La crisi del Maggio proviene da lontano. A dare un quadro della situazione storica del Teatro fiorentino è la RSA UILCOM del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino: "La crisi non è dovuta solo agli ultimi due anni di gestione che hanno aggravato ulteriormente la già difficile situazione economica del Teatro. Già nel 2008 l'allora Sindaco Domenici, dopo soli 2 anni dal primo commissariamento del 2006, dovette intervenire in merito alla patrimonializzazione della Fondazione con il conferimento alla Fondazione del Teatro Goldoni.
Nel giugno 2010 viene promulgata la legge di riforma delle Fondazioni Lirico Sinfoniche L. 100, a firma dell'allora ministro dei Beni Culturali Sandro Bondi. Il dettato della legge costringeva le Fondazioni al pareggio di bilancio pena la perdita di risorse, di posti di lavoro e di salario per i lavoratori. Nel giugno 2010 appena insediata la sovrintendente Colombo, la Rsa aziendale della Uilcom-Uil si dichiarò disponibile e anzi auspicò la costruzione di un percorso che portasse la Fondazione a raggiungere l'equilibrio di bilancio nel più breve tempo possibile. Il bilancio 2010 chiude con uno sbilancio di 8 milioni di €.
Nel giugno 2011 viene presentato il bilancio preventivo 2011 con un obiettivo del costo del personale di 22.983.00 € senza che siano state messe in atto azioni atte al raggiungimento dell'obiettivo. Nel settembre 2011 non potendo raggiungere l'obiettivo di bilancio di -3,5 milioni di €, il sindaco sospende in maniera illegittima e unilaterale l'integrativo aziendale prelevando quote di salario direttamente dalle buste paga dei lavoratori, per ottenere 2 milioni di € finalizzati al raggiungimento dell'obiettivo di bilancio.
A seguito della mobilitazione dei lavoratori e al conseguente tavolo con gli enti locali si arrivò all'accordo sul Tfr per una quota di circa 2 milioni di €. Accordo che doveva essere preludio all'attivazione del mutuo per trasformare il debito a breve in debito a lungo termine. Mutuo che ancora non è stato attivato. Nel Febbraio 2012 stante il perdurare di una situazione di immobilismo sul piano degli interventi da attuare per raggiungere il pareggio di bilancio, la Rsa Uilcom-Uil del Teatro produsse una proposta organica che individuava le voci di risparmio strutturali per conseguire l'obiettivo nel corso dell'esercizio 2012. La proposta si ispirava a criteri di contenimento degli organici, aumento della flessibilità finalizzata all'abbattimento degli straordinari strutturali di circa 500.000 €, aumento della produttività senza aumenti di costo, taglio della programmazione per circa 500.000 € finanche l'aumento della quota mensa per un risparmio di 40.000 € più altre modifiche a norme contrattuali che avrebbero liberato risorse del lavoro a tutto vantaggio della redditività della fondazione. La Direzione rispose che avendo spuntato tutti i punti della proposta, era disponibile a sottoscrivere la nostra proposta da subito.
Questo avrebbe evitato la procedura dei licenziamenti collettivi e la cassa integrazione. La Direzione del teatro non assunse la proposta, le altre sigle sindacali del Teatro continuarono in un atteggiamento di ostacolo alle modifiche di norme contrattuali, risalenti al 1999. Nel Marzo 2012 la Fondazione apre la procedura come da L.223 per licenziamenti collettivi, individuando 70 esuberi. Il 29 maggio al tavolo di trattativa in Provincia sulla procedura di esuberi, la Direzione dichiara che non avendo calcolato i 4 mesi di preavviso per i licenziamenti, e stante l'intervento di cassa integrazione comunque non riuscirà a raggiungere l'obiettivo del costo del personale di 22.983.000. Da qui la nostra contrarietà all'accordo del 5 giugno firmato da Cgil, Cisl, Comune, Provincia e Regione che prevedeva 45 esuberi e la cassa integrazione per 376 lavoratori. Nel luglio 2012 esce il consuntivo 2011 dove si evince che il debito è aumentato di 4 milioni di €, si è azzerata la liquidità, non sono stati rinnovati i pronto conto termine a garanzia del Tfr dei lavoratori,è aumentato il debito previdenziale e fiscale.
Inoltre quello che sembrerebbe essere il raggiungimento dell'obiettivo di bilancio ovvero -3,5 milioni di € in realtà sconta 2 milioni del Tfr dei lavoratori, un aumento del Fus rispetto al 2010 di 1,2 milioni di € e il taglio del fondo per il rinnovo del contratto di 400.000 €. Dunque in realtà il saldo sarebbe di – 7.100.000 € Da qui la nostra richiesta di dimissioni della Sovrintendente e di un cambio della governance ispirata ad un nuovo modello di gestione. Il commissariamento di questi giorni è la pietra tombale sull'accordo del 5 giugno, su di una gestione scellerata delle risorse e del personale.
Da settembre chiediamo una relazione sulla sostenibilità della programmazione 2013, ancora oggi negataci. Da gennaio 2011 i lavoratori ricevono gli stipendi fuori dai termini contrattuali. Dal febbraio 2012 non vengono pagati i contributi previdenziali e i tributi fiscali. Non vengono rispettate le formule contrattuali, vengono violate sistematicamente le relazioni sindacali. La mistificazione sui dati di botteghino e sui conti della Fondazione è stata la cifra di questa dirigenza. “Come UILCOM – spiega il segretario regionle della Uilcom Toscana, Antonio Proietti – proponiamo a tutte le altre sigle sindacali e alle istituzioni coinvolte di aprire un tavolo che individui le soluzioni per la revoca dei licenziamenti in corso”. “Ci auguriamo – avverte il Leone Barilli, Rsa Teatro del Maggio Musicale Fiorentino - che con il commissariamento si possa finalmente fare una operazione verità sui conti e si ripristino corrette e trasparenti relazioni sindacali, per la salvaguardia della Fondazione e dei suoi lavoratori”.
Il consigliere comunale Valdo Spini, interroga il Sindaco Matteo Renzi per conoscere: atteso che il Ministero dei Beni Culturali ha annunciato il commissariamento del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, quali valutazioni intenda assumere nella situazione che ha portato al commissariamento stesso, quali siano le prospettive dell’Ente alla luce di quanto segnalato dai revisori e dal Ministero dei Beni Culturali.