Il Grand Hotel Baglioni in Piazza dell’Unità può sopraelevare di sei metri l’attuale loggia posta al quinto piano dell’edificio. Il Consiglio Comunale, approvando in Aula la Delibera, ha dato l’assenso. Il Comune concede così una deroga al Piano Urbanistico che fissa il limite degli edifici a 20 metri d’altezza. Il roof garden dell’Hotel in reltà è già oltre misura, dal momento che fu realizzato dopo la suddetta norma urbanistica; ma ora potrà innalzarsi di ancora sei metri.
Neppure la Sovrintendenza ha messo bocca sulla questione , anzi ha affermato che l’edificio pur trovandosi in pieno centro non è sottoposto ad alcun vincolo. In cambio alle casse del Comune verrà versata la cifra di 20 mila euro “da destinare alla riqualificazione della piazza. Si accende la polemica nel Salone dei Duecento. Le opposizioni protestano : "Si crea così un pericoloso precedente e si apre la strada a altre richieste analoghe alle quali vogliamo vedere come farà il Comune a rispondere in modo negativo” dichiara Ornella De Zordo , capogruppo di perUnaltracittà che aggiunge "Come giustificherà il Comune la non concessione di deroghe analoghe a altri alberghi che si affretteranno a richiedere lo stesso trattamento? - si chiede la consigliera -.
Perché una volta consentito di fare questo in uno dei luoghi simbolo della città, chiunque, pagando un "obolo" contrattato con il comune, potrà derogare a norme che via via perderanno valore generale. Ricordiamo che le deroghe sono ammesse per edifici di "interesse pubblico", non per l'interesse del Grand Hotel di turno". "La concessione della deroga non è illegittima ma del tutto fuori luogo, visto che l'edificio, già sopraelevato, si situa in un contesto urbanistico particolarmente delicato e piazza dell'Unità non è una piazza qualsiasi e con la sopraelevazione l'edificio dell'hotel, già più alto degli altri che affacciano sulla piazza, arriverebbe all'altezza dell'abside della chiesa" commenta De Zordo. "Anche i 20.000 euro lasciano perplessi - sottolinea la capogruppo -, a parte che sembra un vero e proprio scambio, ma poi da chi e come è stata calcolata la cifra visto che non esiste un progetto di riqualificazione della piazza?". "Da notare anche - puntualizza De Zordo - che la commissione edilizia, organo tecnico del Comune, si era in precedenza espressa con parere contrario (7 luglio 2011) mentre in seconda battuta, solo grazie a integrazioni nella richiesta, ha rilasciato parere favorevole (26 luglio 2012).
Insomma, la questione non ci piace e ci meraviglia anche che la Soprintendenza nel 2010 restituisca la documentazione pervenuta dichiarando che 'l'immobile in oggetto non risulta essere sottoposto a vincolo di tutela diretto ai sensi della normativa'. Quindi l'edificio può essere alterato e manomesso a piacere? E soprattutto, non è stato valutato l'inserimento dell'intervento in un contesto certamente di maggior pregio rispetto al singolo edificio?". Analoga è la preoccupazione del gruppo Pdl di Palazzo Vecchio: “Siamo decisamente perplessi di fronte al via libera concesso dall'amministrazione comunale all'ampliamento della copertura del roof-garden del Grand Hotel Baglioni, soprattutto per i metodi utilizzati che potrebbero, a nostro avviso, aver creato un precedente che in futuro potrebbe portare a situazioni difficili da gestire” commenta Francesco Torselli . “Il progetto di allargamento della copertura dell'Hotel - spiega Torselli - era stato bocciato dalla Commissione Edilizia nel 2011 che non aveva ravvisato gli estremi per ricorrere ad una deroga alla normativa vigente.
Oggi rivediamo quella decisione facendo appello ad un'interpretazione ministeriale del 1967 che inserisce anche gli alberghi tra le strutture di interesse pubblico, senza considerare la situazione nella quale si trovava il paese in quegli anni, in pieno boom economico, quando qualsiasi struttura servisse a rilanciare l'economia italiana poteva essere tranquillamente intesa come di interesse pubblico”. “Oggi - aggiunge l'esponente del PdL - siamo a concedere una deroga al Grand Hotel Baglioni a fronte di una convenzione che impegna la proprietà dell'albergo ad investire entro due anni 20.000 Euro per la riqualificazione della piazza.
Ma cosa si riqualifica in Piazza dell'Unità con 20.000 Euro? Una catena al monumento ai caduti di tutte le guerre? Una o due pietre della pavimentazione? Questa amministrazione comunale è consapevole di quanto ha scritto nei bilanci di questi anni alle voci per il rifacimento di strade e piazze? O erano folli le cifre scritte a bilancio per Via Martelli, Via Tornabuoni, eccetera, o è ridicola questa cifra qui”. “E questo concedere una deroga a fronte di un investimento di denaro - continua il consigliere comunale - temiamo possa rappresentare un pericoloso precedente che potrebbe generare, a caduta, una serie di futuri casi difficili da gestire da parte dell'amministrazione.
Cosa succederebbe se un cittadino qualunque chiedesse l'apertura di una nuova finestra, di un lucernario, di una terrazza, per esempio, a fronte della riasfaltatura di qualche metro di marciapiede?”. “Se proprio dovevamo ricorrere allo strumento della deroga - conclude Torselli - potevamo farlo per sbloccare altre situazioni che nella nostra città stanno bloccando l'avanzamento dei lavori di strutture davvero utili e di grande beneficio per la cittadinanza tutta. Più di 'interesse pubblico' con tutto il rispetto del roof-garden del Grand Hotel Baglioni che resta, comunque, uno dei luoghi ricettivi per gli ospiti, più pregevoli e belli della nostra Firenze”.