FIRENZE– Una nuova allerta meteo per le zone del fiume Albegna e del fiume Bruna, in provincia di Grosseto, è stata emessa alle 12.45 di oggi dalla Sala operativa unificata della Protezione civile regionale. Si prevedono precipitazioni sparse, anche a carattere di rovescio o, localmente, di temporale. La validità dell’allerta va dalle 15.00 di domenica 18 novembre fino alle 18.00 di lunedì 19. La criticità è elevata per la zona dell’Albegna, in considerazione della situazione determinata dall’alluvione dei giorni scorsi.
Criticità moderata per la zona del Bruna. Un primo pacchetto di interventi di somma urgenza, in provincia di Massa-Carrara, per ripristinare viabilità, argini, ponti, ma anche per impostare, da subito, un lavoro più ambizioso che ha come obiettivo la messa in sicurezza del territorio. Per questi lavori sono a disposizione 20 milioni di euro. E’ stato definito stamani nel corso di un incontro convocato a Firenze dal presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, ed al quale hanno partecipato il presidente della Provincia, i sindaci di Carrara, Massa, Aulla e Fivizzano, il presidente dell’Unione di Comuni della Lunigiana, il responsabile della Protezione civile regionale, tecnici della Regione e del Genio civile. “Dobbiamo reagire subito – ha detto Rossi -, mandare ai cittadini il messaggio che la pubblica amministrazione è presente e che non ci sono indugi.
C’è da affrontare immediatamente il problema del ripristino dei territori colpiti, ma vogliamo farlo guardando alla necessità vera, che è quella che ho spiegato in questi giorni al presidente Monti e ai suoi ministri: la Toscana ha bisogno di un piano e di risorse, almeno 500 milioni, per affrontare in maniera strutturale il problema del rischio idrogeologico in modo da ridurre fortemente la soglia del rischio. Su questo mi rivedrò col ministro Clini mercoledì prossimo”. Ma intanto partono i primi interventi.
Lunedì la lista definita nella riunione di oggi verrà messa a punto tecnicamente dai funzionari del Genio civile con il presidente della Provincia e con i sindaci e verranno effettuati i sopralluoghi . Martedì 20, in un nuovo incontro a Firenze col presidente Rossi, previsto per le ore 21.30, verrà approvato definitivamete il pacchetto di interventi. Per ogni cantiere verranno individuati due responsabili: uno indicato dalle amministrazioni locali e uno da Genio civile o Regione. Avranno il compito di vigilare sul rispetto dei tempi di realizzazione delle opere e sulla qualità dei lavori.
Tra i lavori individuati, quelli per il torrente Parmignola (Carrara), per il Canalmagro-Fescione (Massa), per Bonascola (Carrara), per le strade provinciali nei comuni di Fosdinovo e Comano, per la viabilità delle cave di Carrara, per il torrente Ricortola (Massa). Al termine dell’incontro, il presidente Rossi è partito per Grosseto per una analoga riunione con gli amministratori maremmani. Almeno 50-60 milioni. E’ la stima dei lavori di somma urgenza, ovvero gli interventi con una corsia preferenziale e da far partire subito, che saranno realizzati nel grossetano, finito sott’acqua nei giorni scorsi per una pioggia quasi di un intero inverno scaricatasi a terra in poche ore, con fossi, fiumi e torrenti esondati che hanno allagato 550 chilometri quadrati di territorio.
Tanti: e basta guardare la mappa della provincia, con intere aree retinate di blu, frane a macchia di leopardo e nove strade di grande viabilità ancora interrotte per rendersene conto. La stima degli interventi necessari è stata fatta oggi a Grosseto. Il presidente della Regione Enrico Rossi era lì ed ha incontrato nel palazzo della Provincia, con il presidente Marras, gli amministratori di venti comuni colpiti dall’alluvione, assieme ai tecnici regionali del Genio e della Protezione civile così come la mattina aveva fatta con quelli di Massa Carrara.
L’elenco dettagliato delle opere da mettere a cantiere – argini, viabilità e ponti da ricostruire, ma anche interventi per impostare da subito un lavoro più ambizioso che ha come obiettivo la messa in sicurezza del territorio – sarà però stilato nei prossimi giorni e giovedì è stato per questo convocato un nuovo incontro. La situazione è infatti ancora in evoluzione. Giusto stamani c’è stato sopralluogo lungo l’Ombrone: a Steccaia è stata rilevata l’erosione ai piedi di un’ argine per quattrocento metri, dovrà essere realizzata una scogliera a protezione e servirà forse un altro milione.
Altre zone sono sotto l’acqua, cosicché i danni non possono essere compiutamente calcolati. Il Parlamento sta modificando la legge di stabilità per mettere a disposizione delle regioni alluvionate 250 milioni euro e concedere poteri speciali ai presidenti. La Toscana di quei 250 milioni ne potrebbe avere 150. “Sono pochi” ripete Rossi, che rilancia al governo la proposta di un corposo stanziamento da 500-600 milioni in opere di prevenzione, magari prorogando per altri sei mesi l’accisa di solidarietà sui carburanti decisa dopo il sisma in Emilia Romagna.
Solo in Toscana si contano infatti almeno 350 milioni di danni solo per le opere pubbliche e non meno di 150 alle imprese agricole. “Stiamo verificando come eventualmente anticipare le risorse ai Comuni, prima dell’approvazione della legge di stabilità” spiega il presidente. Altre verifiche riguardano la possibilità di accendere un mutuo per trovare ulteriori risorse. Allo studio prestiti agevolati per le imprese Ma la Regione si sta muovendo anche per aiutare le imprese a risollevarsi.
“Stiamo mettendo a punto un pacchetto di aiuti assieme a Fidi Toscana e le banche, con cui spero di poter firmare un accordo entro la fine della prossima settimana”. L’idea è quella di chiedere agli istituti di credito di mettere a disposizione prestiti per almeno 100 milioni, in prima battuta. I finanziamenti sarebbero garantiti all’80 per cento da Fidi Toscana, la finanziaria della Regione. Le imprese pagherebbero la prima rata dopo un anno e mezzo e la Regione si accollerebbe gli interessi per lo stesso periodo.
“Nell’accordo che vogliamo firmare ci saranno anche tempi certi per l’istruttoria e la concessione del finanziamento – assicura Rossi -: 15 giorni per l’esame da parte di Fidi ed altrettanti per la risposta della banca”. Un aiuto speciale per l’agricoltura Nell’incontro a Grosseto Rossi si è soffermato anche sui danni subiti dalle imprese agricole e dalle industrie agroalimentari, che hanno visto distrutto il raccolto di un anno e forse anche quello del prossimo.
“Si tratta di una parte importante dell’agricoltura non solo toscana. Il problema è stato sottovalutato e in Parlamento non c’è sufficiente consapevolezza – dice – Il governo ne deve prendere atto. C’è bisogno di un intervento speciale per soccorrere oltre quattromila imprese e ne parlerò nei prossimi giorni con il ministro Catania”.