Firenze, 6 febbraio 2013. Alimenti che provengono da produttori regionali o a chilometri zero, per aiutare l’ambiente, promuovere il patrimonio agro-alimentare locale e garantire prodotti sani, abbattendo anche i prezzi. Già in molte mense scolastiche dei Comuni toscani questa è una realtà, ma non sempre è facile capire cosa effettivamente si cela dietro all’indicazione che dovrebbe, per definizione, segnare la distanza tra luogo di produzione e luogo di consumo di un prodotto, valutando così il suo impatto ambientale.
“È necessario – spiega Alessandro Pesci, segretario generale di Anci Toscana - evitare ai Comuni di incorrere nelle truffe di chi si spaccia come fornitore di prodotti a chilometro zero ma che, magari, importa dall’estero. Come è accaduto, purtroppo, talvolta nel caso delle carni”. Ma non esistono solo truffe sulla provenienza dei prodotti; sulle nostre tavole a volte il rischio riguarda anche l’aggiramento dei limiti riguardanti, ad esempio, l’età degli animali.
E qui il segretario porta un esempio paradigmatico: “Pensiamo alle carni di tacchino nelle nostre mense scolastiche: per i capitolati d'appalto, questi animali non devono avere più di sei mesi al momento della macellazione ma, dato che ai nostri refettori arrivano petti e cosce già sezionate, come possono i tecnici dei comuni procedere ai necessari controlli? Serve un adeguamento degli strumenti e, magari, una riflessione sugli obiettivi indicati.” Per questo, Anci Toscana e l' ICQRF (Dipartimento dell'Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agro-alimentari) del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali hanno sottoscritto in forma definitiva il protocollo di intesa sul controllo della qualità delle forniture di generi alimentari per la refezione scolastica.
Un protocollo di intesa già attivo dal 2010 in forma sperimentale che mette a disposizione dei Comuni toscani, i funzionari ICQRF per i controlli di conformità sulle forniture per i servizi di refezione scolastica. Gli enti locali potranno quindi avvalersi della collaborazione gratuita, dei funzionari ICQRF per la corretta indicazione, nei capitolati di appalto, delle caratteristiche merceologiche dei prodotti alimentari e per attività specifiche di formazione a favore dei dipendenti comunali volte ad aumentare l’efficacia e l’incisività dei controlli sulle forniture alle mense scolastiche. Una collaborazione che ha già alcuni precedenti: nel corso del biennio sperimentale 2010 /2012 c’è stata una collaborazione con l’Unione di Comuni della Valdera (PI), con il Comune di Castagneto Carducci (LI), con il Comune di Fauglia (PI), sia per l’attività formativa del personale dipendente sia per la predisposizione delle nuove gare, mentre altri Comuni della Toscana (Montecatini Terme, Lari, Pisa) si sono rivolti all’ufficio per suggerimenti. Parallelamente all’attività prevista dal Protocollo, l’ufficio di Firenze di ICQRF nel biennio 2010/2012 ha continuato a svolgere la propria attività di controllo, verificando le forniture di 25 comuni della Toscana e segnalando all’Autorità giudiziaria, in 5 casi, i fornitori dei servizi di refezione a seguito di illeciti di rilevanza penale accertati a loro carico.