"Banca Monte dei Paschi di Siena e le Organizzazioni sindacali hanno raggiunto, nella tarda serata di ieri, una ipotesi di accordo su tutti gli argomenti dei progetti contenuti nel Piano Industriale che contribuirà in maniera determinante al rilancio della Banca e del Gruppo, attraverso la piena realizzazione del Piano stesso". Così si legge in una nota diffusa dal gruppo bancario della città del Palio. "Restano infatti invariati - anche grazie alle altre iniziative già in atto – tutti i target di riduzione dei costi già annunciati al mercato, così come gli obiettivi di ristrutturazione in prospettiva di una maggiore efficienza e redditività, a fronte di un impatto sostenibile per tutti i lavoratori.
La firma dell’intesa consente infatti di confermare gli obiettivi economici di Piano grazie all’attivazione del Fondo di Sostegno al Reddito finanziato con riduzioni ‘one off’ del costo del lavoro attraverso la ‘solidarietà’ che consentirà a circa 1.000 dipendenti – che raggiungeranno i requisiti pensionistici nei prossimi 5 anni - di poter uscire a partire dal 31 dicembre 2012. L’accordo - prosegue la nota- riguarda anche la scrittura del nuovo Contratto Integrativo Aziendale, le cui linee guida dovranno accompagnare i processi delle attività di back office e la gestione della mobilità dovuta alla riorganizzazione del Gruppo con le nuove Aree Territoriali, le Direzioni Territoriali Mercato e la razionalizzazione della rete delle filiali.
Verranno salvaguardati gli elementi centrali del rapporto di lavoro (welfare, salute e sicurezza, condizioni al personale). I contenuti del CIA saranno più attuali e adeguati al contesto di riferimento, oltre a confermare l'attenzione del Gruppo Montepaschi verso i giovani con il riconoscimento di integrazioni economiche per i neoassunti". "Un accordo estremamente importante perchè consente all'azienda di riprendere il cammino verso il suo futuro". E' quanto ha detto il presidente di Banca Monte dei Paschi di Siena, Alessandro Profumo commentando l'ipotesi di accordo con i sindacati sui piano industriale.
"Era fondamentale - ha aggiunto- raggiungere un accordo che consentisse non solo di ottenere risparmi fondamentali per la sopravvivenza, ma anche di ridisegnare le relazioni industriali su una base più moderna e adeguata ai tempi di oggi. Nonostante la durezza della trattativa e i cambiamenti significativi che noi stessi abbiamo fatto rispetto al punto di partenza, c'è stato grande senso di responsabilità da parte delle organizzazioni sindacali. Siamo dispiaciuti -conclude - perché due sindacati non hanno condiviso questo percorso, a nostro giudizio commettendo un grosso errore di valutazione".
"L’accordo separato, siglato da Banca Mps con parte dei sindacati, divide le parti sociali e i lavoratori proprio in uno dei momenti più cruciali della vita della Banca" è invece il commento dell'ex sindaco Franco Ceccuzzi Abbiamo sempre auspicato che l’intesa coinvolgesse tutti e che, per cogliere questo obiettivo, ciascuna delle parti potesse rinunciare a qualcosa. Ora la parola passa ai dipendenti e saranno loro a dare un giudizio definitivo sui contenuti dell’accordo.
Ribadisco la mia contrarietà alle esternalizzazioni per il modesto contributo che esse apportano alla riduzione dei costi e per l’aumento dei rischi di precarizzazione del rapporto di lavoro. Questa delicata trattativa si è svolta in assenza del consiglio comunale e del sindaco, per responsabilità di chi ha voluto la crisi, privando i dipendenti e la città della voce più autorevole che avrebbe potuto occuparsi di questa delicata fase della vita dell’azienda e di chi ci lavora. Continueremo a stare vicini ai lavoratori per spingere l’azienda a recuperare relazioni industriali più distese e costruttive, ed a presentare proposte innovative sul fronte della riduzione dei costi, che non siano squilibrate a danno dei dipendenti.
