La Polizia di Stato di Lucca ha sgominato un sodalizio di giovanissimi malviventi dediti ai furti in abitazioni e in esercizi commerciali, arrestandoli per i reati di furto pluriaggravato e continuato in concorso. L' indagine parte a seguito di numerosi furti avvenuti in provincia di Lucca. I reati venivano commessi in serie, anche 3 o 4 per notte, e si connotavano per il fatto che veniva depredato tutto ciò che veniva trovato, non solo le cose più solvibili come soldi o gioielli, ma addirittura patatine, prosciutti, capi di abbigliamento, borse, taniche di benzina, televisori etc.
Da qui il nome dato dagli investigatori alla operazione, "Giovani Locuste" che ricorda i flagelli biblici in Egitto. In uno di questi raid i poliziotti riuscirono ad acquisire immagini rivelatesi fondamentali, ritraenti i soggetti che tentarono di introdursi in una agenzia di viaggi del quartiere S. Anna di Lucca, da dove riuscirono ad asportare un televisore e pochi spiccioli. Gli investigatori della Squadra Mobile riescono in breve a dare un nome a quei volti, che attesa la giovanissima età non erano ancora noti nel novero dei criminali schedati dalla Polizia, nonché a scoprire l' auto utilizzata dai malviventi per le loro scorrerie.
Dopo un pedinamento notturno, due dei giovani vengono arrestati in flagranza dopo aver rubato, da una macelleria di Seravezza (Lucca), soldi e salumi vari, nonché da una barca ormeggiata nel porto di Viareggio un serbatoio portatile di nafta. Le successive indagini hanno consentito di attribuire ai 4 adolescenti ben 21 furti commessi su tutto il territorio della provincia. Un quinto elemento, un albanese 21enne non legato ai primi quattro, è stato nel contempo arrestato perché, nel corso delle indagini sui furti in serie, si è scoperto che ne aveva commessi altri cinque in danno di altrettante abitazioni.
Le perquisizioni hanno consentito di rinvenire buona parte della refurtiva, stoccata in un casello ferroviario dimesso della linea ferroviaria Lucca-Aulla, restituita ai legittimi proprietari.