Il sindaco di Piombino, Gianni Anselmi, e' salito sul tetto delle acciaierie ex Lucchini, insieme a rappresentanti dei lavoratori, per richiamare l'attenzione sulla situazione di difficoltà delle acciaierie. “Ha fatto bene Gianni Anselmi. Sono d’accordo e solidale con il sindaco di Piombino”. Così si esprime il presidente della Regione Enrico Rossi sulla iniziativa di Anselmi, salito oggi con un gruppo di sindacalisti sul tetto delle Acciaierie ex Lucchini per sollecitare l’attenzione del governo sulle difficoltà dell’azienda e dell’intero territorio.
“Il governo deve istituire una task force per affrontare le crisi industriali – ha detto Rossi – Ho già sollecitato i ministri Passera e Clini ad intervenire con urgenza segnalando le emergenze di Piombino. Servono politiche industriali e interventi di sostegno allo sviluppo. Solo con tasse e tagli non si esce dalla recessione”. "La battaglia di Anselmi e dei lavoratori della Lucchini è la nostra- ha dichiarato inoltre l’assessore al lavoro e alle attività produttive Gianfranco Simoncini – ed è una battaglia che si combatte nell’interesse non solo di una comunità, ma del futuro industriale di questo paese.
Il governo lo deve capire, e alla svelta. Il mese scorso – ricorda Simoncini – la giunta regionale ha chiesto ufficialmente al Governo il riconoscimento dello stato di crisi per la città e il suo territorio. Il nostro impegno sarà continuo. Per la Regione il futuro di Piombino e della siderurgia sono una priorità”. Evangelisti (Idv): "Solidarietà al Sindaco di Piombino Gianni Anselmi, che è salito a diverse decine di metri di altezza con indosso la fascia tricolore per ottenere una data certa per un incontro con il Governo sulla situazione delle Acciaierie Lucchini" dichiara, in una nota, l'on.
Fabio Evangelisti "Piombino, non meno dell'Ilva di Taranto, ha quanto mai bisogno di un intervento urgente da parte del Governo per procedere alle bonifiche, per una pianificazione infrastrutturale e per un vero rilancio industriale. Non è accettabile che l'unica strategia di presunto rilancio sia fondata sui continui stop all'altoforno. Di questo passo, l'azienda non può andare avanti e si continueranno soltanto ad accumulare debiti senza nessuna strategia di ripresa". "Per questo ci uniamo al grido di protesta di Anselmi e torniamo ancora una volta a chiedere una decisa e chiara presa di posizione da parte del Governo, che deve finalmente dire ai lavoratori e al territorio della Val di Cornia che cosa intende fare dell'industria siderurgica italiana e quale politica industriale vuole mettere in campo per risollevare questo settore strategico per il Paese" Andrea Manciulli, segretario del PD della Toscana: “Condividiamo in pieno la preoccupazione del sindaco e dei lavoratori delle acciaierie di Piombino.
Il gesto del sindaco Anselmi oggi rappresenta giustamente l’ansia per il futuro di centinaia di persone: i lavoratori delle acciaierie, quelli dell’indotto, le loro famiglie. Gli amministratori locali a tutti i livelli in questi anni si sono impegnati per avere certezze sul polo siderurgico. Ci auguriamo che il gesto di oggi riporti su Piombino l’attenzione del governo e che questo prontamente si attivi perché l’impegno profuso a livello locale non può fare a meno di un intervento concreto a livello centrale.
Stiamo parlando di migliaia di posti di lavoro ed è evidente che si tratta di una questione nazionale”. “Il gesto di Gianni Anselmi è la dimostrazione della gravità della situazione in cui versa il polo siderurgico di Piombino, da cui dipende la sorte di migliaia di persone. Il PD è affianco dei lavoratori e della città e da mesi sottolineiamo la serietà della situazione chiedendo al governo interventi concreti affinchè la siderurgia nel nostro Paese rimanga un settore strategico dell'economia Italiana.
L’industria va riqualificata e resa competitiva non accantonata, e il lavoro non parte da zero a Piombino, che vanta un contesto diverso da quello di Taranto”. Il responsabile Economia e Lavoro del Pd della Toscana Ivan Ferrucci interviene così alla notizia. “Dopo mesi che lavoratori, organizzazioni sindacali ed istituzioni chiedono al governo un tavolo per affrontare il problema delle acciaierie oggi per richiamare l'attenzione del governo si è costretti a salire sui tetti”: così Alessio Gramolati segretario generale della Cgil Toscana venuto a conoscenza della protesta.
“La siderurgia di Piombino rappresenta il 2% del PIL della Toscana e il 10% del manifatturiero regionale”. E per domani è in programma lo sciopero dei metalmeccanici di Dalmine, Magona, Lucchini e dell’indotto siderurgico. L’appuntamento è al cavalcavia di via Cerrini a Venturina, domattina alle 09.00. Uno sciopero con manifestazione per ribadire l'urgente necessità dell'intervento del governo, sono 5.000 i posti di lavoro a rischio fra diretti ed indotto. Non è più rinviabile, secondo la Cgil, un un tavolo nazionale sulla siderurgia in quanto settore strategico, una risposta concreta sui temi delle bonifiche, infrastrutture e risparmio energetico, il riconoscimento dei Contratti di Solidarietà come intervento straordinario e strutturale per la gestione di periodi di crisi, fuori dal conteggio della CIG, un impegno per la ricerca di soluzioni industriali al fine di salvare il secondo polo siderurgico italiano