E’ un momento davvero difficile per la Banca e per la città, per i dipendenti per l’indotto economico ad esso collegato, per questo sono assolutamente da evitare l’esasperazione dei toni e la denigrazione delle parti, che possono solo aumentare le tensioni sociali senza, per altro, produrre più garanzie e più tutele per chi in questo momento ne ha particolare bisogno, come i dipendenti del consorzio, ai quali esprimo la mia forte vicinanza e rinnovo il mio impegno a fare il possibile affinché siano tutelati e garantiti i loro diritti.
Nessuno però, e a maggior ragione se si rivestono ruoli istituzionali e magari si aspira a rivestirne di nuovi, deve cedere alla tentazione di sparare a zero su Mps, rischiando di peggiorare la situazione con gravi ripercussioni economiche e di immagine per la Banca. Se dovessero andare avanti le esternalizzazioni - prosegue Ceccuzzi- sarà fondamentale l’impegno di tutti per costruire garanzie forti attraverso: la presenza di banche e operatori qualificati del settore nella nuova compagine societaria, il mantenimento del contratto dei bancari, l’affidamento di una quota di mercato adeguata a mantenere i livelli occupazionali e la clausola di riassunzione della banca nei confronti di coloro che dovessero essere interessati.
Il consorzio operativo di gruppo è un’azienda irrinunciabile per la città, dalla quale partire per sviluppare il polo della monetica, contenuto nel patto per lo sviluppo firmato con la regione, L’obiettivo deve essere quello di farlo diventare un’esperienza avanzata e positiva per scongiurare, con tutti i mezzi, derive di precarizzazione che hanno segnato negativamente esperienze di altri gruppi bancari e che a Siena non sono riproponibili. Compito fondamentale del prossimo sindaco e del prossimo consiglio comunale sarà quello di impegnarsi, insieme alla Provincia e alla Fondazione, per garantire queste tutele ai lavoratori e per questa prospettiva di sviluppo della città". I sindacati dei dipendenti hanno bocciato l’accordo quadro promosso dai vertici del Monte dei Paschi e anche la Lega Nord è contraria a quello che definisce essere un piano di esternalizzazioni che è «l’anticamera del licenziamento» Sulla vicenda MPS interviene ancora una volta l’On.
mantovano del Carroccio Giani Fava, il quale segue da tempo l’evolversi della situazione: «Un accordo che prevede: 1.100 esternalizzazioni tramite la costituzione di un apposito ramo d’azienda per il Back Office, il quale poi sembra voler essere ceduto, come deciso dall’Assemblea degli azionisti; l’ utilizzazione delle prestazioni del “Fondo di Solidarietà” per l’uscita di 1000 lavoratori; una contrattazione di secondo livello che non va certo in aiuto dei lavoratori; significa non voler fare né gli interessi dei lavoratori, né quello della città di Siena e della sua Fondazione.
Ormai la Banca ed il destino dei lavoratori è in mano al tandem Viola – Profumo, voluti e nominati dal Partito Democratico.» In serata la notizia delle dimissioni ''con effetto immediato'' di Turiddo Campaini dalla carica di Vice Presidente della Banca Mps, che però resta membro del Consiglio di Amministrazione della Banca stessa. Campaini era stato nominato vice presidente dall’assemblea dei soci del 27 aprile 2012 per gli esercizi 2012, 2013 e 2014. Il Consiglio di Amministrazione di Banca Monte dei Paschi di Siena ha deliberato oggi l'adesione al nuovo Codice di autodisciplina delle società quotate del dicembre 2011.
Il Consiglio di Amministrazione ha, con l’occasione, preso atto che il modello di corporate governance di Banca Monte dei Paschi di Siena è già sostanzialmente coerente con i principi del Codice ed ha provveduto a nominare l’amministratore delegato Fabrizio Viola quale amministratore incaricato del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi. Il nuovo Codice di Autodisciplina, che aggiorna quello approvato nel 2006 (modificato nel 2010 con esclusivo riferimento all’articolo 7 in materia di remunerazioni), sarà pubblicato sul sito web della Società, nella sezione "Corporate Governance", con evidenza delle soluzioni adottate dalla Banca e delle relative motivazioni.
Nella Relazione sul governo societario che sarà pubblicata nel 2013 verranno date puntuali informazioni sull'applicazione del nuovo Codice.