basa su una copertura del campione al 21%. Il Pd, che nei sondaggi pre elettorali e persino negli Istant poll delle prime ore dalla chiusura dei seggi, era dato per vincente assoluto è al momento in seconda posizione.
La novità più rilevante è che il primo partito d’Italia è il Movimento Cinque Stelle che balza al 25%. Nella sola Toscana raggiunge il 22%. Ricordiamo che al Senato hanno votato quelli con più di 25 anni, dunque un elettorato più maturo sul quale molto deve aver pesato la promessa della restituzione dell’Imu. La coalizione di Monti e la sua Lista Civica si assesta intorno al 9%, la rivoluzione moderata non si è verificata e se anche si alleasse con il centrosinistra potrebbe non bastare per un governo del Paese. Tonfo clamoroso per Rivoluzione Civile con risultati al di sotto di ogni aspettativa.
Quello che si sta prefigurando, almeno partendo dai dati che giungono dallo spoglio del Senato, è un quadro di ingovernabilità del Paese. Già si parla a un ritorno al voto tra qualche mese e c’è chi evoca come Fassina del Pd, e la Meloni di Fratelli d’Italia la modifica alla legge elettorale. Piazza Affari positiva, ma molto volatile per l'esito elettorale. Ma soprattutto ora tutti si chiedono cosa sarebbe successo se alle Primarie del Pd avesse vinto Renzi, il Pd si sarebbe spaccato o invece il partito non ha compreso in tempo il significato della sua candidatura? Una cosa è certa: Berlusconi con Renzi in campo non si sarebbe mai ricandidato. Bianca Maria Giocoli che oggi un minuto prima dello spoglio ha dato le sue dimissioni da Fli in Palazzo Vecchio e annunciato il suo passaggio al Gruppo Misto, è tra le prime ad azzardare un analisi del risultato elettorale:"Io l'ho detto in tempi non sospetti che la gente era stanca delle solite facce.
Renzi era lì pronto a raccogliere voti anche di tutti i delusi rappresentando il nuovo sfrangiato dagli estremismi ma ha prevalso la nomenclatura e Grillo ne ha approfittato alla grande". Alla domanda su cosa pensa a proposito della politica italiana a partire da domani la Giocoli risponde senza esitare: "Renzi è il futuro!" Ore 18:00 il sindaco di Firenze tra poco interverrà nella Tg di La7 di Enrico Mentana.. Ore 20:00 Pd e Pdl si tallonano sia al Senato che alla Camera e si profila l'ipotesi di governo provvisorio (ma con quale accordo?) e un ritorno alle urne in primavera.
Renzi alla fine ha deciso di non partecipare alla trasmissione di la 7: i risultati del voto, nettamente deludenti per il Pd impongono che sia Pier Luigi Bersani segretario riconfermato del Partito Democratico a essere il primo a commentare quella che ormai è chiaramente una sostanziale sconfitta politica per un partito che appena un mese fa avrebbe solo potuto vincere. Il sindaco di Firenze sconfitto alle primarie ha deciso di restare leale al partito, ma si sa "l'obbedienza non sempre è una virtu".
E da domani c'è da scommettere che renziani e bersaniani torneranno fedeli sì, ma a sè stessi. F.D.