La bozza del nuovo statuto della Fondazione Mps frutto del lavoro del legale dell'ente Angelo Benessia, l'eliminazione di un paragrafo quello che tra gli obiettivi elenca: "il mantenimento della sede della direzione generale della banca nella città di Siena" e in un colpo il legame storico tra la banca e la città verrebbe cancellato. L'indiscrezione è stata rivelata oggi da un articolo del Corriere della Sera in cui si dice anche che la bozza del nuovo statuto dovrà essere approvata entro fine mese per poi passare al vaglio del Ministero del Tesoro.
Svincolare la Fondazione da Siena risolverebbe il nodo politico per cui più 14 membri del cda su 17 sono nominati da enti locali, l'eccessivo ''localismo'' di cui tanto si è parlato in questi giorni. Il Monte dei Paschi in serata precisa ma non smentisce: "Riguardo a notizie apparse oggi su un quotidiano circa le ipotesi di riforma dello statuto della Fondazione Mps, si precisa che l’articolo fa riferimento al testo di una consulenza richiesta dalla struttura della Fondazione per individuare ed evidenziare i punti dell’attuale statuto che in base alla normativa e alla Carta delle Fondazioni necessitano di un coerente adeguamento.
Si tratta dunque di un documento necessariamente incompleto (e non di una bozza di statuto), redatto esclusivamente a supporto del gruppo di lavoro istituito sin dal luglio 2012 in seno alla Deputazione Generale, alla quale spetta qualsiasi decisione in merito a modifiche statutarie". "La Fondazione ha scelto- prosegue la nota- , in questo delicato momento e confidando pienamente nel lavoro che la magistratura sta svolgendo, la linea della riservatezza, e invita tutti a un comportamento analogo per un doveroso senso di responsabilità nell’interesse della comunità intera. La Fondazione, per salvaguardare il proprio patrimonio e la propria immagine, non esclude inoltre di tutelarsi nelle sedi opportune nei confronti di coloro che si siano resi o si rendessero responsabili di eventuali azioni tese a diffondere notizie false o riservate riguardanti la Fondazione Mps". L'ex sindaco Franco Ceccuzzi , vincitore delle primarie di centrosinistra e di nuovo in corsa per la poltrona di primo cittadino, tuttavia non nasconde le sue preoccupazioni e 'richiama' la stessa Fondazione al senso di responsabilità e a evitare la "fuga di notizie dall'interno".
"Il percorso, delineato con la sottoscrizione dei Monti Bond - prosegue Ceccuzzi - e con la delibera assembleare che colloca l'aumento di capitale entro il 2015, ha garantito alla Fondazione Mps un orizzonte temporale, entro il quale poter ottenere benefici dal rilancio della Banca. Un rilancio indispensabile per scongiurare ogni ipotesi di nazionalizzazione che priverebbe Siena della sua Banca e penalizzerebbe tutti gli azionisti, a cominciare dalla Fondazione". La priorità secon do Ceccuzzi è tenere la Banca al riparo dallo "sciacallaggi elettorale" e puntare a un "nuovo menagement".
"Un impegno che deve essere unitario anzitutto per mantenere la sede della direzione generale della Banca a Siena e con essa tutte le ricadute sull'economia della città. È solo da questo aspetto che già si può comprendere, quanto sia delicata la revisione dello statuto della Fondazione Mps. Un passaggio che, anche quando fossero imposti tempi ristretti, dovrebbe essere svolto con la massima trasparenza nei confronti della città e nel rispetto dei diritti di tutti gli stakeholder. In relazione all’inchiesta giudiziaria in corso, - conclude Ceccuzzi - l’auspicio è che presto sia fatta tutta la chiarezzasulle responsabilità.
In questo senso auspichiamo che siano individuate tutte le modalità percorribili con le quali la Banca e la Fondazione Mps possano rivalersi su chi ha provocato un danno alle istituzioni e alla città". Due giorni fa il Consiglio Regionale della Toscana si è riunito in via straordinaria proprio per affrontare il dibattito sull'inchiesta che ha travolto la banca senese che è anche la più grande banca toscana. In Aula tutte le opposizioni non hanno risparmiato attacchi al Pd reo di essere troppo addentro alle faccende della banca.
Poi però la mozione presentata da Giovanni Donzelli e Paolo Marcheschi del neogruppo Fratelli d’Italia che proponeva l'abolizione delle nomine dei partiti nella fondazione è stata respinta, anche dal Pdl “Se il Monte dei Paschi è ridotto in queste condizioni – dichiarano oggi i consiglieri di Fratelli d'Italia insieme a Marina Staccioli del Gruppo Misto - è a causa della degenerazione della relazione tra partiti e finanza. Ma se qualcuno ha tramato alle spalle dei risparmiatori, sguazzando nel ‘groviglio armonioso’, deve assumersi le proprie responsabilità e pagarne le conseguenze”. “Per questo in Aula avevamo presentato una mozione per mettere fine alla pratica delle nomine dei partiti nella Fondazione Mps.
Ma sia Pd che Pdl hanno respinto questa iniziativa”, sottolineano i consiglieri. “Le colpe del Pd in questa vicenda sono gravissime. Hanno tradito il nostro territorio e le risorse presenti per incapacità e ingordigia. Se il centrodestra vuole essere alternativa credibile – aggiungono - deve però liberarsi dalla tentazione del consociativismo. A noi non interessano né le briciole avanzate da questo sistema né le pacche sulle spalle. Noi vogliamo liberare la Toscana da chi ha speculato politicamente e finanziariamente alle spalle dei cittadini.
Se emergeranno singole responsabilità di esponenti del centrodestra – chiariscono i consiglieri - non giustificheremo nessuno. E’ ora di mettere fine alla commistione tra banche e politica”, concludono Donzelli, Marcheschi e Staccioli. F.D.