Si è chiuso ieri il bando per la programmazione cinematografica e culturale con annessa attività di ristoro del Cinema Alfieri. Alla Direzione Cultura sono arrivate 4 buste contenenti le proposte per la gestione della struttura. I soggetti interessati a prendere in concessione l’immobile di proprietà comunale situato nel centro storico e recentemente ristrutturato dall’amministrazione comunale sono: gli Amici dell’Alfieri e i Pupi di Stac riuniti in Ati, AD Arte Spettacoli, Aps Playground e Astra cinema. “Abbiamo ricevuto diverse richieste di informazioni e dimostrazioni di interesse per l’Alfieri”, ha detto l’assessore alla cultura Sergio Givone che, in seguito a quanto riportato oggi dalla stampa fiorentina a proposito del restauro, precisa che il cinema di via dell’Ulivo “è stato restaurato in una prospettiva diversa rispetto a quella di una sala di spettacoli tradizionale”.
“Il cinema Alfieri - ha continuato - non può essere il cinema di essai per un pubblico di élite che cerca film rari e preziosi, ma vuole essere uno spazio aperto ad espressioni artistiche diverse, quali il teatro minore, la magia, la clownerie e il teatro di strada, che si possono conciliare con le proiezioni cinematografiche. Vuole essere uno spazio capace di attirare pubblici diversi in orari diversi”. “Non servono camerini per un teatro di burattini - ha spiegato Givone -, né è detto che la cucina debba per forza diventare ristorante, potendo offrire aperitivi e snack.
Chi non comprende questo fa riferimento a modelli superati, rimanendo aggrappato a una visione tradizionalista che adesso non funziona più”. Come spiegano dal Servizio Belle arti e Fabbrica di Palazzo Vecchio “i caratteri della struttura escludono che lo spazio possa ospitare spettacoli teatrali classici secondo la norma vigente in materia, che prevede un sistema di misure di sicurezza insostenibile con l’architettura esistente e con la gestione prevista”. “Per questo motivo - continuano -, gli interventi di restauro e allestimento eseguiti dal 2006 ad oggi, per quanto mirati ad una condizione di utilizzo che non prevedesse solo la proiezione cinematografica, non avrebbero permesso di considerare lo spazio idoneo per ospitare un teatro e non sono stati realizzati perseguendo una tale ipotesi.
Le autorizzazioni rilasciate dagli Enti preposti stabiliscono, poi, che i posti in sala a sedere sono 174 (il limite massimo di affollamento consentito dalla norma vigente è pari a 235) e rappresentano l’equilibrio tra le esigenze di adeguamento normativo e il carattere dell’architettura, senza determinare un sostanziale discostamento dalla precedente condizione d’uso che, in assenza di tali previsioni normative, ne prevedeva circa 250”. La funzione cinematografica dell’Alfieri viene arricchita non solo dalla possibilità di svolgere all’interno somministrazione di cibi e bevande, incontri e piccole conferenze nonché tutti gli spettacoli di intrattenimento generici descritti dalla norma, ma anche da un sofisticato sistema di attrezzature che permettono il migliore e aggiornato livello di fruizione degli spettacoli da parte di spettatori con limitazioni motorie e sensoriali (per non udenti e non vedenti).
A proposito della somministrazione di cibi e bevande, infine, dal Servizio Belle arti e Fabbrica di Palazzo Vecchio fanno sapere che “questa non presuppone necessariamente la possibilità di aprire un ristorante nei luoghi del cinema, bensì di garantire l’accoglienza necessaria allo spettatore nei limiti degli ambienti a disposizione e secondo quanto previsto dalla norma”. (fp)