Quartiere di San lorenzo: adesso la battaglia non è più solo il Comune che vuole spostare e ridimensionare le bancarelle e gli ambulanti che a traslocare non ci stanno; ora la diatriba è anche tra i commercianti stessi. I proprietrai del ristorante Lo Spuntino lamentano la completa ostruzione all'ingresso del loro locale causate dalle bancarelle che tutte insieme costituiscono una sorta di recinto, oltre il quale il passante non vede nulla. Una situazione questa lunga dieci anni e che a detta dei proprietari della pizzeria avrebbe contribuito al progressivo calo della clientela.
La protesta di stamattina con tanto di striscioni appesi "Più visibilità per non morire" e "Murati vivi" ribadisce di fatto l'urgenza di una riorganizzazione del mercato, la stessa che il Comune e il vicesindaco Nardella stanno portando avanti da mesi, la stessa che pure gli ambulanti dicono di volere ma a condizione di non essere sradicati e ammassati tutti in Piazza del Mercato.
“Siamo stati i primi a chiedere una riqualificazione dell’intera area di San Lorenzo, ma la crisi e il moltiplicarsi dei punti di ristorazione non può giustificare un tutti contro tutti in cui vince chi urla di più" commenta Marcello Torelli , segretario generale Felsa-Cisl Firenze.
“In merito alla protesta effettuata questa mattina dal ristoratore della pizzeria ‘Lo Spuntino’, occorre precisare che la quasi totalità degli esercenti che operano nella zona di San Lorenzo ritiene che il mercato e la presenza dei banchi sia una risorsa per l'intera catena commerciale che collega piazza del Duomo al mercato centrale.Prova evidente è il successo della raccolta di firme che i negozianti di Borgo San Lorenzo, Piazza San Lorenzo, via De' Ginori, via Dell'Ariento hanno promosso per sostenere la presenza degli ambulanti.La profonda crisi economica, il moltiplicarsi dei punti vendita e delle forme di ristorazione hanno senza dubbio prodotto situazioni di difficoltà.
Gli operatori del mercato con i loro appelli e le loro proposte sono stati i primi a chiedere una riqualificazione dell'intera area di San Lorenzo che è certamente necessaria ma che non può prevedere la logica del tutti contro tutti, di una guerra tra poveri con la vittoria assegnata a chi urla più forte o chi fa i gesti più clamorosi per far prevalere il proprio interesse.”